martedì 12 luglio 2011

Giuseppe Bevilacqua - Deposizione del 06 giugno 1994 - Prima parte

 
Giuseppe Bevilacqua fu ascoltato il 6 giugno 1994 nel processo a Pietro Pacciani. Quelle che seguono sono le sue dichiarazioni.
Presidente: Va bene, andiamo avanti, questo signore è?
P.M.: E’ il signor Bevilacqua Giuseppe.
Presidente: Si accomodi signor Bevilacqua prego, vuol dare le sue generalità per cortesia?
G.B.: Scusi non si sente bene, non s’è sentito, scusi.
Presidente: Vuol dare le sue generalità?
G.B.: Mi chiamo Bevilacqua Giuseppe, sono un americano, sono un funzionario di un governo straniero.
Presidente: Ah, ho capito, italo-americano immagino… di origine
G.B.: Grazie.
Presidente: Benissimo. Senta, dov’è nato?
G.B.: Io New Jersey che è in Stati Uniti, 19xx, xx di xxxxxxxx.
Presidente: New Jersey.
G.B.: Si.
Presidente: New Jersey, Stati Uniti, 19xx e poi?
G.B.: xx di xxxxxxxx.
Presidente: xx di xxxxxxxx. Ripresa televisiva? Consente la ripresa televisiva?
G.B.: No.
Presidente: No e allora signori per favore… ecco, benissimo, basta abbassare… Senta vuole leggere per cortesia… mi son dimenticato di dirle… dove risiede? Dove abita attualmente?
G.B.: Io lavoro a Roma.
Presidente: Lei lavora a Roma. Bisogna che lo legga ad alta voce, scusi, mi ero dimenticato…
G.B.: Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia disposizione mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza.
Presidente: Signor Bevilacqua vuole rispondere per cortesia alle domande del Pubblico Ministero? E poi a quelle che gli faranno gli altri avvocati?
G.B.: Grazie.
P.M.: Signor Bevilacqua, lei ha detto lavora a Roma, può specificare la sua professione attuale? Dove lavora…
G.B.: Si, al tempo di questo…
P.M.: No, no attualmente.
G.B.: Ora?
P.M.: Si.
G.B.: Lavoro per l’ambasciata americana a Roma.
P.M.: Dove?
G.B.: Al cimitero di Anzio.
P.M.: Di Anzio. E nel 1985 dove lavorava?
G.B.: Al cimitero americano di Firenze.
P.M.: La località come si chiama?
G.B.: La località mezzo Impruneta e mezzo San Casciano.
P.M.: Al cimitero de I Falciani?
G.B.: Si.
P.M.: Lei ricorda… era a Firenze comunque… quando avvenne l’omicidio del 1985, del settembre, in località Scopeti, lo ricorda questo episodio?
G.B.: Si.
P.M.: La zona, il punto, scusi, dove avvenne l’omicidio lei successivamente l’ha vista? Le è stata indicata?
G.B.: Si.
P.M.: Ce l’ha presente?
G.B.: Si.
P.M.: La conosceva già quel punto?
G.B.: Si, passava spesso.
P.M.: Nei giorni precedenti all’omicidio che è stato scoperto il lunedì 10 di settembre dell’85, nei giorni precedenti lei era passato da quella zona?
G.B.: Due o tre giorno prima dell’omicidio, la tragedia, io andavo a San Casciano, facevo la ponte degli Scopeti e andava su, alla seconda curva ho visto la coppia francese, che c’era la ragazza appoggiata ad un albero in costume da bagno, prendeva il sole e l’uomo, il suo ragazzo, stava appoggiato in un sacco a pelo a terra.
P.M.: Lei ricorda quanti giorni prima della domenica?
G.B.: Preciso non si può dire ma sembra due tre giorni.
P.M.: Due, tre giorni. Lei ha detto anche che ha poi saputo qual è la zona dove i ragazzi furono trovati morti…
G.B.: Si.
P.M.: Questa, dove li ha visti lei, questa prima volta non è quella?
G.B.: No c’era 5/600 metri più avanti
P.M.: Se io le mostro una foto che è stata scattata grazie alla sua indicazione, lei vuol vedere se è questa la zona dove vide la prima volta la ragazza in costume da bagno?
G.B.: Si, va bene.
P.M.: Può vedere la foto.
Presidente: Si può girare.
P.M.: E’ alle sue spalle, leggiamo la didascalia, è una foto in atti in cui si dice: Via degli Scopeti, primo posto - la Polizia ha scritto – dove la coppia francese avrebbe montato la tenda per la prima volta. E’ una foto che è stata fatta su sua indicazione, dista 500 metri dal luogo dove è avvenuto il duplice omicidio. Ecco, vuol vedere se è questo il punto… vediamo se la vediamo un po’ meglio… dov’era la tenda… dov’era la ragazza perlomeno.
G.B.: La ragazza quando l’ho vista io era appoggiata all’albero più grande e prendeva il sole, era lì verso le nove e mezzo del mattino.
P.M.: Erano le nove e mezzo del mattino. Tende… vide anche la tenda dove era? O la macchina?
G.B.: La tenda sembrava avanti un po’ in la macchina stava di dietro che sembrava una Peugeot o un Golf. Vecchio, sembrava macchina vecchio.
P.M.: E lei vide la ragazza in quell’occasione?
G.B.: Si.
P.M.: E la notò questa ragazza?
G.B.: La notavo perché erta una ragazza molto carina aveva i capelli neri corti ed un costume da bagno, bikini, nero.
P.M.: Il ragazzo non lo vide?
G.B.: No lui non visto, ho visto una testa che era appoggiata ad un sacco a pelo…
P.M.: Nella tenda?
G.B.: Si.
P.M.: Dentro la tenda?
G.B.: Si.
P.M.: Era tutto nella zona indica… fra quei due alberi praticamente?
G.B.: Si, più o meno vicino all’albero a destra.
P.M.: Ecco, grazie. Vogliamo spengere…
Presidente: Che numero è questa foto?
P.M.: E’ la foto, chiedo scusa… numero due. Ecco, questo quindi è il primo luogo in cui lei vede questi ragazzi francesi, due o tre giorni prima del momento in cui furono rinvenuti i cadaveri e siamo alle nove e mezzo di mattina. Poi li ha visti ancora?
G.B.: Si l’ho visto un po’ più avanti, la seconda volta, più alto sulla strada, più vicino a San Andrea e c’era più o meno la cresta della salida… c’era forse due giorni dopo.
P.M.: Forse due giorni dopo. Quindi siamo… se prima era due o tre giorni… la prima volta sul giovedì, la seconda volta sul sabato… Una cosa…
G.B.: E’ possibile, giorni precisi non ricordo.
P.M.: No. Vogliamo mostrare la seconda foto? Se è questa la seconda volta dove ha visto i ragazzi. Vogliamo leggere la didascalia: Via degli Scopeti, punto tre di cui allo schizzo planimetrico - che il teste ha fatto e che poi mostrerò alla Corte – secondo posto scelto dalla coppia, la freccia indica la posizione. Vogliamo vedere? E’ questo il secondo posto?
G.B.: Si.
P.M.: Che poi è quello dove furono rinvenuti i cadaveri. Ecco, lei cosa vide quella mattina? La seconda volta?
G.B.: La seconda volta mi è rimasto un po’ impresso perché guardando loro… passare per la strada… tu vedevo… erano troppo scoperto… Si vedeva troppo dalla strada, macchine che passava di notte tu potevi vedere… loro non potevano dormire... qualcosa…
P.M.: Ecco, a lei è rimasto impresso che si erano accampati in un posto così scoperto.
G.B.: Si.
P.M.: E lei cosa vide questa seconda volta? E cos’era mattina di nuovo?
G.B.: Si, tutto non ricordo perché è un po’ di anni fa ma ricordi quello riguardo la tenda, ricordi la macchina che stava dietro la tenda.
P.M.: Persone ne vide? La ragazza e il ragazzo li vide?
G.B.: L’ho visti tutti e due quel giorno.
P.M.: Erano gli stessi…
G.B.: Gli stessi si.
P.M.: Sicuramente per lei erano gli stessi, la stessa auto e gli stessi ragazzi.
G.B.: Si.
P.M.: Questa seconda volta vide qualche altra cosa?
G.B.: No questo non ricordo, no. So che… ricordo la mattina, prima, dopo, che io passavo la strada andava a San Andrea…
P.M.: Cioè? San Andrea in direzione nord rispetto…
G.B.: Nord, andavo a nord passava da San Andrea, arrivato l’incrocio dopo San Andrea andava a destra per andare a Chiesanuova.
P.M.: Si.
G.B.: Due/trecento metri de l’incrocio c’è un campo aperto, mi fermai perché m’è rimasto sorpreso che ho visto uno in divisa, sembrava in divisa marroni, tipo forestale o ANAS, io lavorando là da anni conoscevo quasi tutti e m’è rimasto perché non conosceva questa persona. E mi fermai accanto alla strada, con mia macchina, lo guardava questa persona che aveva più o meno la diecina di metri da me, questa persona dopo che, penso che rese conto che io lo guardavo sceso e è andato via di quella zona là, è entrato più o meno in campo verso il bosco che è dietro San Andrea.
P.M.: Cioè… Mostriamo un attimo al teste la foto relativa al punto dove avrebbe visto questa persona secondo le indicazioni fornite alla polizia giudiziaria. Leggiamo la didascalia cortesemente: Insieme di via di Faltignano – io prego la Corte di tenere bene a mente da ora questa via Faltignano perché sarà oggetto di numerose testimonianze…-
Presidente: La foto numero 9 questa?
P.M.: Si, “Insieme di via Faltignano, la freccia A indica – secondo quello che ha raccontato il teste – il luogo ove fu visto
Presidente: E’ qui, diciamo…
P.M.: Qui… qui… chiedo scusa, non va letto così perché fu visto l’uomo… allora togliamo la didascalia per cortesia, no la didascalia soltanto, vediamo la foto senza la didascalia
Presidente: Vediamo solo la foto.
P.M.: Ah, perfetto, si, come non detto, non ricordavo che nella didascalia c’è scritto… Ecco, nel punto A c’era l’uomo?
G.B.: Si.
Avvocato Bevacqua: No, lei domanda chi c’era al punto A!
Presidente: Avvocato via
P.M.: A questo punto l’ho già letto purtroppo, quindi.
Presidente: C’era un uomo che sembrava in divisa da forestale.
P.M.: Bene…
Presidente: … o qualcosa del genere.
P.M.: Il punto B è la direzione in cui quest’uomo andò?
G.B.: Si.
P.M.: Ecco, lei ha detto ma forse ho capito male, che lei sa verso che direzione va questa strada?
A.B.: Glielo domandi.
P.M.: Lei lo sa o no?
A.B.: Perché se lei gli dice: il punto B è…
Presidente: Domandiamoglielo.
P.M.: Lei sa…
A.B.: Se gli dice il punto B è la direzione dove andava l’uomo gli ha già dato la risposta!
P.M.: Ma lì c’è, c’è la freccia
A.B.: Ma il punto B che cos’è?
Presidente: Ma signori miei, forza!
P.M.: Lo dica lei signor Bevilacqua.
G.B.: Posso risponde? Tu scende quella strada abbastanza, 4/500 metri e portavo in direzione dov’era lì la tenda di francesi.
P.M.: Ohoo, ha visto! Lei lo sa perché conosce quella strada.
G.B.: Io passavo dai quei boschi migliaia di volte.
P.M.: Eccoci, era più semplice di quello che pensassi. Senta una cosa, lei, questo uomo che ha descritto con questa casacca e ce l’ha descritto come persona che una volta guardato da lei si allontanò, così ci ha detto…
G.B.: Si.
P.M.: …ce lo sa descrivere meglio perché ha un ricordo o non ce lo sa descrivere meglio?
G.B.: No quelle che mi toccato che mi pensava che canosceva tutti li operai dell’ANAS e forestale perché noi lavoravamo molto insieme. Fermato perché è persona che non canoscevo.
P.M.: Con quella divisa le sembrava strano…
G.B.: Perché quella divisa sembrava o forestale o dell’ANAS. E quella era l’unica ragione che fermato.
P.M.: Ecco, lei ricorda le caratteristiche somatiche di questa persona o no?
G.B.: No, ricordi che mi toccava che mi stava a 10/15 metri, non so preciso, c’era il profilo del naso ed i capelli sopra.
P.M.: Era magro, era grosso?
G.B.: No era una persona più o meno robusto.
P.M.: Lei poi questa persona… le sono state mostrate delle foto di persone?
G.B.: Si
P.M.: Lei nelle foto che le sono state mostrate dalla Polizia ha creduto di riconoscere qualcuno?
G.B.: Si.
P.M.: Le è stata mostrata una foto in cui nella persona che riconosceva le è stato detto chi era?
G.B.: No io non sapevo chi era.
P.M.: Lei non sapeva. Lei ha riconosciuto una foto e non sapeva chi era.
G.B.: Foto solo.
P.M.: Oggi lei in quest’aula vede qualcuno che, sia pure con le sembianze di oggi, assomiglia a quella persona?
G.B.: Si.
P.M.: E chi è?
G.B.: Signore lì accanto all’avvocato.
P.M.: Come mai lei crede di riconoscere…
Presidente: Diamo atto che è Pacciani eh…
P.M.: Si senz’altro, accanto all’avvocato… O e l’avvocato Fioravanti…
A.B.: Agli avvocati, in mezzo agli avvocati.
Presidente: In mezzo agli avvocati.
P.M.: E ci vuole spiegare come mai lo riconosce come questa persona? Quali sono le caratteristiche somatiche che gli assomigliano?
G.B.: Il naso, i capelli dove c’è la faccenda sopra…
Presidente.: L’attaccatura?
G.B.: La stazzatura di qui davanti, si.
A.F.: Come lei pressappoco.
P.M.: Il busto insomma.
G.B.: Si.
P.M.: Non ho altre domande grazie.
Segue...

1 commenti:

piccoli segreti enormi problemi ha detto...

mi sono sempre chiesto cosa avesse portato questo personaggio ad entrare nel processo, non credo alla storia di zodiac, ma che questo abbia mentito è certo, i capelli corti della francese di scopeti, la somiglianza con pacciani, sembra che costui volesse mettere le mani avanti, insomma che sia lui?