giovedì 24 novembre 2011

Carla Rossi - Deposizione del 15 giugno 1994

Carla Rossi fu ascoltata il 15 giugno 1994 nel processo a Pietro Pacciani. Quelle che seguono sono le sue dichiarazioni.
Presidente: Chi abbiamo ancora signor Pubblico Ministero?
P.M.: Possiamo rinunciare all’altro teste, mi sembra…
Presidente: Chi è?
P.M.: Che era la moglie del signore… Almeno il P.M. vi rinuncia.
Presidente: Volete sentirlo?
A.B.: Mah io vorrei sentire…
Presidente: E sentiamola, sentiamola, d’altra parte l’abbiamo fatta venire qua, si accomodi signora prego. Consente la ripresa televisiva?
C.R.: No.
Presidente: No, quindi nessuna ripresa per la signora, vuol dare le sue generalità?
C.R.: Rossi Carla, nata a Firenze il xx.xx.xx.
Presidente: Residente?
C.R.: A Firenze.
Presidente: Firenze, vuol leggere signora quella formula?
C.R.: Allora, consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza.
Presidente: Vuol rispondere per cortesia alle domande del Pubblico Ministero e poi a quelle degli avvocati signora?
C.R.: Si.
Presidente: Prego.
P.M.: Signora voi nel 1985 avevate una casa a Madonna dei Fornelli?
C.R.: Si.
P.M.: Ricorda se invitavate amici? La domenica…
C.R.: Si.
P.M.: Ricorda per caso se fra gli amici ci sono mai stati i signori Nesi Rolando e Nesi Lorenzo?
C.R.: Si.
P.M.: Ricorda nel 1985 se sono mai venuti da lei nel mese di settembre?
C.R.: La data non me la ricordo, neppure l’anno.
P.M.: Neppure l’anno. Il Nesi Lorenzo è venuto più volte, che lei ricordi…
C.R.: Una volta sola.
P.M.: Una volta sola, con la moglie?
C.R.: Si.
P.M.: E era insieme al Nesi Rolando?
C.R.: Si.
P.M.: Non sa collocarlo nel tempo questa… per nessun motivo?
C.R.: Assolutamente, assolutamente.
P.M.: Non ho altre domande, grazie.
Presidente: Signori avvocati di parte civile?
A.P.: Niente, grazie.
Presidente: Signori avvocati della difesa.
A.B.: Signora lei ricorda soltanto una volta il signor Nesi Rolando è venuto da lei… Lorebnzo, Rolando… come si chiama?
P.M.: No sono due diversi.
C.R.: Lorenzo.
Presidente: Lorenzo.
A.B.: Lorenzo, quello di stamattina Lorenzo?
P.M.: No.
A.B.: Rolando e Lorenzo, il signor Lorenzo quante volte è venuto da lei?
C.R.: Una volta.
A.B.: Una volta, Lorenzo e Rolando?
C.R.: Più volte.
A.B.: Ecco, Rolando sarebbe il testo originario… O quello di stamattina?
P.M.: No…
Presidente: Rolando è quello di stamani.
A.B.: Quello di stamattina è venuto parecchie volte…
C.R.: Si.
A.B.: Parecchie volte, non si ricorda che macchina avesse? No?
C.R.: No.
A.B.: Senta veniva la domenica oppure anche altri giorni? Sabato, venerdì…
C.R.: Rolando?
A.B.: Si.
C.R.: Mah in genere la domenica.
A.B.: Qualche sabato è venuto?
C.R.: Mah non ricordo.
A.B.: Non se lo ricorda. Senta signora, veniva con la moglie… ci aveva un bambino?
C.R.: Si.
A.B.: Ecco e normalmente cosa facevate? Mangiavate? Sto domandando cose…
C.R.: Si, andavamo a fare delle passeggiate, a giocare a carte…
A.B.: Venivano la mattina presto? La mattina verso le undici? Verso mezzogiorno? Venivano a mangiare?
C.R.: Si.
A.B.: Se se lo ricoda…
C.R.: A metà mattinata in genere.
A.B.: Poi facevate la colazione penso all’aperto, no? Si ricorda se pioveva quel giorno? Quei giorni? No?
P.M.: Non sa il giorno.
A.B.: Ecco all’aperto dopodiché alla sera cosa si faceva normalmente? Se lo ricorda signora perché è tanto tempo fa quindi io mi rendo conto…
C.R.: Non me lo ricordo.
A.B.: facevate uno spuntino a base di prosciutto? Formaggio? Qualche cosa del genere?
C.R.: Si qualche volta è capitato, merende-cene.
A.B.: Merende-cene e poi si andava via?
C.R.: Si.
A.B.: Lei però non può collocare nel tempo…
C.R.: Assolutamente.
A.B.: Assolutamente questa visita fatta fra i due… con i due Nesi… non se lo ricorda…
C.R.: No.
A.B.: Va be’ grazie signora.
Presidente: Signora lei non la sa collocare nel tempo ma ricorda qualche cosa in relazione all’omicidio che fu consumato in quel settembre ’85 negli Scopeti? In relazione…
C.R.: Mi pare, mi pare, ma…
Presidente: Le pare, va bene.
C.R.: Anche perché io sto a Firenze…
Presidente: Certo, certo, va bene, d’accordo, nessun’altra domanda possiamo licenziare la teste, grazie signora può andare buongiorno.

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