giovedì 6 maggio 2010

Marcella

Originaria di Quarrata (PT). Ad un giornalista de "Il Tirreno" confidò le dichiarazioni dell'amica Morella Sali.
"Morella mi raccontava punto per punto tutto quello che gli riferiva la Ciulli. Erano racconti molto dettagliati e Morella mi riferiva anche che credeva a Mariella Ciulli che, nonostante la situazione difficile che stava vivendo, considerava come persona equilibrata. Era preoccupata di non poter riferire, in un eventuale processo, quanto sapeva. Era molto malata e convinta di morire presto, come poi è avvenuto, mi chiese di suffragare con una mia firma quei racconti di cui mi aveva riferito spessissimo. Io promisi a Morella che nel caso fosse morta avrei fatto un resoconto agli inquirenti di quei racconti dell’ex moglie del Calamandrei. Non sono una testimone diretta dei racconti ma se qualcuno volesse venire ad ascoltarmi non avrei timori. Non posso sapere se Mariella Ciulli farneticasse o dicesse la verità ma questo non è mio compito appurarlo. So che le persone che la conobbero in quel periodo non avevano dubbi sulla sua integrità psichica. Morella mi riferì che, dopo l’omicidio dei due francesi, il farmacista sarebbe tornato a casa con dei graffi sul volto e degli scarponi ai piedi. Avrebbe preso la moglie e l’avrebbe portata a Punta Ala dove, in mare, gettò la pistola. E questo era almeno quello che le aveva raccontato Mariella Ciulli".
Rif.1 - Il Tirreno - 19 marzo 2005 p.5

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