giovedì 5 luglio 2012

Emanuele Sticchi - Deposizione del 02 maggio 1994 - Prima parte

 
Il Colonnello Emanuele Sticchi fu ascoltato il 2 maggio 1994 nel processo a Pietro Pacciani. Quelle che seguono sono le sue dichiarazioni.  

Presidente: Chi introduciamo?  
P.M.: Il colonnello Sticchi dei Carabinieri.  
Presidente: Colonnello Emanuele Sticchi. Si accomodi, Colonnello, prego.  
E.S.: Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione, mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza.  
Presidente: Benissimo. Vuol dare le sue generalità, Colonnello?  
E.S.: Sì. Emanuele Sticchi, nato Maglie provincia di Lecce, XX/XX/XX. Attualmente residente a Xxxxxx, via Xxxxxxxx, XX.  
Presidente: Vuol rispondere alle domande del Pubblico Ministero?
E.S.: Sì.  
P.M.: Colonnello, può precisare alla Corte qual’era il suo incarico alla data del 29 luglio '84, nell'Arma dei Carabinieri e che cosa ebbe materialmente a fare in occasione del rinvenimento di quei cadaveri e eventuali indagini successive dal momento che il rapporto che fu inviato all'Autorità Giudiziaria è a firma sua.  
E.S.: Sì. A quel tempo ero Comandante della Compagnia di Pontassieve. Verso le 04.00 circa venni incaricato dal Comando gruppo di recarmi sul posto a Vicchio dove erano stati rinvenuti i cadaveri di due ragazzi in quanto il...  
P.M.: Vuole spiegare... Ecco...  
E.S.: In quanto il collega territorialmente competente, il maggiore Anzà, era assente per licenza.  
P.M.: Bene, perfetto. Quindi lei era l'Ufficiale più vicino sul luogo prima che arrivasse qualcuno da Firenze, è questo il concetto?  
E.S.: Esatto.  
P.M.: Bene.  
E.S.: Sono arrivato sul posto dove c'era già il Comandante della stazione di Vicchio e il Comandante interinale della compagnia di Borgo San Lorenzo, maresciallo Lamoratta. Faccio una ricognizione del luogo, vedo...  
P.M.: È notte quando arriva lei? È notte o è già l'alba?  
E.S.: Cominciava a schiarire.  
P.M.: Bene.  
E.S.: Mi avvicino alla vettura, noto il ragazzo disteso sul fianco, sul sedile posteriore; vedo nei pressi della vettura un bossolo, per terra, un bossolo che sembrava chiaramente un 22, mi porto poi dietro la siepe dove giaceva la ragazza, la Rontini e dal tipo delle lesioni che erano immediatamente evidenti e dalla presenza del bossolo calibro 22, insomma l'insieme della circostanza di quanto avevo visto mi aveva indotto a ritenere che si fosse trattato dell'ennesimo delitto del cosiddetto "mostro di Firenze".  
P.M.: Bene.  
E.S.: Viene disposto che non si avvicini nessuno. Quindi con del nastro a doppio colore viene ostruito l'accesso al viottolo. Mi reco in caserma per informare il Comandante del gruppo di quanto avevo constatato, dopodiché sono tornato sul luogo dove abbiamo atteso l'arrivo del Magistrato, Capitano Telloni del nucleo operativo, poi è intervenuta anche la Polizia Scientifica per i rilievi...  
P.M.: Quindi lei rilievi non ne ha fatti. La prima cosa che ha fatto lei è fare si che prima che arrivasse qualchedun altro fosse conservato lo stato dei luoghi.  
E.S.: La conservazione dello stato dei luoghi, esatto.  
P.M.: Benissimo. Io non ho altre domande al teste.  
Presidente: Avvocato Bevacqua, prego. Allora, avvocato Santoni.  
A.S.F.: Chiedo scusa. È la solita domanda di prima: guardando lo stradello di accesso al luogo del delitto, sulla sinistra a trecento metri c'è una grandissima casa colonica, anzi credo che siano più d'una raggruppate.
E.S.: C'è una casa che dista 300-400 metri circa...  
A.S.F.: Esatto.  
E.S.: . . . era abitata da una persona che venne interpellata e che disse di non aver udito nulla. Dovrebbe essere una donna anziana.  
A.S.F.: C'era una sola persona? Sono più case a dire il vero, son due.  
E.S.: Questo mi era stato, così, riferito.  
A.S.F.: Non fece lei direttamente l'accertamento?  
E.S.: Lo chiesi al Comandante della stazione della compagnia del luogo.  
A.S.F.: Ho capito, grazie.  
Presidente: Avvocato Bevacqua, prego.  
A.B.: Senta, Colonnello, lei ha fatto...  
Presidente: Ah, un'altra parte civile. Scusi, avvocato Colao, mi scusi.  
A.C.: Colonnello, scusi, lei prese visione della borsetta della Rontini?  
E.S.: No.  
A.C.: Non ne prese visione, quindi non si ricorda né il contenuto, non si ricorda...  
E.S.: Precisamente no, perché all'interno della vettura non...  
P.M.: È la prova che nessuno toccò nulla.  
A.C.: D'accordo, grazie. Basta così.  
A.B.: Ringrazio il collega Colao per questa mia improvvisa dimenticanza. Ricorda lei sul posto se furono trovati una borsa in pelle marrone della Rontini contenente documenti della stessa, banconote da 10.000 italiane, tre banconote di valute straniera, un pezzo da 100 e uno da 50 e se ricorda ancora che c'era un orologio da uomo in metallo; e se vi era ancora nel portafoglio dello Stefanacci - che poi fu trapassato anche da un proiettile - denaro contante e la somma complessiva di lire 47.000 lire contenuti nel portafoglio trapassato? Se lo ricorda?  
E.S.: Non ho avuto modo di constatare nulla di tutto questo, e quindi non posso...  
P.M.: Ci sono gli agenti della Scientifica che hanno fatto quel verbale, ce lo diranno.  
A.B.: No, ma volevo... grazie, Colao. Dunque, allora un'altra cosa volevo domandarle, Colonnello. Lei ha fatto le indagini nell'immediato, diciamo cosi.  
E.S.: Sì.  
A.B.: E ha fatto anche delle indagini perché il suo, il colonnello maggiore Anzà non c'era, quindi ha seguito un po' la fase...  
E.S.: Sì.  
A.B.: ... originaria di queste indagini, e ricorda da una qualche parte di questo processo esiste addirittura una indicazione di questo tipo, che cioè sarebbero stati uditi due o tre colpi di pistola da qualcuno.
E.S.: Sì, due persone.  
A.B.: Due persone.  
E.S.: Due persone da posizioni distinte...  
A.B.: Avrebbero sentito due o tre colpi di pistola.  
E.S.: Sì.  
A.B.: Quindi, pur essendo un luogo piuttosto aperto qualcuno aveva sentito.  
E.S.: Sì.  
A.B.: Si ricorda quando furono sentiti questi colpi?  
E.S.: Sì, ricordo che gli interessati dichiararono di averli uditi tra le 21.40 e le 21.45.  
A.B.: Ecco, 21.40 e 21.45. Ricorda lei se in relazione a questo dato cronologico fu anche fatto un accertamento con la mamma del ragazzo e con i genitori della ragazza? Fu ricostruito quella sera, e quel giorno anzi, il movimento di questi due ragazzi. Si ricostruì in qualche modo, perché la Corte non ci ha nulla.  
E.S.: Sì, direi di sì. I ragazzi erano usciti alle 21.00 circa da casa. La Rontini esce alle 21.00 circa, va poi dal fidanzato, dal Claudio Stefanacci e dopo di allora non si hanno più notizie. C'era la previsione del loro rientro verso le 22.30 perché lo avevano detto e perché era nelle abitudini, tant'è che passato quell'orario i genitori e dell'uno e dell'altra cominciano ad impensierirsi.  
A.B.: Cominciano ad impensierirsi. Dopodiché c'è quella ricerca di questi ragazzi, c'è un signore che si ricorda - se lei lo ricorda, io non è che voglia suggerirle anche se posso sotto certi profili farlo, il Codice quasi me lo consentirebbe - comunque lei ricorda che a un certo punto una persona, avendo visto tempo prima quella macchina, la stessa macchina, fuoriuscire da questo stradello, pensò, dice: 'Forse saranno lì'.
E.S.: Si. Esatto.  
A.B.: Ecco, si ricorda questa persona? Si ricorda degli altri ragazzi che dissero questo?  
E.S.: Sì.  
A.B.: E quindi vi orientarono.  
E.S.: Infatti fu poi la persona che materialmente ritrovò i ragazzi...  
A.B.: La macchina.  
E.S.: ... nella fase delle ricerche.  
A.B.: Ricorda se la notte era buia oppure luminosa?  
E.S.: Non c'era luna, c'erano...  
A.B.: Era molto buia, così dite voi, vero?  
E.S.: Sì, comunque era sereno, era una notte serena, d'estate quindi...  
A.B.: Serena, però molto buia.  
E.S.: Buia.  
A.B.: Eh certo. Oh, una circostanza che voi avete rilevato sentendo una serie di persone.  
E.S.: Sì.  
A.B.: Noi abbiamo prima parlato del momento in cui la ragazza va via di casa, va dal suo fidanzato, dice alla mamma che sarebbe ritornata entro le 22.30 - è una circostanza pacifica, loro tornavano sempre non più tardi delle 22.30, almeno questo risulterebbe dal suo rapporto - e voi fate anche un'indagine relativa alle ore che aveva trascorso prima la ragazza cioè... 
E.S.: Nel pomeriggio. 
A.B.: Nel pomeriggio. Ecco, ci vuol spiegare che cosa succede nel pomeriggio?  
E.S.: Nel pomeriggio la ragazza esce di casa alle 16.00, viene incaricata dal padre di portargli una birra, esce e ritorna dopo qualche minuto con la birra poi va via con il fidanzato...  
A.B.: Con il fidanzato.  
E.S.: ... e rientrano verso le 16.50 circa.  
A.B.: Sì.  
E.S.: Dove siano stati in questo tempo non è certo; c'è però che i gestori di un bar, del bar la Torre della zona...  
A.B.: Ecco, ci dice dove sta questo bar, chiedo scusa, perché non l'ho capito bene. Questo bar dove è? Perché è un bar un po' isolato.  
E.S.: Sì, è un bar un po' isolato nella zona di Vicchio.  
A.B.: Di Vicchio.  
E.S.: Sì.  
A.B.: Ma al di qua o al di là della Sieve?  
E.S.: Non le so dire esattamente, ecco, il luogo. Comunque il gestore di questo bar il giorno successivo, vedendo sui giornali le immagini dei ragazzi, ritiene di riconoscere nelle due vittime i due giovani che attorno alle 16.45, mi pare che lui dica, erano stati nel suo esercizio.  
A.B.: Quindi compatibilmente con l'assenza dei due da casa. Compatibilmente l'orario, pressappoco.  
E.S.: Beh, pressappoco, ci sono... perché loro sarebbero tornati a casa alle 16, 16.50, circa. Quindi...
A.B.: Va bene, quindi nel pomeriggio, comunque.  
E.S.: Sì.  
A.B.: Prego.  
E.S.: Il gestore, là, anche il padre che era presente, notano in quella circostanza la presenza di una persona...   
A.B.: Sì.  
E.S.: E la notano perché. . . per il modo insistente con il quale osservava i due ragazzi che si sono intrattenuti lì per una consumazione. Tra l'altro pensavano che questo potesse essere uno della Finanza e quindi gli dedicarono una certa attenzione, anche per questa ragione. Rilevarono questa osservazione costante, ininterrotta da parte di quest'uomo nei confronti dei ragazzi e notarono anche che dopo che i ragazzi uscirono questo individuo bevve d'un fiato la mezza birra che gli era ancora rimasta, mentre in precedenza l'aveva sorseggiata lentamente. Non venne notata autovettura di questo individuo e comunque non è stata parcheggiata lì nei pressi - almeno così sostengono queste persone - la vettura di quest'uomo. Di quest'uomo danno una descrizione in base alla quale poi il maggiore Anzà redige anche un'immagine grafica. Esatto.
A.B.: Fu fatto questo identikit.  
E.S.: Sì.  
A.B.: Ora l'abbiamo già visto prima. Comunque se lo ricorda lei questo identikit.  
E.S.: Sì.
Segue...

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