martedì 31 luglio 2012

Processo a Pietro Pacciani - Udienza del 5 luglio 1994

Presidente: Diamo lettura della seguente ordinanza: “La Corte, sciogliendo la riserva sulla richiesta di acquisizione della relazione dei consulenti tecnici del Pubblico Ministero, dottor Proietti e dottor Donato; Rilevato che a norma dell'articolo 233, comma I, Codice procedura penale il consulente tecnico di ciascuna delle parti può presentare una memoria che contenga il suo parere, e che per tale ben deve intendersi la relazione della quale il Pubblico Ministero ha chiesto l'acquisizione, che allo stato non appare necessario effettuare accertamenti peritali, atteso che le tracce delle scritture latenti sul blocco in esame sono sufficientemente apprezzabili nella loro oggettività, per questi motivi respinta ogni altra istanza, dispone l'acquisizione al fascicolo del dibattimento le relazioni dei consulenti tecnici del P.M. di cui in parte motiva". Dunque a questo punto non vi sono altre domande da fare ai consulenti tecnici.  
P.M.: Nessun'altra domanda ai consulenti tecnici.  
Presidente: No, si era dato per scontato che l'esame loro fosse finito dopo di che non possiamo fare altro che - questa l'ho scritta male la riscriverò - i consulenti sono liberi. Quindi, signori, noi ci vediamo allora come si è detto...  
A.B.: Venerdì.  
P.M.: Io ho già ho già fatto presente alla parte civile che provvederà a citare - a una delle parti civili - alcuni testi, e io farò...  
Presidente: La stessa cosa poi voglio dire...  
P.M.: Dalla settimana prossima in poi noi siamo veramente come istruttoria dibattimentale per quello che riguarda il P.M. abbastanza, anzi, molto avanti.  
Presidente: Vorrei dire questo: incrociamo pure - salvo che non ci siano motivi particolari - incrociamo pure i testi di tutte le parti, difesa compresa.  
P.M.: Il P.M. non ha problemi sul punto.  
A.B.: Ecco, cioè mi pare, signor Presidente, chiedo scusa, mi mare che un giorno, penso, perlomeno una buona fetta della giornata ci sarà...  
Presidente: C'è l'esame del Pacciani.  
A.B.: No, chiedo scusa, dopo questo, mi consenta, ci sono i cosiddetti consulenti criminali o criminalistici, o eccetera.  
Presidente: Sì, sì, De Fazio. Mi pare che verranno – temo - in fondo, ve lo dico.  
P.M.: Io da quel che ho potuto capire con gli impegni deve tener presente, Signor Presidente, che glielo stiamo dicendo un po' a termini ristretti, sono persone che hanno impegni anche diversi a cui è difficile... universitari, vari concorsi, così mi riferiscono, Presidente, fanno il possibile per trovare un giorno della prossima settimana; penso il giovedì o il venerdì non prima.  
A.B.: Ma farebbero meglio a venire qua perché è pericoloso fare concorsi ora. 
Presidente: Comunque, semmai, ecco, volevo dire questo.  
P.M.: Fanno concorsi da docenti.  
Presidente: Se non vi sono problemi particolari, tanto se siamo tutti d'accordo l'ordine del Codice lo possiamo...  
P.M.: Il P.M. acconsente a qualsiasi tipo di intersecazione.  
Presidente: Magari compreso anche l'esame del Pacciani, se credete.  
A.B.: Ecco, io lo farei proprio alla fine, Presidente.  
Presidente: Proprio alla fine, d'accordo.  
A.B.: No, anche perché oggi non si è sentito bene. Le voglio dire che c'è un certificato medico che attesta la situazione anginosa che è stata superata dal Calvasil; ne ha prese due pastiglie. Il Pacciani voleva rientrare, è di là, ma ormai a questo punto lo mandiamo, se lei è d'accordo.  
Presidente: Ma tanto, come volete.  
A.B.: No, no lo mandiamo a casa.  
Presidente: Ecco, cosa c'era ancora Pubblico Ministero lei aveva chi? Pubblico Ministero chi aveva stasera lei?  
P.M.: Io avevo una degli ufficiali di Polizia Giudiziaria che avevano provveduto a fare quella operazione di controllo per i pedinamenti, che avevano preso in affitto per intendersi l'appartamento vicino e che ci può dire qualcosa su come è andato e su un episodio in particolare.  
A.B.: Possiamo sentire venerdì, Presidente?  
P.M.: Ho qualche difficoltà; comunque proverò io. Nel caso son disposto a rinunciare se non ce la faccio.  
A.B.: O a sentirlo un altro giorno.  
Presidente: Va bene. Questo lo alleghiamo, questo certificato medico lo alleghiamo agli atti. Lo avete visto, signori, ve lo leggo. La data ore 17, giorno 5. È di ora no?  
A.F.: Sì oggi.  
Presidente: È venuto un medico del pronto soccorso.  
P.M.: Sì, ho fatto venire l'unità coronarica, Presidente.  
Presidente: Benissimo. "Crisi anginosa sospetta. Al nostro arrivo il dolore precordiale era già regredito dopo un assunzione di Carvasil". Lo alleghiamo, per quanto può valere, agli atti.  
A.B.: Ecco, Signor Presidente, vorrei chiedere alla cortesia del Pubblico Ministero se mi indica, se mi dice che i prossimi giorni farà sentire anche gli ufficiali di polizia giudiziaria per non portarmi borsate di roba ulteriori a queste. 
P.M.: Gli ultimi rimasti.  
A.B.: Ecco, grazie.  
P.M.: Mi sembra che ne ho tre o quattro, non di più.  
A.B.: Perché sennò mi viene a me l'infarto.  
Presidente: No per carità.  
A.F.: E il Maresciallo Matassino ancora manca.  
Presidente: Abbiamo Venerdì che dobbiamo occupare completamente. Poi abbiamo, saltiamo l'11 perché noi abbiamo un'udienza in Tribunale che è un famoso processo, e poi abbiamo quattro udienze consecutive...
A.B.: 12, 13, 14 e forse 15.  
Presidente: E 15.  
A.B.: Ma c'è la finale il 15.  
Presidente: No, no, no, Avvocato, qui la finale...  
A.B.: No, no, scherzo.  
Presidente: Assolutamente. Anche se ci fosse... La finale è qui, però poi naturalmente finite, non dico finiamo, finite nei guai tutti quanti.  
A.B.: Come finiamo nei guai, Presidente? Io ho almeno dieci giorni di comporto per riguardare le... per riguardare....  
Presidente: Anche 15, anche 15. Quindi diciamo che il tempo per fare tutto ciò che dobbiamo fare ce l'abbiamo. E sennò dobbiamo andare in epoca successiva al 15. Fate voi…  
A.B.: Ecco signor Presidente le chiedo scusa, ma il 20, 21,22,23 no?  
Presidente: Avvocato, no…  
A.B.: No, non lo so.  
Presidente: No se, no se…  
A.B.: No se.  
Presidente: No se, no si.  
P.M.: Chi ha orecchi per intendere intenda.  
A.B.: Grazie.  
Presidente: L'udienza è tolta. Ci vediamo venerdì alle 09.00. Traduzione dell'imputato, eccetera.
Presidente (fuori microfono): Eppure è chiaro. No, se.

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