mercoledì 24 ottobre 2012

Riccardo Lamperi - Deposizione del 14 luglio 1994 - Terza parte

Segue dalla seconda parte.

A.B.: Ecco. Signor Presidente, siccome questo dato mi pare abbastanza importante perché...
Presidente: Ricordatevi che giusto ieri, se non ricordo male, a proposito del Lemke eccetera, io vi ho riassunto - li abbiamo in atti - le rogatorie...  
P.M.: Perché si capisca, la Corte.  
A.B.: Ma è questo volevo...  
P.M.: La rogatoria è stata fatta una volta sola, dopo, quando hanno portato gli oggetti davanti all'autorità...  
A.B.: Pubblico Ministero, mi faccia finire, mi scusi!  
P.M.: Sì ma non può usare un rapporto attraverso un teste che non ne sa nulla.  
A.B.: Un momento.  
P.M.: Io mi oppongo a ulteriori domande.  
Presidente: Semmai questo doveva chiederlo a Perugini.  
P.M.: Al dottor Perugini.  
A.B.: Presidente, mi perdoni. Siccome...  
P.M.: Oh, bene. Quindi non si può introdurre un rapporto che riguarda attività giudiz...  
Presidente: Signori, basta cosi.  
P.M.: Bene.  
Presidente: Il fatto lo abbiamo già capito.  
A.B.: Il fatto è questo.  
P.M.: Bene.  
Presidente: Tutto quello che può dire è quello che ha detto.  
P.M.: Ce l'ha già detto.  
A.B.: Signor Presidente, siamo d'accordo. Però il problema è questo: la rogatoria, se lei la controlla...  
P.M.: È stata fatta dopo.  
A.B.: ... è successiva.  
Presidente: ... che lei ieri sera non ha visto la partita e si è accorto di questo particolare, che ritiene significativo - ammesso che lo sia però, eh? Ricordatevi bene che questi sembra, da quello che lei...  
P.M.: Sono atti preventivi, in cui...  
Presidente: ... che lei ha letto - Pubblico Ministero, per favore - e non doveva leggere. Questi, gli è stato detto: c'è un portasapone...  
P.M.: Ne sapete nulla? Poi glielo portano, e quelli dicono: si.  
A.B.: Questo lo dice lei, c'è andato lei?  
Presidente: Eh, capito?  
P.M.: Sì, ci sono andato anche io alla rogatoria.  
Presidente: Dopo, dopo.  
A.B.: C'è andato dopo.  
Presidente: Basta cosi, proseguiamo. Questo argomento lo chiudiamo.  
P.M.: Bene.  
A.B.: Certamente che chiudiamo l'argomento. Volevo dire che la difesa, sulla base di questa indicazione, di queste dichiarazioni rese da qualcuno - non so chi - il 12 giugno '92, fa riferimento alla successiva rogatoria, che credo sia del luglio del '92, rogatoria nella quale sono state sentite...  
P.M.: Correttamente ci sono andato, anziché tirarsi dei fax.  
Presidente: Silenzio!  
A.B.: Ma perché ha tutta questa...? Mi faccia finire di lavorare, abbia pazienza! Io non sto...  
P.M.: No, è l'utilizzazione di rapporti giudiziari che è impossibile in questo modo. Presidente, insisto: non si può usare un rapporto giudiziario in questo modo, neppure come conoscenza, attraverso un teste che non ne sa nulla.  
Presidente: Signori, la questione è fin troppo chiara, avanti !  
P.M.: C'era il teste, è venuto, si potevano fare tutte le domande.  
A.B.: Allora chiedo...  
Presidente: Ma perché mi dovete fare sgolare proprio, stamani?  
P.M.: A me? Eh, appunto, è quello che dico anch'io: si insiste a fare domande...  
Presidente: La questione è chiara ed è chiusa.  
P.M.: Bene. Meno male.  
Presidente: Ho detto già che la questione è chiusa. Passiamo ad altro argomento.  
A.B.: Su questo punto io chiedo, ai sensi del 507, di risentire il dottor Perugini. 
Presidente: Bene. Questa è una richiesta che lei può fare, naturalmente. E quindi noi la registriamo a verbale.  
P.M.: Perfetto, perfetto, nessun problema sul punto.  
A.B.: Grazie.  
P.M.: Questo mi sembra più che corretto.  
Presidente: Perugini dov'è, a questo punto?  
P.M.: No, direi che Lam…  
A.B.: ... proiezione in avanti.  
Presidente: È rientrato a Washington?  
R.L.: Sì, il dottor Perugini è rientrato negli Stati Uniti e ha ripreso posto nel suo ufficio.  
Presidente: Va bene, non ce l'abbiamo sotto mano, sul momento. Va bene, tutto è possibile.  
A.B.: Lo avremo. Penso… Spero… Ecco, allora senta, lei ricorda proprio a seguito delle dichiarazioni rese dal signor Pacciani nei suoi memoriali – perché scrive tanto il signor Pacciani - e anche a seguito delle perquisizioni che sono state fatte da lui, sono stati trovati tutta una serie di abiti da circo equestre. Si ricorda questo?  
R.L.: Se sono da circo equestre, questo non lo so.  
A.B.: Insomma abiti...  
R.L.: Abiti che non sono suoi.  
A.B.: Indumenti che non sono usuali.  
R.L.: Che non sono usuali.  
A.B.: ... ne senso, da teatro, insomma non sono usuali.  
R.L.: Non sono suoi, né per fattura, né per misura.  
A.B.: Ecco, ne furono trovati tanti di questi.  
R.L.: Tanti... Io ricordo bene due giacche. Sicuro che le ricordo bene, perché erano molto caratteristiche.
A.B.: Due giacche colorate.  
R.L.: Due giacche: una era di colore prevalentemente beige con delle etichette tedesche, in lingua originale; un'altra era rossa con il bavero, mi sembra, di velluto nero, mi sembra.  
A.B.: Quindi potevano essere più da attori, diciamo cosi, da teatro.  
R.L.: Sì, direi giacche strane.  
A.B.: Strane, ecco.  
R.L.: E sono anche queste citate nel medesimo memoriale.  
A.B.: Ecco, nel quale lui dice che le avrebbe trovate...  
R.L.: Lui dice - lui dice, però noi, nella nostra informativa del 9 luglio confutiamo, secondo il nostro punto di vista, le sue osservazioni. Cioè lui, in rapporto alle giacche, dice che le aveva trovate o in un sacco nei pressi del campo sportivo, dove ci sono le scuole a Mercatale, oppure, dice, in qualche discarica. Noi facciamo osservare nella nostra informativa al magistrato che, data la ottima conservazione, cioè indumenti puliti, stirati eccetera, non spiegazzati, non macchiati, diciamo era un po' inverosimile questo argomentare. Però era il nostro punto di vista.  
A.B.: Ecco, lui parla di uno scatolone che avrebbe trovato.  
R.L.: Sì, dice o in uno scatolone o, forse, in gualche discarica.  
A.B.: Lei sa se in quel periodo, comunque prima dell'80, '79, '77, '78, in San Casciano e zone limitrofe si fermassero, oppur no, dei circhi equestri?  
R.L.: Io non lo so. Però so che questo tipo di quesito è stato risolto in maniera esauriente dal maresciallo che comanda la Stazione di San Casciano, che ha fatto a questo proposito una particolareggiata informativa.
A.B.: Ecco. Senta, lei sa, perché mi pare che faccia parte, anche questo di una vostra informativa, che il Pacciani era frequentatore di discariche?  
R.L.: Assolutamente io non ho...  
A.B.: Non l'ha fatto lei?  
R.L.: Io non credo che l'ho firmata io, questa informativa.  
A.B.: Però lo sa?  
R.L.: Se l'ho firmata io, me la rilegge. Ma io non ho notizia che il Pacciani frequenti discariche.  
A.B.: Lei era...  
R.L.: L'ha detto lui, magari.  
A.B.: Scusi, lei era dipendente del dottor Perugini?  
R.L.: Sì.  
A.B.: Quindi lei si ricorda quello che scriveva anche il dottor Perugini? Perché avevate anche delle...  
R.L.: Di molte cose si, penso che non di tutto mi posso ricordare.  
A.B.: "Egli frequentemente giri per le discariche della Provincia per recuperare materiale utilizzabile, tra cui abiti e scarpe per le figlie. È un'ulteriore conferma della sua mobilità". Lo utilizzava cosi il dottor Perugini.  
R.L.: Non l'ho scritta io, e quindi non...  
A.B.: Non l'ha scritta. Ma se la ricorda?  
R.L.: Non me lo ricordo.  
P.M.: Verrà il dottor Perugini...  
A.B.: Non se lo ricorda.  
P.M.: Lo abbiamo sentito quattro o cinque volte il Perugini.  
A.B.: Senta, lei ha sentito Ricci Walter?  
R.L.: Sì.  
A.B.: E lei ricorda quello che Ricci Walter ebbe a dire su questi signori, che facevano delle gite, che andavano a bere, sbevucchiavano, eccetera?  
R.L.: Io ricordo di avere sentito Ricci Walter. Ricci Walter mi ha parlato della amicizia che legava il Pacciani a Vanni Mario, delle loro frequentazioni di osterie, mi sembra forse fa cenno anche a "La Cantinetta" di San Casciano. Se è questo che vuol sapere, questo me lo ricordo.  
A.B.: Sì, questo. Che andavano a bere la sera, molte volte, cioè perlomeno quando...  
R.L.: Di pomeriggio, a fare merende. Se poi mi rilegge qualche punto specifico, posso essere più preciso.
P.M.: Ma abbiamo sentito Ricci Walter.  
A.B.: "Pacciani, il Vanni e il maresciallo erano spesso ubriachi, andavano a bere e a mangiare insieme a Valicondoli".  
R.L.: Sì, questo me lo ricordo, però voglio...  
A.B.: "Nonché a numerose feste e sagre paesane nella Provincia".  
R.L.: È doveroso qua precisare una cosa: che il giudizio di ubriachezza, quindi come si riesce a reggere il tasso alcoolico di una bevanda, è soggettivo. E penso che neanche il Ricci lo possa...  
A.B.: Certo. Comunque andavano a bere.  
R.L.: Sì, sì.  
A.B.: Oh. E se il Ricci le ricordò anche che egli era uso accompagnare Vanni, va bene? a giro. In particolare andava a Firenze, a portare il Vanni da una signora, prostituta che pare fosse piuttosto costosa.  
R.L.: Sì.  
A.B.: Va bene? Che fosse piuttosto cara.  
R.L.: Sì.  
A.B.: E che, qualche volta, aveva accompagnato anche il Pacciani a lavorare, con la sua macchina.  
R.L.: Mi sembra che lo abbia detto, sì.  
A.B.: Grazie. Senta...  
R.L.: Ah, però aggiungo, Avvocato, perché qui è importante.  
A.B.: Aggiunga, aggiunga.  
R.L.: Che Ricci è anche uno dei testi che dice che Pacciani lo ha visto guidare disinvoltamente, eh? la sua macchina.  
A.B.: Certamente.  
R.L.: Ecco, questo l'ha detto pure il Ricci.  
A.B.: Ora dicono questo, sì, certo, certo.  
R.L.: Cioè non è che non guidasse.  
A.B.: Certamente. A proposito della guida di Pacciani poi le farò un'altra domanda. Senta, io voglio ricordare, perché è stato un suo accertamento, quello relativo al rinvenimento della pistola di Gaziero. Ricorda?  
R.L.: Sì.  
A.B.: Cioè lei ha fatto, proprio l'ha fatto lei questo accertamento. Che lei si è recato in casa del ragazzino, Gaziero, e gli ha detto, dice: 'Guarda... '.  
R.L.: No, l'ho convocato in ufficio.  
A.B.: L'ha convocato in ufficio.  
R.L.: Alla Squadra Mobile, mi sembra ci sia scritto.  
A.B.: Va bene, l'ha convocato in ufficio, chiedo scusa. E gli ha detto: 'Guarda che questa arma, che noi abbiamo recuperato esattamente il giorno, eccetera eccetera, quando lui è stato arrestato, era l' arma che sicuramente era tua '. È vero? Gliel'ha fatto lei questo ragionamento? Vuole che glielo legga?  
R.L.: No, non in questi termini. Io ricordo di avere fatto questo tipo di discorso a Gaziero. Intanto di avergli chiesto se lui aveva avuto, quando era più piccolo, per giocare, una pistola scacciacani. Al che lui mi disse di sì. Non essendo lui in grado di ricordare perfettamente il modello e la marca - anche perché dagli atti del processo per le figlie, dunque, al momento dell'arresto gli venne sequestrata dai Carabinieri; poi in dibattimento fu deciso il non luogo a procedersi per quell'arma; poi non credo che avvenne neanche la restituzione, perché risulta che l'arma fu, in quanto non ritirata dall'avente diritto, fu mandata alla distruzione - noi ne reperimmo presso un negozio di Milano una copia analoga, identica a quella in esame. Quindi noi, per evitare confusioni, la mostrammo al Gaziero Alessandro, ed egli riconobbe che si trattava di oggetto analogo in tutto e per tutto a quello che lui possedeva, a suo tempo, quando era ragazzo.  
A.B.: E lei in quella occasione, quando fece quel verbale, disse: "Dagli atti del dibattimento in questione - quello di cui stava parlando lei - e dal verbale di perquisizione e sequestro della pistola in parola, effettuato in occasione dell'arresto di Pacciani Pietro nel 1987..." 
R.L.: Sì.  
A.B.: ... "o meglio pochi giorni dopo, esattamente il 02/06/87 risulta che la pistola Mari era all'interno del cassetto portacarte dell'auto Ford Fiesta dell'uomo. Risulta pure che essa fosse avvolta in qualche straccio o panno." Questo lo disse lei.  
R.L.: Sì.  
A.B.: La conferma questa circostanza?  
R.L.: Sì, perché risulta dagli atti di quel tempo.  
A.B.: Grazie. Certamente. Senta, lei ricorda quando il signor Pacciani uscì dalla custodia?  
R.L.: Il 6 dicembre del 1991.  
A.B.: Lei ricorda quando furono richieste le intercettazioni ambientali e telefoniche?  
R.L.: Grossomodo ricordo, ora non so il giorno esatto, ricordo di questa richiesta. Certo, dovrei avere...  
A.B.: Fu fatta prima, la ricorda? Io le do...  
R.L.: Guardi, senz...  
A.B.: È fatta da lei, guardi.  
R.L.: Sì, ma senza bisogno di fare i salti mortali, è stata chiesta prima senz'altro.  
A.B.: Ecco, oh. Lei dice che vuole, in riferimento al decreto di intercettazione, eccetera: è del 4 dicembre '91. E chiede... gliela faccio vedere.  
R.L.: Sì e che cosa...? Sì.  
A.B.: Cioè lei, cioè la SAM, chiese al Pubblico Ministero di potere attivare immediatamente un ascolto.
R.L.: Sì, c'erano da fare delle prove di ascolto, c'era un appartamento che fungeva da base.
A.B.: Questo succedeva il 04/12/1991.  
R.L.: Sì.  
A.B.: Grazie. Ecco, fu fatta, nell'occasione della uscita del signor Pacciani, anche una perquisizione in cella. Se la ricorda?  
R.L.: Dunque, in carcere, non in cella. In cella ha provveduto il personale di custodia e i Carabinieri del ROS che erano venuti insieme a me e al dottor Perugini. Andarono unicamente per verificare quanto già la Polizia Penitenziaria aveva riferito, cioè che la cella era assolutamente vuota e libera di ogni cosa. La perquisizione in carcere, di fatto, avvenne sulla persona del Pacciani e su due sacchi di effetti personali e carte che lui aveva, in una stanza vicino all'Ufficio Matricola. Quindi in prossimità dell'uscita. La perquisizione avvenne lì. In cella andarono i colleghi del ROS unicamente per verificare ciò che già la Polizia Penitenziaria aveva detto, cioè che era già completamente vuota.  
A.B.: Io mi scuso di questa... Perché mi scuso? Non lo so, qua c'è scritta una cosa leggermente diversa.
R.L.: Me la legga, vediamo se arriviamo a chiarirla. 
A.B.: Testo del rapporto del Capo eccetera: "Come da decreto di perquisizione emesso dal dottor Pierluigi Vigna, in data odierna si è provveduto ad una perquisizione straordinaria nella cella del detenuto in oggetto. Tale perquisizione è stata eseguita dagli ufficiali della Polizia di Stato, ispettore Lamperi Riccardo, Vice Questore Perugini Ruggero e degli ufficiali dei Carabinieri, tenente Sangiuliano Giancarlo e maresciallo Daidone Giuseppe, con la collaborazione dello scrivente".  
R.L.: E questo, scusi, questo scritto è...?  
A.B.: Questo è firmato durante lo sconvolgimento - sconvolgimento, non so che cosa, forse la cella si era sconvolta - sono stati sequestrati alcuni dei fogli di lettera manoscritta e dei ritagli di giornale.  
R.L.: Guardi, Avvocato...  
A.B.: Io l'ho letto cosi.  
R.L.: Guardi, Avvocato, che quello che lei legge è sicuramente una involontaria imprecisione da parte di chi l'ha scritto - non certo da me, perché non c'è la mia firma su quella…  
A.B.: No, no, ma io le sto dicendo quello che riferisce questo signore, che è un ufficiale di Polizia Giudiziaria.  
R.L.: Sì, le sto dicendo che, per la precisione, proprio perché si forma in aula la prova, no? La perquisizione - e c'è il signor Pacciani, se lo dovrebbe ricordare - avvenne nella stanzetta vicino alla Matricola, una stanzetta diciamo di sosta dei liberandi. E avvenne sulla persona del signor Pacciani e su questi sacchi di effetti personali che lui si portava appresso. E ci disse la Polizia Penitenziaria - i Carabinieri andarono unicamente per verificare di persona - la cella era completamente vuota, non c'era rimasto più niente. Io non andai, neanche il dottor Perugini.  
A.B.: Capisce, io credo a lei, però il fatto che siano stati sequestrati alcuni dei fogli di lettera manoscritta e dei ritagli di giornale, pare in cella, secondo quello che si dice qua…  
R.L.: No, Avvocato.  
A.B.: Io gliela faccio leggere.  
R.L.: Sì, no, ma avvenne in carcere, in quella stanza che le dico io. Sì, va be'. 
P.M.: Presidente, volevo ricordare che è stato sentito già il maresciallo Daidone sul punto. Forse l'avvocato non se lo ricorda, tutto qui.  
A.F.: Ce lo ricordiamo benissimo.  
P.M.: Bene.  
Presidente: Va bene, comunque.  
P.M.: Ma nemmeno Lamperi c'era in quella...
A.B. fuori microfono: …  
Presidente: Va bene, comunque a contestazione, diciamo cosi, perché non è che si può contestare il contenuto di un verbale, ma comunque...  
R.L.: È un'imprecisione, quella che è scritta.  
Presidente: L'ispettore precisa...  
A.B.: Che è un’imprecisione.  
R.L.: Certo, assolutamente.  
A.B.: Bene.  
R.L.: Involontaria sicuramente, ma non è cosi che andarono i fatti.
Segue...

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