martedì 14 febbraio 2012

Mauro Maurri - Deposizione del 3 maggio 1994 - Seconda parte

Segue dalla prima parte.

Il testo che segue contiene dettagli espliciti e raccapriccianti. Se ne sconsiglia la lettura a persone sensibili ed impressionabili.

P.M.: Passiamo alla ragazza. Segni d'arma da fuoco prima.
M.M.: Certo anche qui colpi d'arma da fuoco… e colpi d'arma da fuoco, se non mi ricordo male, quattro di cui tre alla testa. Di questi tre alla testa però uno, poco più che tangenziale alla fronte, è entrato in un certo punto della fronte e è uscito, senza scalfire neanche le ossa del cranio, dopo pochi centimetri. Un secondo…
P.M.: Quindi il primo sicuramente non influente ai fini della morte.
M.M.: Quasi di striscio, poco più che di striscio. Anche il secondo più o meno è lo stesso. Il terzo dei colpi alla testa - ma il terzo, voglio dire, non cronologicamente -
P.M.: No, no il numero tre.
P.M.: Quello che io descrivo per terzo è quello che è penetrato e naturalmente ha sfracellato la massa encefalica e quindi ha determinato la morte della donna.
P.M.: Sicuramente mortale. Altri colpi d'arma da fuoco?
M.M.: Si, c'era un quarto colpo d'arma da fuoco sulla donna ed era al livello della regione latero cervicale sinistra, ma anche questo è un colpo che ha interessato del tutto superficialmente, non è penetrato in cavità e non credo che abbia avuto un'influenza proprio nel determinismo della morte.
P.M.: Quindi uno solo con l'arma…
M.M.: Mortale.
P.M.: … da fuoco, mortale.
M.M.: Si penetrato in regione frontale.
P.M.: Al di là delle mutilazioni ci sono colpi d'arma bianca, segni d'arma bianca diversi, lo ricorda?
M.M.: Non me lo ricordo con precisione, ma mi sembra di no.
P.M.: Lo vediamo poi sulle foto.
M.M.: Si.
P.M.: Allora vediamo le caratteristiche delle scissioni. Che caratteristiche hanno in questo caso?
M.M.: Quella della mammella, intanto, alla solita identità topografica - la mammella sinistra - ha la solita identità, direi, per quanto riguarda il pezzo asportato: la completa asportazione della mammella. Una volta di più direi che il taglio è stato abbastanza rapido, abbastanza deciso e preciso. Se non mi ricordo male, ma questo si vede meglio dalle fotografie, non ci sono gli quelle intaccature, quelli lembetti di cute o ce n’è in misura molto meno evidente.
P.M.: Vediamola subito, via, sennò ci mettiamo…
M.M.: Forse si vede dalla fotografia.
P.M.: Vediamo le escissioni. Non questa, andiamo direttamente, poi… Andiamo a quella al seno.
Presidente: Ecco foto numero?
P.M.: 35.
Presidente: 35, benissimo.
M.M.: Ecco, se posso avvicinarmi, ho l'impressione che i margini di questa ferita per l'asportazione della mammella siano molto più netti delle precedenti. Facendo il solito paragone del quadrante dell'orologio, ce n'è una appena accennata qui verso le otto, appena, e vogliamo vedere tutto il contorno, per piacere?
P.M.: Qui sembra…
M.M.: Questa abbastanza importante… alle dieci.
Presidente: Ore dieci, eh.
M.M.: Alle dieci, che coincide topograficamente, grosso modo, con qualche altra, con simili viste in precedenza.
Presidente: Con quella precedente della Rontini.
A.B.: (voce fuori microfono) Ma è a ore dieci visto male, Presidente, scusi eh…
P.M.: No è visto come vediamo ora, non rispetto al corpo della ragazza.
Presidente: Visto secondo l'orientamento della fotografia, vogliamo vedere la didascalia per Cortesia. Ecco, secondo l'orientamento della fotografia, l'orientamento sull'album. D’accordo?
P.M.: Benissimo questo è…
Presidente: Soltanto perché sia chiaro anche dopo. Poi mi pare di vedere delle… cosa sono professore?
M.M.: Qualcosina qui.
P.M.: Eh, cercavo…
M.M.: Allora, l'altra intaccatura che si vede qui, eccola qui – ah no scusi - eccola qui, e c'è…
P.M.: Questi segni cosa sono?
M.M.: … questa serie di - mi sembra che siano sette – lezioncine escoriative lineari, graffi, tanto per intendersi, che non vuol dire però che siano prodotti da unghie, che colpiscono perché sono abbastanza altimetriche e parallele fra loro, nella stessa direzione ed equidistanti.
P.M.: Cosa possono voler dire, se parlano dal punto di vista medico-legale? Se non dicono nulla ci dica il dubbio.
M.M.: Con sicurezza io non ho saputo interpretarle. Potrebbe essere il segno della costola dell'arma bianca che le ha prodotte, ma in tal caso - sempre come ipotesi - si dovrebbe ammettere che la costola non fosse liscia, che avesse delle zigrinature, una sagomatura, delle dentellature.
P.M.: E’ un'ipotesi.
M.M.: E’ un'ipotesi.
Presidente: La costola, scusi se mi inserisco io, non potrebbe essere usata di sbieco e quindi con la parte…
M.M.: Si seppero, diciamo, in un coltello normale, un'arma da punta e taglio normale, la costola è liscia, lunga qualche millimetro. Qui non è liscia, c'è qualcosa che sporge, qualche dentino che sporge a distanza regolare e simmetrica.
P.M.: Non potrebbe essere l'azione, il coltello non perfettamente parallelo che, per qualche motivo anatomico, perché incontra il costato o cose del genere, se inserito - perché purtroppo qua è difficile anche parlare con questi reperti - possa aver cagionato quelle…
M.M.: Scalfito la cute prima di penetrare.
P.M.: Prego?
M.M.: Scalfito la cute, escoriato.
P.M.: Esatto, oppure mentre la lama era da una parte, la costa del coltello - andiamo avanti – batteva?
M.M.: Si, potrebbe essere…
P.M.: Cioè, che, volevo dire, che non ci dica niente di preciso su come è la costola del coltello – e che possa essere un coltello normalissimo - e la causa di quelle linee parallele sia data dalle modalità del taglio e non dalle caratteristiche del coltello? Cioè, capisce professore, perché essere così certi su un coltello zigrinato o meno, io non lo so. Se voi avete questa certezza la prendiamo.
M.M.: No, no, è un'ipotesi.
Presidente: La certezza non ce l’ha.
M.M.: E’ un'ipotesi.
Presidente: Siamo a ipotesi via.
P.M.: Bene, perfetto.
M.M.: Direi che, posso rispondere?
P.M.: Si, si, prego, prego.
M.M.: Direi che non mi sembra impossibile, ma poco probabile che queste lezioncine, questi graffi paralleli, siano stati provocati nella maniera che lei diceva, proprio perché sono perfettamente paralleli e perfettamente equidistanti fra loro.
P.M.: Bene. Andiamo all'altra escissione.
A.B.: Non ho capito scusi, e quindi?
M.M.: Sono perfettamente paralleli fra loro.
A.B.: Si ma e quindi sul piano ricostruttivo? Scusi…
P.M.: Nessun problema.
M.M.: Sul piano ricostruttivo tenderei a preferire l'ipotesi che ho avanzato prima.
A.B.: Come?
M.M.: L’ipotesi che ho avanzato inizialmente.
A.B.: Cioè?
M.M.: Della costola, della lama che non fosse perfettamente liscia, uniforme, ma con qualche dentellatura.
A.B.: Ecco scusi Presidente, io non so se posso intervenire, per non ritornarci sopra su questo punto.
P.M.: Forse abbiamo un'altra foto…
A.B.: No, ma siccome vedo…
P.M.: … che ci può aiutare, sempre per lo stesso tipo di domanda.
A.B.: Questa foto qua.
Presidente: Benissimo, la foto numero?
P.M.: E’ la foto successiva, questa, eh…
A.B.: Si, questa qua mi interessa, dico questa foto mi interessa…
Presidente: 36.
A.B.: …che è diversa da quella.
Presidente: Vediamola.
P.M.: Particolare della mammella sinistra asportata.
A.B.: Però prima parli lei, poi, se lei me lo consente… Ah, no.
P.M.: Io non ho, allora la mia domanda è semplice, professore, vedendo questa foto che ha come minimo un'angolazione diversa, se lei la esamina con un po' di pazienza e attenzione, ci dice qualcosa di diverso da quello che ha detto finora?
M.M.: Intanto diciamo che questo è probabilmente un colpo d'arma da fuoco, anzi lo è sicuramente: quello che toccò il torace sinistro alla donna, ma che non penetrò per nulla, quindi ininfluente.
P.M.: No, no, quello era quello di prima, attenzione. Ecco. Bene.
M.M.: Colpo d'arma da fuoco, il proiettile è stato rinvenuto lì, non è penetrato. Se si può mettere un pochino più a fuoco il resto.
P.M.: Si vedono bene queste righe parallele.
M.M.: Ecco, ora si vedono abbastanza bene. Dottor Canessa io non so formulare ipotesi.
Presidente: Ma non possono essere, professore, perché qui sembra di vedere che potrebbero essere, semmai, delle prove di incisione per il taglio, non so. Sembrerebbero, poi lei se ne intende…
P.M.: Non volevo azzardare tanto, aspettavo che il professore si dicesse…
Presidente: Questa foto non lo so, aggiudicarla così, sembrerebbe - se non vediamo male, però, professore - delle incisioni che seguono il giro della mammella.
M.M.: E’ vero, però… potrebbe anche essere… francamente non sono in grado di dirglielo.
Presidente: Sono tre, non lo so.
M.M.: Vi ripeto, la cosa non mi colpisce è questa: l'andamento parallelo.
P.M.: Il che sono parallele.
M.M.: E la distanza che è costante fra le varie…
P.M.: Scusi, professore, insisto in quello che dicevo io pur non avendo nessunissima conoscenza di quel tipo di tagli. Volevo dire questo, non è possibile che il modo dell'asportazione, cioè come si viene a trovare la mammella nel momento in cui la taglia, perché noi non sappiamo - e non so se lei è in grado di dirci qualcosa - perché noi troviamo la ragazza dentro la tenda. Voi supponete - sia voi che altri periti che dopo hanno esaminato questo reperto - che possa essere anche avvenuta un'operazione simile dentro la tenda. Ipotesi ovviamente. E allora, potrebbe essere un reperto compatibile con una situazione in cui questa…
A.B.: Per Cortesia faccia la domanda, scusi!
P.M.: E’ questa!
A.B.: No, faccia la domanda senza dire: “potrebbe essere”.
Presidente: Pubblico Ministero, facciamo la domanda sennò qui…
A.B.: Eh scusi sennò dirà sempre si.
P.M.: Benissimo. Allora, dovuto alla posizione della mammella nel momento dell'escissione? Questa è la domanda.
M.M.: Si potrebbe essere anche questo.
P.M.: Non ho altre domande.
A.B.: Ecco, mi scusi Presidente. Le domande come le fa il Pubblico Ministero, ora le potrei fare io, ma non gliele faccio, perché io avrei questo diritto, ma non gliele faccio.
A.S.: Presidente.
Presidente: Scusate un momentino, un attimo sento il Giudice a latere. Esclude lei, professore, che siano pieghe - ora, perché il corpo naturalmente è stato abbastanza strapazzato - che queste potessero essere pieghe della pelle che con...
P.M.: Era la mia domanda, io cercavo...
M.M.: Che si sia meccanicamente sollevata e distaccata, direi di sì. Lo escluderei, proprio perché vede? Un po' di sangue c'è, quindi questi sono fatti vitali o in “limine vitae”.
Presidente: Dunque, signori, il Pubblico Ministero è lui che sta conducendo l'esame, se sono cose assolutamente conferente col suo...
P.M.: Sennò volevo finire e poi...
Presidente: … consenso possiamo intervenire anche con altre.
A.B.: Presidente, sono d'accordo che il Pubblico Ministero... anche la difesa qualcosa dovrà pure dire.
P.M.: Come tempi, come tempi, appena ho finito.
Presidente: Va bene, però Signori, d'accordo, se c'è consenso.
P.M.: C'è consenso, c'è consenso.
Presidente: Allora la difesa.
A.B.: Dato che c'è questa consensualità, io le domando – grazie - le domando: io ho letto, mi sembra di aver letto - nonostante la mia tarda età e quindi ho gli occhi che vanno via - ho letto circa 10 linee cominciando da quella più piccola, che si vede in alto a sinistra, si vede - ancora più in là, ancora più a sinistra - circa 10 linee, guarda caso tutte parallele.
M.M.: Si. Se questa è la prima, mi sembra...
A.B.: O la seconda dovrebbe essere.
M.M.: Si. 9,10.
A.B.: 9, 10. Ecco, ed è un po' tutto un disegno di linee parallele - pressoché parallele - un pò anomalo sotto il profilo del tentativo. Il tentativo, in genere... no, professore, io sto domandando. È possibile che questo sia un arnese particolare adoperato, non lo so. Unghie non sono.
M.M.: No.
A.B.: Ecco, infatti ho detto unghie non sono. È possibile che sia un arnese adoperato particolare o qualche cosa che indica? Non so, io domando a lei.
M.M.: Avvocato, io arnesi che possono produrre lesioni di questo tipo non me ne vengono in mente.
P.M.: O rastrelli.
M.M.: Rastrello ovviamente… direi di no, per quanto so io e per quanto conosca gli oggetti di uso più comune.
A.B.: Comunque è un mistero, mi scusi, è un mistero che queste lesioni siano di questo tipo, che hanno lasciato questi disegni.
M.M.: Devo confessare che non sono riuscito a spiegare l'origine di queste lesioni.
A.B.: Ecco, allora le faccio un'altra domanda ed è questa. Siccome queste lesioni, queste tracce, sono meno profonde di quelle che hanno poi escisso, evidentemente, la parte mammaria di questa ragazza, le domando se queste lesioni possono essere state prodotte oppure no dallo stesso arnese che ha escisso, oppure può essere un arnese diverso? Le domando, così.
M.M.: Avvocato, dal momento che io non riesco a spiegarne la genesi, è chiaro che non posso escludere poi che possa essere stato un altro arnese.
A.B.: Grazie.
M.M.: Io ho il vizio iniziale e non sono riuscito a spiegarmi il perché.
A.B.: Professore, ma io, io la ringrazio della sua grande serenità intellettiva e intellettuale. La ringrazio.
Presidente: Bene, professore, allora potrebbe essere che l'assassino si sia così, tra virgolette, “divertito” a fare giri con la punta del coltello su questa mammella?
M.M.: Certo, potrebbe essere ma una volta di più, con una andamento perfettamente simmetrico e equidistante. Potrebbe essere.
Presidente: Signor Pubblico Ministero.
P.M.: Grazie, Presidente. Vediamo se abbiamo qualche termine di paragone, o comunque qualche elemento che ci consenta di avere maggiori conoscenze sulla escissione del pube. Lei ricorda qualcosa di particolare?
M.M.: Sì, mi sembra che grosso modo, non ci siano grosse differenze con quanto si era visto in precedenza. Forse una minore regolarità per quello che riguarda la esposizione del piano muscolare sottocutaneo dopo l'asportazione della pelle.
P.M.: Minore regolarità.
M.M.: Minore regolarità. Ci sono delle piccole sporgenze, delle piccole rientranze. Non è una superficie perfettamente pari.
P.M.: Vogliamo vedere l'immagine? La foto 37.
Presidente: 37.
P.M.: Particolare della regione pubblica.
M.M.: Vede, non è particolare... non è, diciamo, regolare, liscia, come nei casi precedenti, perché qui c'è un po' di muscolo della regione - è quello dal colorito rosso scuro - che sporge, che è stato scoperto. Mentre tutto il resto nella regione colorito giallo, c'è ancora il grasso, l’adipe che ricopre il muscolo. Quindi, il punto in cui viene alla luce il muscolo, la sezione è stata un pochino più profonda che non nelle altre zone di colorito giallastro.
P.M.: Vediamo se abbiamo qualche altra foto, se serve. Sennò possiamo, possiamo farne a meno. Benissimo. Professore, rispetto a quella domanda che le facevo io e che nasce dall'elaborato, c'è la possibilità, da questi reperti, di dire qualcosa sul come sono stati prodotti - come posizione - dal momento che la ragazza è stata trovata nella tenda? Oppure è un terreno su cui si possono fare solo ipotesi e allora le lasci fare a noi?
M.M.: Ora, se non ricordo male, dalle fotografie viene fuori che la ragazza, la ragazza è stata presa...
P.M.: Prendiamo la foto della tenda.
M.M.: È stata fotografata dentro la tenda, direi, e in decubito laterale, con le ginocchia flesse.
P.M.: Sì, sì, ce ne sono più d'una.
M.M.: Ecco. In posizione di fianco. È stata fotografata in posizione di fianco.
P.M.: Ecco, qui ce n'è una.
M.M.: Mi sembra sul fianco destro.
P.M.: C'è tutto quel gran sanguinamento.
M.M.: Sul fianco sinistro.
P.M.: Quindi lì la ragazza c'è stata un po'.
M.M.: Sì. È chiaro che in questa posizione non si può essere fatta né asportazione della mammella, né tantomeno l'asportazione del pube.
P.M.: Era questo che volevo mettere in evidenza.
M.M.: È altrettanto chiaro che il cadavere deve essere stato in posizione supina, con gambe divaricate.
P.M.: Ecco, si può dire qualcosa - dal momento che lei ci ha messo in evidenza come, almeno quell'escissione del pube è irregolare - sulla posizione in cui si trovava la ragazza al momento della escissione, così come quei segni sulla mammella? O sono terreni in cui il medico legale non ci aiuta?
M.M.: Non sono in grado di darle una risposta. Forse solo questa, ma non so se risponde alla domanda, che le mutilazioni debbono essere state effettuate mentre il corpo della ragazza era ancora dentro la tenda, sotto la tenda.
P.M.: Questo, questo volevo. Come mai dice questo?
M.M.: Perché c'è stato...
P.M.: Questo lo ritengo anch'io dagli altri elementi, però se anche il medico legale lo dice.
M.M.: Più che altro lo deduco dal fatto che c'è una perdita di sangue abbastanza importante proprio nel punto, ecco, nel punto che parte grosso modo apparentemente dalla testa della ragazza. Tutto quel sangue lì non può essere conseguenza delle ferite che ha avuto la ragazza in vita. È sicuramente conseguenza dell'azione mutilante effettuata quando, probabilmente, un po' di circolazione c'era ancora, quindi in “limine vitae”. E quindi in questo modo. Non può aver perso tutto quel sangue dalle feritine superficiali.
P.M.: Benissimo professore.
M.M.: Quella mortale non ha sanguinato per nulla all'esterno, o pochissimo.
P.M.: Perfetto.
M.M.: Hanno sanguinato quelle superficiali, ma non in maniera così abbondante.
P.M.: Perfetto. Veniamo all'altro argomento che è quello che può avere importanza per altri elementi relativi al fatto che poi il P.M. introdurrà, quello dell'allora - scusi, sì, - forse, diciamo l'ora in cui può essere avvenuta la morte, sulla base di quello che emerge dai fenomeni putrefattivi. Voi date delle indicazioni, fate un lunghissimo discorso per cercare di spiegare come, secondo voi, la morte non era poi avvenuta da tantissime ore. Parlate di 16-18 ore.
M.M.: Si.
P.M.: Quindi sono stati trovati da lei e da chi è intervenuto, intorno al primo pomeriggio, primissimo pomeriggio del lunedì. Voi parlate della notte, le prime ore della notte della domenica, grossomodo.
M.M.: Sissignore.
P.M.: Della notte fra domenica e lunedì. Come mai questi elementi? Sulla base di quali considerazioni?
M.M.: Credo che lo si possa confermare, sia pure con i limiti in difetto ed in eccesso che dà il calcolo cronologico della tanatologia, perché è vero che i fenomeni putrefattivi sono molto diversi sul cadavere della donna, rispetto a quello dell'uomo.
A.B.: Ecco.
M.M.: Il che potrebbe far pensare che la morte della donna sia avvenuta in tempo sensibilmente...
P.M.: In ore sensibilmente diverse.
M.M.: ...anteriore, rispetto a quello dell'uomo.
P.M.: Invece?
M.M.: Ma ritengo che non sia vero. Tutto questo dipende dalle circostanze del microambiente in cui poi sono rimasti i cadaveri dopo la morte. L'uomo è rimasto all'aperto; per di più in parte, non poggiante completamente a terra sul prato, con tutto il corpo; in una zona direi discretamente fresca, in una nottata di settembre. Quindi processi tanatologici discretamente rallentati rispetto, anzi, notevolmente rallentati...
P.M.: Più rallentati di quelli della donna.
M.M.: ... rispetto a quelli della donna che è rimasta chiusa in questa tenda, in questo ambiente quindi confinato e limitatissimo, sicuramente surriscaldato e attraverso il quale non c'è stato per forza che una, forse, insensibile ricambio di aria. Tutto questo quindi, facilita i processi putrefattivi e li rende molto più evidenti, anche se, ripeto, credo di poterli collocare - le due morti - credo di poterle collocare nello stesso arco di tempo, a distanza di pochi minuti.
P.M.: E come mai allora, una volta stabilito che i fenomeni putrefattivi sono diversi, sono dovuti a queste diverse circostanze, come possiamo risalire alle 16-18 ore? Sulla base di quali altri elementi?
M.M.: Ora non mi ricordo quale fosse il contenuto gastrico di quei cadaveri.
P.M.: Ecco, voi fate una lunghissima descrizione e comparazione in letteratura su questi argomenti, per cui arrivate a fare delle conclusioni di questo tipo. Cioè, il ragionamento si basa su questo tipo di elementi: il contenuto gastrico...
M.M.: Sì, sì.
P.M.: ... e i fenomeni esterni.
M.M.: Anche il contenuto gastrico è importante. Ma devo dire questo: che il processo putrefattivo agisce sia pure indirettamente, anche sul contenuto gastrico; e il calore ambientale, come favorisce la putrefazione dei tessuti esterni, può favorire anche la putrefazione dei tessuti interni, e quindi in qualche modo influenzare il contenuto gastrico, l'aspetto del contenuto gastrico. Io direi che, forse, in questo caso qui, dei due cadaveri, quello che ci può dare lumi più vicini allo standard medio è quello dell'uomo.
P.M.: Perché è in condizioni più naturali di quelle...
M.M.: Esattamente, è meno esposto di quello della donna, a una serie di fattori micro ambientali che hanno enormemente accelerato la tanatologia sul cadavere della donna.
P.M.: Ecco, professore, allora se come è successo qualcuno sulla base di ragionamenti meno perfetti, meno particolari di come avete fatto voi, da una soluzione diversa per quello che riguarda l'orario, può darsi che sbagli lui.
M.M.: Può darsi che sbagli lui. La tanatologia è un...
A.B.: Presidente, il Pubblico Ministero non beve...
Presidente: Non facciamo commenti.
A.B.: No, mi scusi Presidente. Io non faccio commenti...
Presidente: Io lo dico al Pubblico Ministero.
A.B.: Ecco, questa non è una domanda...
P.M.: No, io chiedo, chiedo al teste...
A.B.: Non può aggiungere la risposta.
P.M.: Chiedo al teste, dato che ci ha già detto che è così sicuro...
A.B.: Chiede un giudizio che non può dare su questo punto, scusi!
Presidente: Signor Pubblico Ministero.
P.M.: Bene. Ritirata la domanda, ho finito.
Presidente: Il teste ha risposto. Se poi qualcuno dice diversamente sarà lei, nel momento e nella sede opportuna a farlo rilevare.
P.M.: No. Volevo che il professore ci dicesse qual è il ragionamento, di modo... - come ha già fatto - di modo che poi si utilizzi. Bene. Non ho altre domande al professor Maurri. Grazie.

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