sabato 23 ottobre 2010

Udienza del 21 maggio 1999 - 8

Quella che segue è una sintesi dell'udienza del 21 maggio 1999 relativa al Processo d'appello per i delitti del "mostro di Firenze" davanti alla prima sezione della Corte d'Assise d'Appello di Firenze.

Avvocato Mazzeo: Altro canone è quello dell'articolazione, la Suprema Corte dice che il racconto per essere intrinsecamente valutato in termini positivi deve essere articolato cioè, qui è già stato autorevolmente sottolineato, qui ci troviamo di fronte a qualcosa di surreale, anche questo aggettivo non è mio, è già stato pronunciato, di surreale, ora, Lotti sara un minus habens, sarà un pò oligofrenico, quello che volete, non avrà un livello intellettivo e culturale apprezzabile, pero, voglio dire, anche se la sua sensibilità fosse, no, un momento, un conto è l'intelligenza e un conto è la sensibilità, prima di tutto, ma anche se la sua sensibilità fosse attutita rispetto alla normale sensibilità di una persona il fatto di essere stato presente  a fatti di questa gravità, io non so se tra i vostri atti vi capiterà di esaminare le foto, che rivelano una violenza inaudita, un orrore indicibile, mostruoso mi viene proprio questa parola, uno che da palo, perchè l'ha dichiarato dall'11 marzo del '96, e quindi in qualche modo da guardone, quello che è, ma il guardone è innocuo, insomma, voglio dire, no? Qui abbiamo corpi dilaniati, tempi di esecuzione che non possono essere brevissimi, lo vedremo per come fu ucciso Claudio Stefanacci a Vicchio, coltellate a dovizia, uno che sta a guardare queste cose non le può venire a riferire sotto il profilo appunto dell'articolazione con tre parole, io dico vabbè, sei un criminale anche tu, anche tu ti sei confessato colpevole di questi reati, quindi hai un impatto, una sensibilità diversa da quella della persona comune, d'accordo, ma proprio perchè si dice continuamente che sei un guardone eccetera, bhe, evidentemente, qualche particolare diccelo, non ci raccontare, come dire, in tre battute fatti di questa gravità, senza aver colto nessun particolare, come fa lui. E' un'estrema povertà quella dei racconti del Lotti e questa è, quando per esempio per Scopeti, in qualche modo, essendo il momento iniziale poi della vicenda dell'inchiesta, lui parla di più, ma più parla più si contraddice, su uno stesso fatto da tre, quattro, cinque versioni diverse.
Verosimiglianze.
Che vuol dire verosimiglianze? Simili al vero, cioè che ha l'apparenzadella verità. L'apparenza della verità. Chiariamo un concetto, verosimile è ciò che è probabile cioè ciò che ha l'apparenza della verità non è verosimile ciò che è possibile astrattamente, poi torneremo su questa questione a proposito della Fiat 128, a proposito delle due macchine che usava in contemporanea, può essere astrattamente possibile contro ogni verosimiglianza una situazione di uso contemporaneo di due macchine, può essere possibile, si può immaginare astrattamente che sia possibile ma non sarà mai verosimile, non sarà mai probabile e quindi non potrà mai trovare ingresso un argomento di semplice possibilità che esclude la verosimiglianza, mentre invece il canone che bisogna tener presente è ciò che somiglia al vero. Due parole sulla 128, per essere presente con la 128 rossa agli Scopeti l'8, il 9 di settembre del 1985, Lotti avrebbe dovuto circolare con la 128 scoperta di assicurazione, non consegnare il contrassegno assicurativo all'agente quando era interesse della compagnia all'interno del rapporto contrattuale non assicurare contemporaneamente due macchine e quindi chiederglielo è come indietro, utilizzare per commetere un duplice omicidio una macchina che se non era completamente guasta come ha detto fino alla fine del giudizio di primo grado, era sicuramente quasi finita, quantomeno, concediamoglielo questo, quindi una macchina che lui utilizzava, come lui stesso dice, per tragitti brevi perchè non si fidava e tutto questo avendo a disposizione una macchina che aveva comprato da due mesi, comprata da un tedesco, quindi garanzia di funzionamento eccetera, che era sicuramente coperta da assicurazione, che gli avrebbero sicuramente garantito una possibilità di fuga senza intoppi di tipo meccanico, che altro? Che gli avrebbe evitato il rischio, in caso di un controllo da parte di qualche pattuglia, di essere segnalato perchè era scoperto da assicurazione, tutto questo è astrattamente possibile ma non è assolutamente probabile, ma non è assolutamente verosimile e ma il canone che deve guidare il vostro ragionamento è quello della verosimiglianza non quello della possibilità astratta, sotto questo profilo tutto depone contro il Lotti; finale, indagini suppletive del Pubblico Ministero, guarda caso per i suoi tragitti brevi, com'era Firenze, un incidente a Firenze, uno a Poggio Imperiale li ha fatti con la Fiat 124 e quindi si smentisce definitivamente, ulteriormente lui stesso ma teniamo presente, ripeto, il canone della verosimiglianza, non quello dell'astratta possibilità.
Segue...

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