martedì 10 maggio 2011

Angelica Scardigli - Deposizione del 31 maggio 1994 - Prima parte

 
Angelica Scardigli fu ascoltata il 31 maggio 1994 nel processo a Pietro Pacciani. Quelle che seguono sono le sue dichiarazioni.

Presidente: Chi abbiamo ora signor Pubblico Ministero?
P.M.: Abbiamo Scardigli Angelica Presidente.
Presidente: Si accomodi prego signorina. Sieda pure lì, silenzio per favore. Si accomodi prego, non vuol essere ripresa quindi signori nessuna ripresa di nessun genere, si accomodi. Vuole leggere per cortesia quella formula?
A.S.: Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza.
Presidente: Bene, vuol dare le sue generalità per cortesia?
A.S.: Mi chiamo Angelica Scardigli, devo dire anche dove abito e tutto?
Presidente: Si
A.S.: Abito in Via Xxxxxxxxxx, xxx, G. F. 
Presidente: Risponda per cortesia alle domande del Pubblico Ministero.
A.S.: Si.
P.M.: Signorina lei conosce Pietro Pacciani?
A.S.: Si.
P.M.: Vuole spiegare come e dove l’ha conosciuto?
A.S.: L’ho conosciuto nel 1986 perché io ed altri miei amici in quel periodo stavamo cercando una stanza, una casa per fare delle prove musicali perché all’epoca avevamo un gruppo, nessuno ci aveva dato uno spazio e avevamo conosciuto Pacciani e Pacciani ci ha affittato una casa dove andavamo appunto a fare le prove.
P.M.: Questo rapporto di locazione durò molto tempo? Poco tempo?
A.S.: No non durò molto tempo però sinceramente non ricordo quanto, come mai cessò?
A.S.: Cesso in corrispondenza dell’arresto di Pacciani nel gennaio ’87 o ’88, non ricordo.
P.M.: Senta una cosa, lei è mai stata nella casa abitata da Pacciani?
A.S.: Quella in piazza del popolo? Si. Ci andavamo regolarmente tutti i mesi per portare l’affitto.
P.M.: Ha mai visto se aveva armi?
A.S.: Si.
P.M.: Che armi aveva le ricorda?
A.S.: In casa di Pacciani abbiamo visto una cartucciera eppoi ricordo di aver visto anche un fucile.
P.M.: Dov’era questo fucile?
A.S.: E’, dov’era… Credo di averlo visto o appeso a una parete oppure appoggiato a una console con lo specchio.
P.M.: Che tipo di fucile era lo ricorda? Se era a doppia canna…
A.S.: Si era a doppia canna.
P.M.: Era a due canne. Senta una cosa, vide se c’erano animali impagliati, imbalsamati in questa casa?
A.S.: Si.
P.M.: In proposito il Pacciani disse qualcosa? Lei glielo chiese?
A.S.: No.
P.M.: Li vide soltanto.
A.S.: Si.
P.M.: Senta una cosa, ricorda se aveva dei quadri?
A.S.: Si.
P.M.: Lei fece domande su questi quadri?
A.S.: Si.
P.M.: Ricorda qualcosa in proposito?
A.S.: Si, nella casa che aveva affittato a noi, quando siamo andati a fare, diciamo così, la prima visita per vedere com’era lo spazio e tutto, abbiamo visto un quadro che poi è diventato abbastanza famoso…
P.M.: Indipendentemente dalla fama successiva, rimaniamo a quello che lei vide e che le disse lui di questo quadro.
A.S.: Vidi questo quadro e gli dissi, chiesi a Pacciani chi l’aveva fatto e lui mi disse che amava dipingere, disegnare e che l’aveva fatto lui.
P.M.: Questo quadro lo ricorda? Che quadro era? Qual’era, se lo ricorda, il contenuto, o almeno le figure.
A.S.: Si mi ricordo che Pacciani mi disse che questo era un sogno che lui aveva fatto e che aveva chiamato “Sogno di fatascienza” e era un sogno che faceva spesso, era un sogno ricorrente e lui aveva messo insieme vari elementi, così ci disse, tutte le volte che aveva fatto questo sogno: c’era una figura centrale che era um teschio, cioè la faccia di un teschio e lui disse che quello era il generale della morte e che in mano aveva una spada luminosa che serviva per fare giustizia. Rimasi colpita da… il resto del corpo era un corpo di un animale, rimasi colpita da delle scarpe enormi e dissi: come mai queste scarpe così grosse? E lui mi disse: perché il generale della morte dev’essere molto veloce, deve correre.
P.M.: le disse altro su questo quadro o lei le fece altre domande?
A.S.: Si, ricordo ben poco però mi ricordo che all’epoca dette proprio tutta una spiegazione perché sul quadro, mi ricordo c’erano delle frecce e lui mi raccontò che era un percorso da seguire, perché questo generale faceva dentro una stanza senza tetto, con dei morti sopra, però non mi ricordo perché all’epoca…
P.M.: Non gli dette importanza, d’altronde… l’importanza è quella che è. Senta una cosa, ricorda altro in proposito? Se lui disse che pitturava normalmente? Se faceva altri quadri?
A.S.: Si, si perché io gli dissi: Ah, dipingo anch’io; e lui fa: Bene, io scrivo, scrivo anche poesie, scrivo racconti; sicchè mi disse che dipingeva regolarmente.
P.M.: Lei ha visto altri quadri fatti da lui o l’ha mai visto dipingere?
A.S.: No non l’ho mai visto dipingere e altri quadri magari li ho visti appesi ma non li ricordo.
P.M.: Senta una cosa, ha mai visto le figlie di Pacciani o la moglie di Pacciani?
A.S.: Si
P.M.: Conosce per avervi assistito, perché qualcuno le ha detto qualcosa, i rapporti che lui aveva con questi familiari?
A.S.: Conosco perché qualcuno mi ha detto qualcosa.
P.M.: Ce lo vuole riferire chi è questo qualcuno e quali sono questi tipi di rapporti?
A.S.: Avevo sentito dire, cioè correva voce in paese che Pacciani era una persona molto violenta, infatti tutti avevano paura di lui, così si diceva e che picchiava la moglie e le figlie.
P.M.: Lei ha mai visto se qualcuno di questi familiari avevano qualche volta segni di… che potevano…
A.S.: Si.
P.M.: Chi ha visto?
A.S.: La figlia più piccola, una volta, con un segno sul naso evidente e insomma, grosso e…
Avvocato Fioravanti: Presidente io mi oppongo a questa domanda perché non è dedotta nella verbalizzazione, nel capitolato.
Presidente: Avvocato se io dovessi stare attento a quello che avete dedotto… non vi farei fare quasi nessuna domanda.
A.F.: Io è la prima volta che mi oppongo a una domanda del Pubblico Ministero.
Presidente: Va bene, andiamo avanti.
P.M.: Ha visto se nella casa del Pacciani c’erano foto pornografiche?
A.S.: Si.
P.M.: Sa se fra queste foto c’era anche qualcuna delle figlie?
A.S.: Si.
P.M.: Come lo sa?
A.S.: Quando siamo andati a pagare l’affitto il mio amico era rimasto un po’… non ricordo bene chi degli amici perché eravamo in diversi, era rimasto un po’ impressionato da una parete che c’era dietro, tutta tempestata da immagini pornografiche ritagliate e attaccate, tra l’altro attaccate su immagini sacre e fra queste immagini aveva riconosciuto una foto della figlia più piccola di Pacciani che era svestita dalla vita in giù.
P.M.: Chi era questo suo amico? Così lo chiediamo a lui?
A.S.: Sinceramente non mi ricordo quale degli amici abbia detto questo.
P.M.: Comunque sono citati.
A.S.: Si penso di si.
P.M.: Grazie, non ho altre domande

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