venerdì 13 luglio 2012

Processo a Pietro Pacciani - Udienza del 5 luglio 1994

Presidente: Bene, buongiorno.  
P.M.: Buongiorno, Presidente.  
Presidente: Signori, prima di cominciare debbo purtroppo comunicarvi che stamani mattina improvvisamente è scomparso Sua Eccellenza De Castello, Rainero De Castello, Presidente della Corte d'Appello: persona che tutti conoscete, persona che tutti stimavamo, era un magistrato preparato, un uomo serio, un amico possiamo dire, un vero signore. Ne siamo colpiti dolorosamente tutti, anche perché è stata una scomparsa repentina, improvvisa, nessuno se l'aspettava. Io lo devo ringraziare per la disponibilità, la gentilezza che ha dimostrato anche verso di noi personalmente, per questo processo, consentendo che Antonio Iannelli venisse qui a darci una mano; e in mille altri modi. E quindi non posso fare altro che sospendere brevissimamente, ovviamente, l'udienza in segno di lutto e con la partecipazione di tutti. Signor Pubblico Ministero, lei si associa?  
P.M.: Non posso che associarmi, dicendo, ricordando a noi tutti che Sua Eccellenza De Castello è stato per tanti anni anche Procuratore Generale, e vicino a tutti noi nel compito quotidiano della Procura della Repubblica.  
Presidente: Avvocato Bevacqua.  
A.B.: Anche noi avvocati ci uniamo integralmente al coro di cordoglio che stamattina ci unisce nel ricordo di quest'uomo così bravo, così amico, veramente, di tutti quanti noi, anche di noi avvocati. Io lo ricordo particolarmente magistrato attento, valorosissimo, quando ho cominciato la mia professione come relatore in un processo assai delicato in Corte di Assise. Me lo ricordo fino a pochi giorni fa, sempre sorridente, con noi a prendere il caffè alla Corte d'Appello, prodigo sempre di consigli e di una affabilità forse unica per un magistrato di quel valore. Lo ricordo ancora a noi tutti, a loro, e mi unisco al cordoglio che ci deve unire nel pensiero di quest'uomo che purtroppo, improvvisamente, non c'è più. 
A.S.F.: Anche i difensori di parte civile vogliono testimoniare il loro cordoglio. Personalmente, sono molto giovane ancora, ma lo ricordo sempre molto disponibile, una persona con cui si poteva parlare, che riceveva sempre e ascoltava attentamente, e aiutava, i problemi che purtroppo ci affollano sempre. Quindi a nome, anche delle altre parti civili, mi associo.  
Presidente: Bene. Una breve sospensione in segno di lutto. 

- DOPO LA SOSPENSIONE - 

Presidente: Bene, direi che possiamo allora cominciare. Signor Pubblico Ministero, ci dica.  
P.M.: Sì, Presidente.  
A.S.F.: Presidente, Pubblico Ministero chiedo scusa, avrei due istanze da presentare.  
Presidente: Dica, avvocato Santoni.  
A.S.F.: Io ho avuto, prima da parte del Pubblico Ministero e poi del Presidente, l'invito a portare i testi. Prima ho saputo da lei e dalla Corte per venerdì; il Pubblico Ministero invece mi ha chiesto di spostarli in data successiva. Io vorrei sapere innanzitutto a che giorno, a questo punto, devo... Facendo presente alla Corte che l'unico giorno in cui manco è proprio il 12, perché sono impegnato a Bologna, al Tribunale di Bologna. Ecco, volevo sapere questo. Poi, ho altre due istanze a seguire, proprio attinenti a questa. La prima, che i miei testi ammessi, due, Salvatore Vinci, uno, non è reperibile. Speravo che prima o poi lo si potesse trovare, i Carabinieri lo hanno cercato, e non soltanto i Carabinieri.  
Presidente: Ma è vivo costui, sì?  
A.S.F.: Salvatore si, si crede vivo almeno. Poi non si sa. Francesco sicuramente è morto. E la perizia Francesco Vinci ha detto che appunto il corpo, dopo lunghe analisi, era bruciato: è quello di Francesco Vinci. Quindi sappiamo sicuramente che è morto. Salvatore non sappiamo dov'è. Chi dice all'estero, chi forse in Italia, ma non si sa dove.  
Presidente: Va be', comunque.  
A.S.F.: Allora chiedevo... E poi anche i Carabinieri da me sentiti, a parte che il maresciallo Congiu che è l'unico che sa ritrovare - il Pubblico Ministero è al corrente di questo - queste persone è in ferie e quindi non possiamo nemmeno chiederglielo; Giovanni Locci non è reperibile nemmeno lui. Non sappiamo se è a Greve, se è a Signa. Io chiedevo allora, per gli stessi poteri che ha il P.M., che ha il Pubblico Ministero, di poter sostituire Salvatore Vinci - in quanto la testimonianza di Salvatore Vinci verteva sui rapporti eventuali con altre persone, con altri gruppi di persone - con la moglie Massa Rosina.  
Presidente: Che è irreperibile.  
A.S.F.: No, no, che lei è reperibilissima e Giovanni Locci con Piero Mucciarini, che sono le due persone che possono supplire esattamente agli stessi temi che, su cui dovevano essere interrogati. Poi la data: chiedo la cortesia che la Corte mi dica...  
Presidente: Va be', ora per la data vediamo, ne parliamo in separata sede, vediamo.  
A.S.F.: Comunque io chiedo la sostituzione di questi due testi irreperibili con, ripeto: Salvatore Vinci con Massa Rosina, e Giovanni Locci con Piero Mucciarini. Poi ho un'altra istanza, Presidente. In questi giorni...
Presidente: Dunque, Giovanni Locci era stato indagato, a suo tempo? 
A.S.F.: No.  
Presidente: No. Mentre Piero Mucciarini mi pare di sì.  
A.S.F.: Piero Mucciarini, sì.  
Presidente: Era stato arrestato, no?  
A.S.F.: Era stato anche arrestato, e le sentenze di proscioglimento che ho depositato. C'è poi un'altra istanza, Presidente. Ieri ha detto il Pubblico Ministero che le filze sono 130, che noi abbiamo dovuto vedere, in parte fotocopiare, con grosse difficoltà. Ma non solo 130 filze; evidentemente molte carte che si pensava di avere non le abbiamo avute, per nostra colpa non le abbiamo lette. E' stato molto difficile seguire questo processo, è evidente, soprattutto per noi che dobbiamo scegliere il materiale da analizzare. Durante gli interrogatori, a mio avviso, è scappata, diciamo, una domanda che potrebbe essere fondamentale - e quindi la rivolge alla Corte - a uno dei testi, che è esattamente il Maresciallo dei Carabinieri di Calenzano per il secondo delitto del 1981. In questi giorni testi improvvisi o altri testi si sono ricordati di aver visto il Pacciani - il Nesi, per esempio, o un altro teste portato dalla parte civile, avvocato Colao - in prossimità del delitto degli Scopeti, in certe zone. Ora, il Maresciallo nel suo rapporto, il Maresciallo di Calenzano nel rapporto del 28 giugno 1982 dice, ed è il maresciallo Barone, Comandante della Compagnia, quindi siamo nell'82, dice questo - ho sbagliato - dice questo qui, due testi: "Verso le 0.30 del 23/10", no no, non sbaglio, è proprio Calenzano "verso mezzanotte e mezzo del 23 ottobre 1981 due giovani confidenti, che non intendono in alcun modo apparire o essere menzionati, riferivano che mentre a bordo di autovettura percorrevano via Mascagni di Calenzano diretti sulla citata via dei Prati, avendo notato un'autovettura proveniente nel senso opposto, riconoscevano una persona di età apparente di 45-50 anni, stempiata, dal viso e sguardo stravolti, con lineamenti tondeggianti e vestito di scuro, di cui riuscivano a far comporre un identikit della parte superiore, precisando di averlo notato bene per aver azionato i fari". Ora, dice successivamente: "Altro giovane confidente, anch'egli contrario ad apparire ed esser menzionato", e questo mi sembra strano, questi non sono confidenti, sono testimoni. Come sarebbe a dire che non vogliono dare le proprie generalità? Questi sono testi, non confidenti. E dice che "si trovava sempre quella stessa sera, però alle 22.40, appartato insieme alla fidanzata a bordo dell'autovettura all'inizio di via dei Prati, di chi la imbocca dal lato di Calenzano, in cui sostavano. E vede un'ombra". Dice, "Questa persona che vede questo ragazzo aveva le stesse caratteristiche di quelle descritte dai precedenti due giovani, tranne una lieve differenza dei capelli". Dice, "dando la sensazione che si nascondesse sotto qualche oggetto. Aggiungeva che se avesse avuto la possibilità di rivederlo, avrebbe potuto quasi sicuramente riconoscerlo. Le indicazioni sull'uomo sconosciuto fornite dal giovane in questione erano le stesse di quelle acquisite dagli altri due confidenti, tanto che confermava il primo identikit prodotto con la sola variante dei pochi capelli descritti". Ora, noi abbiamo che la notte del delitto delle persone vedono in orario prossimo all'omicidio stesso, prima e dopo, la stessa persona col volto stravolto, che sta fuggendo, eccetera. Tanto che i Carabinieri ne fanno un rapporto perché considerano una cosa importante. È il rapporto, ripeto, della Legione Carabinieri di Firenze, Compagnia di Prato, del 28 giugno 1982: delitto Baldi e Cambi Susanna. Ora, io penso che sapere i nomi di queste tre persone e sentirle sia importante. Io non avevo letto questo rapporto. Mi sono riletto le dichiarazioni rese durante il dibattimento e nessuno ha posto una domanda su queste persone. Ecco, penso che sia importante. Io personalmente questo foglio non l'avevo letto, me ne ero scordato, era rimasto in tante filze che ho cambiato di posto, non l'avevo potuto visionare. Le altre parti non so se se ne sono dimenticate o se non hanno ritenuto opportuno porre delle domande precise su queste cose e, soprattutto, chiedere i nomi di questi testimoni. Anche perché il dato che la persona da loro vista sia, fosse stempiata è importante perché mi ricordo che gli altri testimoni che hanno visto, o creduto di vedere, persone che possono essere interessanti ai fini di giustizia, anche loro hanno detto che era stempiato. Quindi, siccome siamo nell'85, questi dicono di poterlo riconoscere se lo vedono, sentiamoli. Sentiamo il Maresciallo; chi sono queste persone ce lo deve dire perché non sono confidenti, ma sono testimoni. E che quindi ce lo dica. Ecco, Presidente, quindi abbiamo quest'istanza. Io non l'avevo vista prima, il teste era già stato citato perché è il Maresciallo di Calenzano e, comunque, è firmato da un altro teste già sentito, che è il comandante della Compagnia, Orfidio Barone, che ci dicano chi sono queste persone al fine di poterle sentire. Vi ringrazio.  
Presidente: Le altre parti che cos'hanno da dire? I difensori di parte civile, già che ci siamo.  
A.C.: Noi siamo remissivi su questo.  
Presidente: Signor Pubblico Ministero?  
P.M.: Si associa alla richiesta o, comunque, remissivo.  
A.B.: Remissiva anche la difesa. Con l'augurio che poi non diventi da calvo, diventi pieno di capelli questo.
Presidente: Dunque, sulla sostituzione dei testi chiesta dall'avvocato Santoni?  
P.M.: Remissivo il P.M.  
Presidente: Le altre parti sono remissive? 
A.S.: Sì.  
Presidente: Allora senz'altro la Corte a questa richiesta può accedere. Va bene? E ora vediamo quando li può portare.  
A.B.: Presidente...  
Presidente: Sull'altra...  
A.B.: No, no, volevo fare una cosa diversa.  
Presidente: Ah no, allora scusi.  
A.B.: Volevo fare i complimenti e gli auguri di buon lavoro al dottor Mura che, abbiamo saputo stamattina, è stato eletto alla prestigiosa carica di Consigliere Superiore della Magistratura.  
Presidente: Bene, una buona notizia ci voleva.  
A.B.: Da parte di un avvocato e con l'augurio che lei veramente contribuisca a che i rapporti fra avvocatura e magistratura siano sempre più sereni. Grazie.  
Presidente: È l'augurio di tutti.  
P.M.: Ci associamo tutti, ovviamente.  
A.C.: Estendiamo anche quello delle parti civili. Ed in bocca al lupo.  
Presidente: Bene. Ci congratuliamo anche noi naturalmente, era una buona notizia. Il dottor Mura, con la modestia che lo contraddistingue, naturalmente non aveva fatto parola. Naturalmente perderemo un magistrato di grandissima levatura, sotto ogni profilo. Speriamo che torni, alla fine della consiliatura.  
P.M.: Andrà sempre più in alto, ci abbandona.  
Presidente: Speriamo di no. Bene, signori, allora, riservandoci sulla ulteriore richiesta dell'avvocato Santoni.

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