mercoledì 10 giugno 2009

Udienza del 17 maggio 1999 - 13

Quella che segue è la trascrizione integrale dell'udienza del 17 maggio 1999 relativa al Processo d'appello per i delitti del "mostro di Firenze" davanti alla prima sezione della Corte d'Assise d'Appello di Firenze.

Segue dalla parte 12.
Relatore: Non parlo della perizia nei confronti del Vanni perchè penso non ci riguardi. Ciò detto e vi avevo anche accennato alla perizia che avevano fatto i professori di Modena, ve lo avevo detto prima e andiamo avanti. La sentenza della Corte di Assise di Firenze è stata appellata dal Pubblico Ministero, dal Procuratore della Repubblica di Firenze nei confronti del solo Faggi, perchè il solo Faggi è stato assolto; dai difensori del Vanni e dall'avvocato Bertini nella sua veste di difensore di Lotti Giancarlo. Il Procuratore della Repubblica di Firenze si limita ad appellare la sentenza perchè non ritiene di condividere l'assoluzione del Faggi, giacchè scrive, "avete creduto al Lotti sempre, per quale motivo non gli credete quando dice che il Faggi"... ...è quell'omosessuale di Calenzano che ha partecipato ai duplici omicidi di Scopeti e Calenzano. D'altro canto sono stati trovati documenti, cartoline di auguri e biglietti, dai quali risulta che Pacciani e questo Faggi si conoscevano, scrive persino il Pubblico Ministero che avevano, Pacciani e Vanni una sorta di vita sessuale simile, a me sembrerebbe completamente diversa a leggere gli atti, comunque così scrive il Pubblico Ministero. Dice che nel garage di Faggi sono state rinvenute riviste pornografiche nonchè due falli, uno di legno e l'altro di gomma. Però! E inoltre abitava nelle vicinanze di quei due ragazzi di Calenzano che sono stati assassinati e quindi chiede che sia condannato. L'avvocato Bertini lamenta a favore del suo patrocinato, il Lotti Giancarlo, l'eccessività della pena che la Corte di Assise gli ha inflitto, trenta anni di reclusione come dicevo prima. Innanzitutto io dico, molto brevemente, gli appelli, poi li illustrerete voi, sennò diventa troppo lungo. Innanzitutto lo schiero difensore che, non par dubbio a legger gli atti, che questo Lotti abbia avuto un travaglio interiore particolarmente complesso, lungo e difficile a fronte di un primo momento, quando si vide, diciamo tra virgolette, incastrato, lui dice imbrogliato, nelle sue dichiarazioni, dagli inquirenti che avevano scoperto qualche cosa su di lui e allorquando negava quello che poteva negare ma nei limiti in cui lui è capace di negare, ad un certo punto si rende conto che fosse opportuno incominciare a raccontare e spontaneamente, di sua iniziativa, racconta tutto quello che ha visto e che ha sentito. Contesta pure il difensore per la verità, il nesso causale, se ho capito bene, tra i comportamenti del Lotti e gli omicidi, perchè si dice ma questo Lotti in fondo che ha fatto? Agli Scopeti è stato a guardare, a Montespertoli è stato a guardare, praticamente ha fatto poco o nulla e confessa che mi trovavo in forte difficoltà di fronte a questo argomento per cui non è che abbia fatto cose gravissime, non ha sparato lui, non ha tagliato lui, tuttalpiù è stato a guardare, non parla della sparatoria contro il furgone tedesco, alla quale tra l'altro, l'avevo dimenticato di dire, la Corte di Assise non crede. La Corte di Assise di Firenze non crede al Lotti quando Lotti dice che Pacciani gli mise in mano la pistola e lo fece sparare per primo contro il furgone dei turisti tedeschi, giacchè, dice la Corte di Assise, non è pensabile che un criminale, perchè in processo si da per certo che Pacciani sia un assassino, passi la pistola al Lotti che gli spara. Dice ancora il difensore del Lotti, costui ha raccontato, ha vuotato il sacco e inoltre ha avuto una minima partecipazione al fatto, in fondo in fondo a parte questi colpi sparati, ai quali però non ha creduto il primo giudice, lui non ha mai fatto nulla, anche se ha indicato la coppietta di Vicchio, si è limitato a dire a Vanni e Pacciani: "lì c'è una coppietta sono fatti vostri", e lui andava a guardare. Dice il Pucci, me lo sto ricordando ora, in una miriade, migliaia dei suoi interrogatori, che "a Pacciani e al Lotti gli garbava guardare, al Pacciani e Vanni gli garbava anche ammazzare"; c'è questa espressione che ora mi è venuta in testa ma è una delle cose che dice il Pucci. Inoltre insiste, il difensore del Lotti, sulla questione di incostituzionalità, mi pare che insista, che respinta dal primo giudice, chiede che sia questa Corte a sollevarla di fronte alla Corte Costituzionale, perchè non vede ragione per le quali pericolosi criminali, ancorchè mafiosi, tuttavia o non subiscono il processo o lo subiscono in vecchiaia o comunque ricevono grosse gratificazioni per aver raccontato quello che sanno e non Lotti, che ha fatto più o meno la stessa cosa. Evidentemente sono più articolati i motivi di appello a favore di Vanni Mario e son fatti sia dall'avvocato Filastò che dall'avvocato Mazzeo. L'avvocato Filastò innanzitutto esprime meraviglia e stupore per il fatto che questo processo nasca da indagini fatte soltanto nei confronti delle persone che frequentava il Pacciani, che erano Vanni, questo Lotti, quell'altro, che erano compagni di merende come si dice alla televisione, alla radio, che andavano a bere, a mangiare, a ubriacarsi, non si capisce perchè ci si fermi lì, ma soprattutto due sono le anomalie, tra le tante cose che dirà e vi dirò tra poco di questo processo. La prima consiste nel fatto che in questo processo si parla soltanto di dieci omicidi, una volta accertati che non solo dieci persone ma anche le altre sei sono state uccise con la stessa arma, non si capisce per quali motivi io non debbo avere tra gli atti di questo processo anche gli atti del processo Pacciani. Pacciani, non dimentichiamo, è stato processato per tutti gli omicidi e assolto dai primi due per motivi sui quali quasi tutti siamo d'accordo ma che io non conosco (?? ndr). Dice, la cosa non la dico solo perchè mi diverto a chiedere l'acquisizione degli altri ma perchè ne ho interesse, perchè sono in condizioni di dimostrare, se ho letto bene, che nel '68 Vanni e Pacciani, Vanni e Lotti non si conoscevano neppure, certo che se me lo riporti all'81 si conoscevano. Richiesta quindi di acquisire gli atti del processo Pacciani, anche per avere un'altra versione unitaria di questo evento criminoso, consistente nell'assassinio di sedici persone, tanto che è stata creata dalla stampa la figura di questo mostro di Firenze, che una volta vogliono intelligentissimo e una volta no e poi risulta essere Pacciani o risulta essere Vanni. Ancora dice il difensore, una seconda anomalia gravissima del processo è che la Corte di Assise non ha speso una sola parola, anche perchè non ha svolto alcuna indagine, per ricercare il movente che il difensore ritiene fondamentale per capire il processo e che nel caso di specie, tra virgolette, sono parole dell'avvocato Filastò, assume il valore di spiegare razionalmente l'attività di un gruppo criminale il quale si manterrebbe unito e attivo nell'arco di un quarto di secolo. Per farla breve, l'avvocato Filastò dice: "si tratta di un caso di serial killer, vero è che esistono i delitti seriali di gruppo", questo lo dice lui, non io, "ma è impensabile che tre, due, quattro, quanti sono, persone affette tutte da una qualche patologia", perchè normalmene si tratta di ammalati di mente, e una patologia ce l'hanno, "che tutte queste persone contemporaneamente si ritrovino non solo malate della stessa malattia ma stessa malattia che ha un'esplosione nello stesso momento, per cui tutti, due, tre, quattro, quanti sono vanno e ammazzano coppiette e tagliano le parti anatomiche delle stesse". Questo va spiegato, nessuno lo ha spiegato mai. La Corte di Assise non ha fatto alcuna indagine, anche se si sono fatti dei tentativi di ricerche. Si è fatta un'indagine che poi è andata a vuoto su un certo signor Indovino, su probabili sedute, non ho capito di che tipo, in casa di Indovino si facevano, ma la cosa è abortita completamente. Si parla del nascondimento, delle parti anatomiche tagliate alle ragazze fra i cespugli, dove nascosto stava qualcuno, forse il medico di Pacciani, che probabilmente le portava via visto che non si sono mai trovate, neanche una goccia di sangue, nulla e dice il difensore, che lui però può essere in grado, sotto un profilo esoterico, di risolvere o di dare una mano alla soluzione del problema, giacchè c'è la maga di Lodi, c'è tutto in questo processo, ci mancava solo la maga di Lodi, la quale in una seduta spiritica, condotta dalla maga di Lodi, avrebbe evocato spiristicamente la Pia Rontini che probabilmente le ha detto da che parte l'assassino andava a nascondere le parti anatomiche e siccome il primo giudice non ha ritenuto di ammettere un così importante elemento probatorio, chiede che ci pensi la Corte di Appello, con richiesta di rinnovazione in dibattimento. Ci si lamenta ancora della famosa lettera, questa l'ho detta prima, poi ce la svilupperà l'avvocato Filastò, dice l'avvocato Filastò che Lotti sbaglia, anzi dice le bugie, quando parla di una lettera perchè una lettera si, venne spedita ad un Sostituto della Procura fiorentina ma nell'85. Lotti invece ne parla dopo l'84 quindi dice le bugie e pertanto non è credibile. Ancora, il primo giudice, la Corte di Assise ha omesso di trattare, ha fatto scomparire meglio ancora, alcuni testimoni. I primi due sono i testi De Faveri e Chiarappa, dei quali ho detto prima, son quei signori che andavano da un loro amico che ha una casa agli Scopeti, per fargli vedere un teleobbiettivo che avevano comprato e poterono notare un auto rossa simile a quella del Lotti che stazionava in zona. Tutta questa cosa è avvenuta lo stesso giorno del delitto, fra le 14,30 e le 20,00. Qui ne parla due volte il difensore, di questa cosa. Una prima volta per dire che se quella è l'ora è difficile intanto pensare che fosse il Lotti o che fossero gli assassini, gli assassini non vanno con la loro macchina a mettersi in bella vista dieci ore prima in prossimità del luogo del delitto. Nella seconda volta, quando ne parlerà ancora di questa cosa, dirà che possono essere loro gli assassini che già da prima erano lì e chi poi esclude che siano loro invece di Pacciani e Vanni ad avere ucciso i francesi? Ulteriore testimone cancellato dal primo giudice è quella ragazza che sentì puzza di morto e, deduce il difensore, che erano i defunti, ma lo svilupperà lui questo argomento, erano i due francesi e non già un animale, un gatto, un topo, cosa sia. Ancora, lamentela e molto vivace, evidentemente, rivolge il difensore del Vanni nei confronti del fatto che è stato sentito quale testimone Pucci Fernando. E' più che ovvio. Pucci Fernando, dice il difensore, non poteva essere sentito quale teste; non poteva essere sentito quale teste perchè non è credibile quello che lui racconta, cioè che il suo amico Lotti gli raccontava degli omicidi e lui non ci credeva mai, dopodichè va a guardare e prendendo spunto, il difensore, da un'espressione che si trova in sentenza e cioè nella sentenza scrive questo Lotti cacciato via e spaventato dal Pacciani se ne va via e in sentenza si scrive si mette vicino alla macchina del Lotti a fare da palo, come avrebbe dovuto fare il Lotti, ma sostanzialmente, ma inconsapevolmente, dice il primo giudice, così dice. L'avvocato Filastò e giustamente, usufruisce di questa cosa che ha scritto il primo giudice e dice, ma se faceva da palo gli dovevi far contestare anche lui, come hai fatto al Lotti, questi omicidi. Ma se così è non lo potevi sentire come testimone e per legge le sue dichiarazioni non sono utilizzabili. Non solo, ma siccome c'è da dubitare delle capacità psichiche del nostro Pucci, ai sensi dell'art.70 del codice di procedura penale, era opportuno procedere a perizia sullo stesso. Tutto il resto, dice sempre il difensore, testualmente, sono fatti fritti e rifritti, pubblicati ovunque e ripetutamente ed emersi nel dibattimento pubblico del processo Pacciani, note e stranote, in un processo di grande impatto mass-mediatico, mostrato momento per momento dalla TV. Questo dice il difensore del Vanni, aggiungendo alcune circostanze che sono apparse ictu oculi false o ridicole. Ad esempio che il Vanni sia entrato dentro la tenda dei francesi dal taglio operato, come disse il Lotti inizialmente, non ha senso per il semplice motivo che quantomeno non c'era lo spazio per entrare, perchè aveva tagliato il primo telo e non anche il secondo, a parte i 40 cm. Ancora, che il Vanni e il Pacciani sarebbero stati all'interno della tenda per operare le escissioni per una decina di minuti, lo ritiene il difensore una cosa poco credibile. Ancora, il medico di Pacciani, questo tizio che non si sa chi sia, dove abiti... che sarebbe l'istigatore, sarebbero dei delitti probabilmente su commissione, da parte di forse un sanitario che avrebbe bisogno di queste parti anatomiche. La circostanza ribadita dal Lotti che la Pia Rontini tirata fuori dalla macchina a Vicchio inizialmente strillasse, successivamente abbia emesso un gemito. Il fatto che Pacciani, Lotti e Vanni, per tornare indietro da Vicchio, invece che rifare la solita comodissima strada che avevano fatto, chissà perchè, imboccano un tratturo di campagna, pericolosa tra l'altro tanto che in certi punti bisogna andare a piedi, per poi finire nello stesso posto, allungando così i tempi. La circosanza, infine, che già la Corte di Assise però ha ritenuto non credibile che il Pacciani possa aver messo nelle mani del Lotti un'arma, una pistola, dicendogli spara prima tu. Lamenta ancora l'appellante che la Corte di Assise non abbia tenuto conto delle dichiarazioni Allegranti. Chi è Allegranti? Allegranti è un ragazzo che guidava l'ambulanza della Croce d'oro a Baccaiano e che giunse lì assieme agli altri militi o cooperanti, non so come si chiamino. Questo Allegranti ha detto un paio di cose ma quella che interessava al difensore in particolare era questa. L'Allegranti successivamente... bisogna fare una premessa, pare che, lo apprendo dal difensore, la Procura di Firenze, avesse fatto, dato falsa notizia alla stampa che il ragazzo di Baccaiano non fosse morto in ospedale poco dopo ma che anzi fosse arrivato vivo, avesse raccontato strada facendo qualcosa a coloro che stavano sull'ambulanza, questo per fare in modo che, eventualmente, l'assassino facesse qualche errore. Questo Allegranti ha dichiarato, io ho i verbali qua, di aver di fatto ricevuto alcune telefonate minatorie, addirittura anche l'anno successivo, mentre stava in vacanza a Rimini: "sono il mostro è stata decretata la tua morte".
Avv. Filastò: 2 volte.
Relatore: 2 volte, esattamente, "tu verrai ucciso!" Orbene, l'Allegranti in dibattimento ha escluso per intanto che il telefonista potesse essere Pacciani, per il semplice motivo che lui conosceva il Pacciani e la voce era diversa, poi è stato fatto una sorta di esperimento, avete fatto nell'aula bunker della Corte di Assise e ha escluso che potesse essere Vanni. Di ciò non tiene il minimo conto il primo giudice, non solo, ma si lamenta del fatto che la Corte da credito a quei testimoni che hanno dichiarato che il Mainardi stava, quando lo tolsero fuori, sul sedile anteriore della macchina e non su quello posteriore, come hanno detto quelli della Croce d'oro. Conclude chiedendo l'acquisizione agli atti, me li sono scritti, non me li posso ricordare, del processo Pacciani. Poi l'esame di un certo Enzo Spalletti, poi ce lo spiega l'avvocato Filastò, perchè io non l'ho capito chi sia il signor Spalletti; il sopralluogo sui luoghi dei delitti; l'esame della maga di Lodi e l'esame di alcuni testi di Baccaiano che pare non siano stati sentiti tutti.

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