martedì 23 ottobre 2012

Riccardo Lamperi - Deposizione del 14 luglio 1994 - Seconda parte

Segue dalla prima parte.

Presidente: Prego, signori avvocati della difesa. Avvocato Bevacqua.  
A.B.: Grazie, signor Presidente. Ispettore Lamperi, lei poc'anzi, su domanda della parte civile, ha ricordato che questi due poveri ragazzi venivano chiamati "Vinavil" perché stavano sempre insieme, erano molto legati, e ha ricordato anche una testimonianza di un certo Matteuzzi, se non erro...  
R.L.: Mi sembra.  
A.B.: Mi sembra, che poi è stato sentito anche ieri, ecco, volevo domandarle questo, siccome Matteuzzi ha detto che la persona riferita dal povero Mainardi aveva delle caratteristiche particolari, nonostante fosse un guardone, se lei ricorda queste caratteristiche particolari?  
R.L.: Sì. Le ricordo perfettamente.  
A.B.: Cioè?  
R.L.: Questa persona è indicata dal teste come claudicante.  
A.B.: Basta, solo questo.  
R.L.: E ritengo anche che poi noi dagli atti l'abbiamo pure individuata questa persona.  
A.B.: Benissimo, grazie. Quindi che non era il Pacciani.  
R.L.: Sì, si tratta di un'altra persona.  
A.B.: Grazie. Senta, un'altra domanda le volevo fare ed è questa: lei ha parlato prima, su domanda del Pubblico Ministero di questa FACAMA.  
R.L.: Sì.  
A.B.: E ha fatto riferimento a memoria di quante scatole di pastelli erano state vendute nella provincia di Firenze...  
R.L.: Sì.  
A.B.: Probabilmente riducendo il numero, perché ora io glielo, glielo dico...  
R.L.: Sì.  
A.B.: Lei ha detto settanta...  
R.L.: Settantadue, mi sembra.  
A.B.: Esattamente. Però. . .  
R.L.: Dal '79 ali'83.  
A.B.: Ecco, io le volevo dire, siccome lei fa a memoria, quindi...  
R.L.: Sì.  
A.B.: Anzi è stato molto bravo a ricordare questo particolare, le voglio leggere, se lei me lo conferma, la lettera, il telefax della ditta FACAMA, la quale, alla cortese attenzione del dottor Perugini, invia questa lettera e dice: "L'astuccio da dodici pastelli colorati", quello là, "con codice 843 è stato commercializzato in Italia dal '74 sino al 1984", quindi dieci anni.  
R.L.: Esatto.  
A.B.: Sugli astucci erano riprodotte immagini diverse, cioè animali, paesaggi, mezzi di trasporto e sport. Sino ad oggi non abbiamo potuto verificare se i vari soggetti fossero prodotti nello stesso periodo di tempo od in epoche diverse. A questo proposito abbiamo contattato i nostri corrispondenti presso la casa madre di Norimberga, ma non hanno saputo darci informazioni precise. Per quanto attiene alla distribuzione del prodotto, siamo stati in grado di rintracciare le copie di tre fatture...”  
R.L.: Tre fatture.  
A.B.: “...dei clienti: Bellesi...” quindi solo tre fatture sono state rintracciate...  
R.L.: Solo tre fatture.  
A.B.: Quindi rintracciate solo tre fatture, quindi non sappiamo quante siano state vendute e quante non siano state vendute. "via Ponte Sospeso, Firenze, Pistoj Sas, via Antognoli 16 angolo via Caboto Firenze, dalle quali risulta un acquisto di cinquantatre astucci” si dice, “dell'articolo 843 anno '79 anno '81. Ci risulta inoltre che tutta la produzione fosse contraddistinta dal 12483". Poi, accanto, vi è, indica una lettera, sempre ancora della ditta FACAMA: "Come da intese intercorse, le trasmetto in allegato l'elenco clienti della Toscana che hanno acquistato il nostro astuccio da dodici pastelli colorati, codice 843, dal '77 ali'84". E si fa un lungo elenco di queste ditte...  
R.L.: Cartolerie, sì.  
A.B.: Esattamente, cartolerie; e della provincia di Firenze io ne ho contate per astucci inviati nel '79, '80, '81, '82, quindi non parlo del '78, '77, '75, '74, '73...  
R.L.: Sì.  
A.B.: ... perché non avevano più documentazione, si parla di 107 astucci della provincia di Firenze...  
R.L.: Sì.  
A.B.: ... venduti dal '79 all'82 in tutta la...  
R.L.: Toscana.  
A.B.: ... Toscana, di quattrocentododici astucci.  
R.L.: Sì.  
A.B.: Glielo po… Conferma questa circostanza?  
R.L.: Sì, e voglio anche precisare una cosa, che quando io parlo di settantadue astucci lo ricavo dalla lettura della informativa che accompagna quell'allegato che io ricordo altresì, che non ho fatto di persona, ecco. io ricordo che l'ufficio SAM ha fatto questo accertamento e con... prendo atto, concordo con lei che c'è pure quell'allegato...  
A.B.: Io gliela do.  
R.L.: No, no ce l'ho anche io...  
P.M.: Ditta per Ditta...  
A.B.: Centosette, centosette astucci nella provincia di Firenze dal '79 ali'82...  
R.L.: Sì.
A.B.: Quattrocentododici...  
R.L.: Io ho detto settantadue, perché risultava dalla lettera di accompagnamento di quegli allegati, quindi l'ho tratto da una documentazione.  
A.B.: Sì, ma il dato che mi interessa, perché lo rilevo...  
R.L.: Sì, sì...  
A.B.: Lo leggo qua...  
R.L.: Non lo metto in dubbio.  
A.B.: È che l'astuccio di dodici pastelli colorati con codice 843 è stato commercializzato in Italia dal '74 al 1984.  
R.L.: Non lo metto in dubbio.  
A.B.: E, per quello che si è potuto trovare e le varie documentazioni contabili, dal '79 all'82 in provincia di Firenze sono stati venduti centosette astucci...  
R.L.: Ci sono quegli allegati...  
A.B.: E in Toscana quattrocentododici astucci.  
R.L.: Ci sono quegli allegati, è un fatto.  
A.B.: Grazie.  
P.M.: Presidente, mi scusi, io farei una proposta che mi sembra in questo momento si può sicuramente, la Corte la può valutare. Siccome sono dei documenti che provengono dalla ditta che commercia o che commerciava all'epoca in Italia queste matite, in fondo che fossero settanta o cento non sono le migliaia vendute alla Standa, io propongo e faccio richiesta che quei fax di cui il difensore ha, si è, che ha utilizzato il difensore per chiedere al teste, si possano, ecco, addirittura fornire agli atti della Corte, credo che il difensore abbia tutto l'interesse.  
A.B.: Non ho problemi.  
P.M.: Mi sembra che si tratti, non ho nessuna, nessun tipo di contrasto sul fatto che fossero settanta o cento, addirittura se vuole il difensore offrire i documenti originali, io concordo.  
A.B.: Se la Corte lo ritiene amiss... io... per me l'ha già detto il...  
P.M.: Va bene, ma comunque … No, siccome il teste ha precisato, io ...  
Presidente: Va be’ ma comunque se ce li vuole dare è più comoda la consultazione.
P.M.: Il teste ha precisato io mi rifaccio ai miei documenti.  
Presidente: Va bene, va bene.  
R.L.: Avvocato se vuole ce n'è una pronta; se la vuole controllare, ce n'abbiamo una.  
Presidente: E allora controllate se sono uguali.  
A.B.: Io sono un uomo d'ordine, guardi.  
R.L.: Anche io.  
A.B.: S’immagini, quindi…  
Presidente: Eh, proseguiamo, allora poi ci date la copia, cosi l'alleghiamo agli atti, è più comoda anche per consultazione.  
A.B.: Ed allora passiamo al portasapone.  
Presidente: Portasapone, bene.  
A.B.: Ecco, senta io ho visto... Ecco, mi scusi, prima di passare al portasapone, quella annotazione relativa a quei discorsi di quel signore prima che faceva, il collega quello, qual’era, mi perdoni...  
Presidente: Materazzi, Matteuzzi?  
A.B.: Matteuzzi. C'è un'annotazione specifica. Ah, no, no, no, non Matteuzzi, Pianegiani.  
Presidente: Pianegiani. No, non c'è.  
A.B.: Ecco, non c'è. Perché io non l'ho... l'ho cercata disperatamente mentre voi vi vedevate la partita ieri sera, io mi vedevo queste carte. Va bene? Allora, io non l'ho trovata questa, quindi io le volevo domandare se la ricorda lei oggi...  
R.L.: La ricordo benissimo perché l'ho fatta io.
A.B.: Oh, a proposito di questa circostanza, lei ha parlato del signor Bevilacqua.  
R.L.: Sì.  
A.B.: Bevilacqua fa un discorso di un certo tipo: lui dice che mentre si trovava a Nettuno, il suo cognato, che pare sia della polizia o qualcosa del genere, lei lo sa questa circostanza?  
R.L.: No.  
A.B.: Gli avrebbe portato... no, volevo sapere se lei conosceva questa circostanza, gli avrebbe portato a lui una un giornale dove era raffigurata, raffigurato il volto del signor Pacciani, e quindi lui ha ritenuto che quel volto potesse corrispondere alla persona che aveva visto. Si ricorda lei questa circostanza? Perché...  
R.L.: Ma, sa io son chiuso dentro, non lo so che cosa ha detto il...  
A.B.: No, no. Questo non l'ha detto lui.  
R.L.: Ah.  
A.B.: Anzi, lui lo voleva, non lo voleva ricordare, non lo ricordava...  
R.L.: Non lo so.  
A.B.: Oh, chiedo scusa. Lui l'ha detto quando fu sentito, fu sentito a verbale. Lei la ricorda questa circostanza, no?  
R.L.: No.  
A.B.: Lei sa chi era il cognato?  
R.L.: No.  
A.B.: Va be', allora niente. Oh, quindi il discorso della divisa, della divisa, delle scarpe, eccetera, generico, di questo signor Pianegiani lei non lo ha mai verbalizzato, nel senso non ha mai fatto informative di sorta?  
R.L.: No, perché non si ricordava quale tipo di articolo avesse acquistato; si ricordava soltanto della venuta in due occasioni...  
A.B.: Esatto.  
R.L.: Di avergli venduto qualche cosa, ma non si ricordava che tipo di oggetti, di abbigliamento avesse venduto.  
A.B.: Grazie. Senta, io volevo capire in questa parte del processo delle indagini che voi avete fatto, sul piano cronologico temporale e quindi capire quante volte la... voi, la SAM, i Carabinieri, la Polizia Giudiziaria si è recata in Germania, per fare queste indagini, per far vedere ai familiari dei due ragazzi uccisi queste cose che potevano appartenere, oppure no, a questi due ragazzi. Quante volte?  
R.L.: Senta, intanto le premetto che io sono, diciamo, il meno indicato - anche se lo so quante volte -perché non sono mai andato in Germania.  
A.B.: Ecco, allora...  
R.L.: So, che ci sono andati due volte, però.  
A.B.: Due volte. No, perché c'è un rapporto fatto da voi ed è un primo, mi scusi, eh, fatto da voi, ed è un primo rapporto che viene fatto, un'annotazione relativa al procedimento penale del 12/06/92, dove si dice 12 giugno 1992...  
R.L.: C'è la mia firma?  
A.B.: C'è firma di Perugini e degli altri, della SAM.  
R.L.: Sì, per quello che posso ricordare, ma non sono stato io l'esecutore di questi accertamenti.  
A.B.: va be’ però le dico, vediamo se lei lo ricorda, no?  
R.L.: Va bene.  
A.B.: Per amore di verità e di giustizia. Allora, a pagina 463 - indico anche la pagina - del fascicolo del Pubblico Ministero, si fa riferimento, in questo rapporto piuttosto corposo, sia delle dodici cartoline, der raim .. . anno di stampa, sul blocco del disegno; poi casa produttrice, eccetera; prezzo del blocco, commercializzazione in Italia, materiale da disegno usato dal Signor Meyer; stabilo rosso, eccetera. Poi si dice del portasapone. Quattro, io le leggo esattamente il contenuto del rapporto: “né i genitori della vittima, i signori Meyer, né la sorella signora Meyer, né la madre dell'altra vittima la signora Rush, hanno potuto dare informazioni al riguardo”.  
R.L.: Non posso esserle di nessun aiuto, perché non ero presente.  
A.B.: Ecco, mi scusi io le posso dare...
P.M.: Ma non c’era! Non c’era lui…  
R.L.: Ma io non metto in dubbio. Ci credo che c'è scritto quello che lei mi dice. Però non posso darle alcun supporto in nessun senso.  
A.B.: Ecco, signor Presidente, questa circostanza, mi perdoni, che io ho scoperto ieri sera, mentre si giocava, è una circostanza che mi sembra abbastanza rilevante ai fini probatori. Io non conoscevo questo dato, perché mi sembrava che fosse tutto già, tutto pacifico, è un dato importante, perché? Questo primo rapporto è un rapporto del 12/06/1992.  
P.M.: Chi l'ha fatto, scusi, vuol dire chi l'ha fatto?  
A.B.: Dottor Perugini, lo risentiamo,  
P.M.: Bene. Eh, appunto.  
A.B.: Certamente, sì, mi rendo conto che, ma siccome io credo che sia importante, anche sul portasapone.
P.M.: Se lei non l'aveva guardato non si può addebitare a Lamperi.  
A.B.: Ma io credo che Lamperi, secondo me, è una delle, una persona estremamente obiettiva; io lo faccio pubblicamente questa dichiarazione. Obiettiva perché ho visto come ha trattato la sua attività, come l'ha fatta.
P.M.: Meno male.  
A.B.: L'ho verificato, l'ho controllato, e quando si devono dire le cose le dico.  
P.M.: Meno male.  
A.B.: Quindi Lamperi non l'ha fatto. Però qua c'è una dichiarazione di questo tipo: portasapone. Né i genitori della vittima 12 giugno 1992, i signori Meyer, né la sorella...  
Presidente: 12 giugno '92.  
A.B.: 12 giugno, questo.  
Presidente: Il portasapone è stato sequestrato il 2 giugno.  
A.B.: Il 2 giugno.  
Presidente: Quindi, dieci giorni dopo...  
A.B.: Esattamente. Poi vengono, si ritorna...  
Presidente: Abbia pazienza, ma questi non so come saranno stati interpretati...
P.M.: E infatti, e infatti...  
Presidente: ... saranno stati interpellati, ma...  
P.M.: E infatti, infatti, è in epoca antecedente alla...  
A.B.: Mi scusi, Pubblico Ministero, il teste per ora è mio, abbia pazienza.  
P.M.: Si, ma le ha già detto...  
Presidente: Ma cerchiamo di capire, cerchiamo di capire.  
A.B.: Voglio far capire, mi permetto di far capire alla Corte. 
P.M.: Non si può usare il teste Lamperi, eh, però. 
Presidente: Comunque, scusate, le date sono queste: 2 giugno '92, sequestrate...  
A.B.: Esattamente, 12 giugno: già c'è stato un primo impatto...  
P.M.: Nessuno è andato in Germania il 12 giugno. Gli atti della rogatoria ce li ha la Corte.  
A.B.: Presidente, mi permetta...  
Presidente: Non conosciamo il rapporto. Facciamo la domanda precisa a Lamperi e vediamo.  
A.B.: Presidente, io sto leggendo un rapporto.  
Presidente: No, ma lei non lo deve leggere il rapporto, ora.  
A.B.: No, certamente... io...  
Presidente: Questo è il fatto.  
P.M.: Era il fatto che dicevo io.  
Presidente: Pubblico Ministero, ora lei si siede, per cortesia.  
P.M.: Resto in piedi, sto più comodo, Presidente.  
Presidente: Va bene, però lascia fare la domanda all'Avvocato.  
A.B.: Dunque, da questo rapporto che io non posso leggere, va bene?  
Presidente: Ma il cui risultato è, dice, che questi non si sanno...  
A.B.: Che il 12/06/1992 qualcuno riferisce all'Autorità Giudiziaria - nella specie, al signor Pubblico Ministero - che per quanto riguarda il portasapone, né i genitori della vittima, i signori Meyer, né la sorella, signora Meyer, né la madre della vittima, la signora Rush, hanno potuto dare delle informazioni al riguardo. Questa è...  
P.M.: Nessuno è andato in Germania. Leggiamolo per intero, leggiamolo per intero.  
Presidente: Lamperi, che cosa sa di questo?  
R.L.: Dunque, io il documento che tiene l'avvocato l'ho visto. Però ripeto che, non essendo io colui che né ha telefonato, né ha fatto fax, né ha preso contatti con il Consolato per quell'aspetto, con tutta la buona volontà, io non sono in grado in questo momento, di dare nessun indirizzo, nessun orientamento, nessuna risposta.  
A.B.: E allora le posso fare una domanda di questo tipo? Se ricorda visivamente, memorizzando visivamente questo rapporto, se questo rapporto nella intestazione ha "Ononorar Consult Bundest Republik Deutscheland". E poi c'è scritto da voi: "Riassunto degli accertamenti fatti dal Consolato della Repubblica Federale di Germania sulla base delle indicazioni e domande da parte della SAM".  
R.L.: Sì vede, lì si parla...  
A.B.: Se lo ricorda?  
R.L.: Ascolti, Avvocato, si parla di SAM come ufficio in generale. Ma io si vede che in quei giorni, in quel momento, facevo un'altra attività, perché...  
A.B.: Sì, ma io le faccio la domanda. Se lei memorizza, capito? se ha memorizzato questa circostanza.  
R.L.: So che c'era questo tipo di accertamenti tramite il Consolato.  
A.B.: Ecco, il Consolato.  
R.L.: Però non l'ho fatto io.
Segue...

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