lunedì 18 aprile 2011

Benito Acomanni - Deposizione del 30 maggio 1994 - Terza parte

Segue dalla seconda parte 
Presidente: Avvocato Bevacqua, silenzio per favore.
Avvocato Bevacqua: Senta lei che è Pico della Mirandola II…
B.A.: (ride) Mi chiamavano non è che lo fossi.
A.B.: La chiamavano… E amico o parente di Benito
B.A.: Non parente, mia madre si chiamava Peschi e mio padre Acomanni, quindi…
A.B.: Ah, no, credevo che… Siccome il professore ha detto che…
Presidente: Andiamo avanti, andiamo avanti! Le domande!
B.A.: Avvocato io ho una grande stima per lei ma non mi faccia… (Ride)
Presidente: Signor Acomanni…
A.B.: Mi dirà che mi chiamano Rosario, lei Benito, io Rosario.
Presidente: Va bene
A.B.: Ci ho quattro santi dalla mia, lei ce ne ha uno solo morto. Allora aldilà di questo, lei so che è un ottimo venditore, l’ha detto lei…
B.A.: Di automobili.
A.B.: Di automobili. Ne ha vendute tantissime?
B.A.: Lo ero. Si, si.
A.B.: Quindi qualche volta vendeva qualche macchina che non era proprio… eh?
P.M.: Ma scusate, la pertinenza?
A.B.: Aspetti, l’ha detto lui.
B.A.: Si, si.
P.M.: No che macchine ehhh non l’ha detto!
Presidente: Non l’ha detto.
A.B.: Ha venduto tantissime macchine.
Presidente: Fuoristrada.
A.B.: Certamente. Ha venduto tante macchine…
Presidente: Avvocato ha detto, per la verità, dei fuoristrada.
A.B.: Anche dei fuoristrada.
Presidente: Anche dei fuoristrada. Non macchine che andavano fuori strada, fuoristrada.
A.B.: Non lo so, io volevo arrivare a questo e lei mi ha preceduto Presidente…
B.A.: Dica, dica…
A.B.: Ne ha vendute moltissime, quindi lei era un abilissimo venditore?
B.A.: Ma lo ero, si, si.
A.B.: Lo era, quindi lei vendeva parlando? O no?
B.A.: Scusi vendevo?
A.B.: Magnificando la sua merce, dicendo: questa macchina è bellissima, ottima lo chassis va bene, non è stata battuta…
B.A.: Se non lo era battuta, sennò…
A.B.: Qualche volta se lo era diceva: è stata battuta ma è stata… Insomma, vendeva benissimo!
B.A.: Da Brandini eravamo molto seri, se era urtata la vendevamo per urtata.
A.B.: Per urtata. Comunque lei era una persona che vendeva bene le macchine. Lei dice di avere fatto questa dichiarazione… perché? Lei lo dice ma perché? Come? Quando l’ha fatta la dichiarazione? Come si rivolge? Chi la chiama?
B.A.: Perdoni, a quale dichiarazione si riferisce?
A.B.: Queste che… Su cui il Pubblico Ministero ha fatto le domande.
B.A.: Può rileggermela per cortesia?
A.B.: No sennò devo fare la contestazione.
Presidente: No, vuole sapere semplicemente l’avvocato
B.A.: Ah l’interrogatorio che ha fatto il dottor Vigna…
A.B.: Si certo, dottor Vigna dopo e prima nel febbraio ’93 da… credo la SAM, sa cos’è la SAM?
B.A.: Si, si Squadra Anti Mostro. Ci ho il genero in Questura guardi…
A.B.: Ohooo, ora si spiega tutto! Va benissimo.
B.A.: (Ride)
A.B.: Ci ha il genero in Questura…
B.A.: Si ma non…
A.B.: No, no assolutamente, ma che scherza!
P.M.: Lo spiega lei avvocato.
A.B.: Spiega tutto.
P.M.: Lo spiega lei avvocato.
A.B.: Ma l’ha detto lui, non lo sapevo.
Presidente: Si, certo, più sincero di così.
P.M.: Meglio di così.
A.B.: Dunque ci ha il genero in Questura quindi a quest’ora in Questura che fa?
B.A.: Quando mi ha interrogato…
A.B.: E’, la SAM. Come va? Lo dice a suo genero mentre mangiate la pastasciutta…
B.A.: Mi hanno convocato.
A.B.: L’hanno convocata. Perché?
B.A.: Perché il signor Pacciani aveva fatto una sciocchezza, aveva segnato un numero di telefono…
A.B.: Si chiama Alemanni però!
B.A.: …che corrispondeva a quello di mia sorella che non era più in elenco da diverso tempo.
A.B.: Perché sarebbe una sciocchezza questa scusi? Mi spieghi la sciocchezza.
P.M.: Forse facciamogliela spiegare sennò non…
A.B.: Sto chiedendo.
B.A.: Perché teneva questo numero che non era più in elenco da tanto tempo, per quale ragione? Questo lo sa lui non lo so io. E chi glielo aveva dato?
A.B.: Ah non lo so io…
B.A.: Se non era più in elenco… Chi glielo aveva dato?
A.B.: Ma aveva avuto lei a che fare…
B.A.: Pacciani per cortesia non faccia né versacci, né mi oltraggi sennò…
A.B.: Guardi, guardi, i tempi passati son passati, va bene?
Presidente: Silenzio, silenzio non ho visto cos’ha fatto. Lei Pacciani stia buono.
B.A.: Ha fatto così.
Presidente: Ha fatto così.
Avvocato Fioravanti: Non ha fatto niente.
Presidente: Guardi che se… Io non l’ho vista
A.B.: No, ricorda Pico della Mirandola…
Presidente: Sennò la faccio allontanare se ci riprova. Stia zitto.
A.B.: Allora, senta, lei ha detto esattamente… quindi a un certo punto hanno fatto questa ricerca su di lei, hanno visto che lei aveva questo telefono prima.
B.A.: Sono risaliti.
A.B.: E hanno ricollegato, penso, questo numero di telefono alla data nella quale lei pare che abbia incontrato, o in quel periodo, il signor Pacciani per questi quartieri, o no?
B.A.: Non lo so. Le posso dire questo perché ho controllato, perché io avevo un vecchio elenco dell’83. L’ho guardato proprio in questi giorni. Nell’83 quel numero di telefono non c’è giù più.
A.B.: Quindi può darsi che fosse nell’82?
B.A.: L’aveva preso prima. Chi glielo aveva dato?
A.B.: Ma scusi lei non ha detto che aveva conosciuto Pacciani prima dell’83?
B.A.: No signore.
A.B.: Eh scusi…
B.A.: Ha capito molto male. Io le ho detto che ho conosciuto Pacciani alla televisione durante la trasmissione del 1992, primavera, TG3 serale.
A.B.: Ho capito ma lei aveva detto anche che aveva conosciuto Pacciani per gli appartamenti alle bambine, o no?
B.A.: Nell’81 si, dopo che era successo…
A.B.: Ohooo, quindi nell’81 si sa, almeno che lei sa tutto, anche sull’aritmetica, si sa che l’81 viene prima dell’83, o no? L’81 viene prima o no dell’83?
B.A.: Ma io non ho mica controllato quand’è stato…. Alla Sip quand’è stato…
A.B.: Lei ha detto, suggestionando, perché lei…
B.A.: No, no..
A.B.: …lei sa vendere molto bene la sua merce… ha detto che nell’83 lei ha confrontato e nell’83 il suo numero di telefono non c’era più nell’elenco, però lei il signor Pacciani l’ha conosciuto nell’81, se l’ha conosciuto nell’81 lei l’ha controllato il…
B.A.: Ha preso il numero quando c’era, scusi avvocato sennò si tira la zappa sui piedi lei…
A.B.: Ma quale zappa? Guardi io non so zappare…
B.A.: (Ride)
A.B.: Anche perché per me il terreno purtroppo è troppo lontano, essendo molto alto, senta abbia pazienza, lei ha detto nell’83, ha visto nell’83 il suo numero di telefono non c’era più…
B.A.: Non il mio, scusi, era il numero di mia sorella che era intestato a me.
A.B.: Perché mi dice che ha fatto un errore Pacciani?
B.A.: Perché ha tenuto quel numero che non serviva più a nulla.
A.B.: Ma l’ha tenuto perché è stato in galera per tanto tempo, scusi. L’ha tenuto. Gli hanno rovistato tutto. Tutto hanno rovistato. Va be’ allora…
B.A.: Non l’ho ordinato io.
A.B.: No. Va be’ ma lei è contiguo abbia pazienza. Allora aldilà di questo, “io ho conosciuto in passato ma non sapevo che fosse Pacciani” lei ha detto questo: “per quanto riguarda la mia conoscenza con Pacciani Pietro voglio preliminarmente chiarire che il personaggio di cui parlano attualmente le cronache per le indagini sul mostro di Firenze, io l’ho conosciuto in passato ma non sapevo che fosse il Pacciani”.
B.A.: Esatto.
A.B.: Va bene? Ohooo, lei dice, ad un certo punto, che questa signora, questa signora si può trovare? Questa signora o signorina?
B.A.: Penso di si. Si chiama Assunta Ricci vedova Mancini.
A.B.: Questa signora chi sarebbe?
B.A.: Era la mia confinante, io non la vedo più da tanto tempo però eh…
A.B.: No ma la signora che stava con lei nel pullman.
B.A.: Ah la signora? Si chiamava Irene Damiani, è deceduta.
A.B.: E’ deceduta?
B.A.: Si, che io sappia si.
A.B.: E’ deceduta… Quindi non si sa, si deve cercare…
Presidente: Avvocato è morta.
A.B.: Va be’, è deceduta.
P.M.: Se è morta possiamo fare dei miracoli.
A.B.: E’ deceduta.
Presidente: Silenzio, silenzio.
A.B.: E’ deceduta.
Presidente: Non siamo a teatro.

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