mercoledì 13 febbraio 2013

Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 20 maggio 1997 - Sesta parte

Segue dalla quinta parte

Presidente: Signori fotografi, basta ora. Bisogna essere disciplinati sennò...
(voci fuori microfono)
Presidente: È il primo giorno, lo capisco, proprio per quello. Allora, avvocato Colao, può prendere la parola lei.
A.C.: Grazie per la parola. Mi associo al P.M...
Presidente: Scusi. Il difensore del Vanni dov'è? Non ci sono?
Avvocato: Sennò poi nullità sulla nullità...
Presidente: Eh ho capito, ma almeno uno. Sono due, uno può stare sempre in aula.
P.M.: Mah, penso in questa fase aspettiamo con le sostituzioni, non si sa mai, Presidente.
Presidente: Visto che già stiamo parlando di nullità, a questo punto è meglio...
P.M.: Eccesso di potere sennò. Stanno concertando qualche eccezione particolare.
Presidente: Va be', sono liberi di fare quello che credono.
P.M.: Perbacco! Eccoci.
Presidente: Allora, c'è l'avvocato Pepi. Gli altri ci sono, vero? Sì, ci sono tutti. Zanobini?
A.Z.: Sì.
Presidente: Dov'è?
A.Z.: Eccomi.
Presidente: È coperto... non la vedevo. Sì, sì. Va bene, allora avvocato Colao.
A.C.: Presidente, sarò breve. Mi associo al P.M. e a quanto ha enunciato il collega avvocato Saldarelli, perché sia respinta la eccezione del collega avvocato Filastò, che è improponibile per i motivi di nullità che non sussistono. In particolare, poiché si è parlato anche che le condizioni dell'imputato erano diciamo tali forse da non giustificare questo incidente, io ricordo che negli atti dell'incidente probatorio che voi dovete a questo punto necessariamente esaminare, almeno su quei punti controversi, che l'imputato Lotti ha chiesto di assentarsi perché stava male diciamo e non poteva continuare a stare nella posizione seduta. Il che fu concesso dal GIP, a dimostrazione appunto della sofferenza che questi aveva nella regione lombo-sacrale. Per quanto attiene al GIP, e le parole per la verità un po' forti di eccesso colposo un eccesso di potere...
Presidente: Scusi, avvocato Colao, un attimo solo. Un attimo solo. Lotti dov'è? 
Avvocato: Presidente, il Lotti si è un attimino assentato perché ha dei problemi all'ernia del disco. Deve stendersi per un po' di tempo, poi tornerà.
Presidente: Allora, diamo atto che non è presente il Lotti. Va bene, questo per formalizzare le presenze. Bene.
A.C.: Per quanto attiene poi l'eccesso di potere, io ricordo che proprio quell'articolo che il collega avvocato Filastò ha detto essere fondamento del nostro Codice di procedura e in particolare l'articolo 499, comma VI, il quale recita: "Durante l'esame il Presidente, anche di ufficio, interviene per assicurare la pertinenza delle domande, la genuinità delle risposte, la lealtà dell'esame e la correttezza delle contestazioni". Proprio in questa norma si giustifica l'intervento del GIP, il quale ha dovuto necessariamente puntualizzare le fasi di questo interrogatorio nell'incidente che, per la particolare deficitaria facoltà di espressione del Lotti, il quale definisce per esempio la sparatoria una cosa e ci fu questa cosa. Dice: 'lei vide una colluttazione?' Dice: 'Sì'. Era chiaro che il GIP doveva intervenire, cosa che il GIP ha fatto nel pieno rispetto di questo articolo. Perché altrimenti la prova sarebbe stata nebulosa. Ad esempio, allorché il collega parla di quel famoso accoltellamento che proprio il sottoscritto patrocinatore ha richiesto in quella fase di colluttazione che ci fu, perché nel verbale così era, da parte del giovane francese inseguito dal Pacciani, è chiaro che lui descrive le fasi: 'lo prese alla gola, lo colpì al collo, poi lo colpì al petto'. Però, quando gli si domandava: 'ma con cosa lo colpì?' Quando il giovane notoriamente è morto accoltellato. Dice: 'mah, non lo so, con un pugno'. Ma allora, il GIP, calandosi nel contesto ha capito che il Lotti ha un atteggiamento che quello che non ha visto, proprio papale, papale, non lo riferisce. Quindi dice: 'io ero a distanza, ho visto questo movimento. Poi che sia morto accoltellato io non lo so, allora lo colpì con un pugno'. Ecco che il GIP era costretto ad intervenire ed ha esercitato le sue funzioni in maniera corretta per cui questo incidente probatorio è un incidente valido a tutti gli effetti di legge e non vi è alcun motivo di nullità per quanto riguarda questo eccesso che, chi ha vissuto questo interrogatorio, il quale aveva delle fasi molto sottili di interpretazioni. Perché a un certo punto il Lotti prende e risponde a monosillabi, poi una volta risponde, se si insiste non risponde in maniera chiara. Era chiaro che ci fosse una direttiva del GIP. Grazie, ho finito.
Presidente: Bene. Chi altro vuole intervenire?
A.Pepi: Avvocato Pepi, molto brevemente.
Presidente: No, no, avvocato. No, no, no. Lei non può intervenire su questa eccezione, un solo difensore per parte. Allora...
A.Z.: Presidente...
Presidente: Avvocato Zanobini.
A.Z.: Avvocato Zanobini.
A.Adriani: No, scusi signor Presidente.
Presidente: Ci sono delle parti civili?
A.Adriani: Il difensore di parte civile...
Presidente: C'è l'avvocato...
A.Adriani: No, solo per una questione di ordine nella discussione, solo per questo. Molto brevemente sul contenuto delle eccezioni che sono state sollevate dal difensore del Pietro Vanni. In effetti si sono fatte... Si sono fatte...
Presidente: Mario Vanni, sì.
A.Adriani: ...più questioni che attengono appunto nell'ordine della parzialità l'eccesso di potere del Giudice per le indagini preliminari. Poi si è parlato di assenza dei presupposti di non rinviabilità per il compimento dell'atto di incidente probatorio ex articolo 392. E si è fatta ulteriore questione di nullità per difetto di contraddittorio, difetto di instaurazione del contraddittorio nei confronti del Pietro Pacciani. Ecco, per quanto mi riguarda e per quanto riguarda in modo più specifico la posizione da me oggi sostituita, io ritengo di dover prendere in considerazione soltanto l'aspetto relativo alla carenza dei presupposti di urgenza per potersi procedere a incidente probatorio ai sensi dell'articolo 392. Mentre mi dico remissivo nel resto. Voglio dire cioè che non vi è bisogno di un approfondimento particolare, cioè di quell'approfondimento che è tradizionalmente legato alla fase del dibattimento per comprendere "ictu oculi" che in questa sede fanno pesosamente difetto i presupposti di urgenza di indifferibilità per potersi procedere come si è proceduto la mattina del 20 febbraio all'incidente probatorio che si è tenuto appunto davanti al GIP. Perché è evidente, perché il Vanni è qui presente in aula, perché di questa malattia se n'è sentito parlare...
Presidente: È il Lotti, eh. Non è il Vanni il problema, è il Lotti.
A.Adriani: Sì. Il Lotti è presente qui in aula. Di questa malattia si è sentito parlare, ma non è evidentemente una malattia così grave da impedirgli di prendere comunque parte al dibattimento e addirittura, ci dice il Pubblico Ministero, di rispondere anche alle domande dei difensori e perché ulteriormente le minacce non sono mai state documentate. E questa non è una ragione di censura all'operato del GIP, perché il GIP al momento in cui ha valutato l'ammissibilità dei presupposti, non aveva ragione per rendersi conto di quello sarebbe avvenuto dopo. La valutazione la dobbiamo fare noi oggi e la dobbiamo fare "ex post"; e perché la dobbiamo fare "ex post"? La dobbiamo fare "ex post" cioè, in quanto noi dobbiamo decidere oggi; quali sono i materiali utilizzabili per la decisione. Quindi trattandosi di una questione di utilizzabilità e non di nullità, come credo fosse stata impostata dal difensore dell' imputato se ho capito bene, non è neppure da porsi problema particolare se si siano verificate o meno delle decadenze, se vi siano state o meno delle preclusioni; perché l'inutilizzabilità è rilevabile d'ufficio, ai sensi dell'articolo 191 in ogni stato e grado del procedimento. Per cui, questo difensore muove eccezione di inutilizzabilità dei risultati dell'incidente probatorio tenutosi il 20 febbraio per carenza dei presupposti di urgenza, individuati dall'articolo 392; mentre si dice remissivo nel resto alle altre eccezioni formulate dal difensore del Lotti.
Presidente: Bene. L'avvocato Zanobini voleva parlare?
A.Z.: Sì. Presidente, non capita di frequente che il difensore dell'imputato consenta con le richieste, con le argomentazioni del Pubblico Ministero e della parte civile anche se non costituita nei confronti del mio assistito. Ritengo, però, di dover affermare il mio pieno consenso alla proposta opposizione alle eccezioni del difensore del Vanni, ritenendo inesatto il riferimento da costui fatto agli articoli 178 e 179 del Codice penale. Dall'altra parte, ritenendo invece, assolutamente pertinente il riferimento all'articolo 403 così come invocato dal Pubblico Ministero e dal difensore della parte civile. Vede signor Presidente e signori della Corte, questo difensore ha partecipato all'incidente probatorio, ovviamente per quella parte che era di interesse per l'assistito e allora io devo dire che questo incidente probatorio per quanto riguarda questo difensore, per quanto riguarda il mio assistito, è un incidente probatorio che si è svolto nella assoluta imparzialità del Giudice dell'udienza preliminare. Io ho proposto svariate domande all'imputato Lotti, il GUP è intervenuto solo una volta e... Non ho avuto occasione di contrastare il Pubblico Ministero nel suo esame se non una volta quando ritenevo che da parte sua ci fosse il suggerimento di una domanda; ho contestato questo al Giudice dell'udienza preliminare, il Giudice dell'udienza preliminare ha accolto la mia opposizione e ha invitato il Pubblico Ministero a riformulare la domanda, Quindi, l'interesse primario per quel che riguarda la parte dell'incidente probatorio relativo alla difesa dell'avvocato Corsi che sia considerato assolutamente fatto. Chiedo, ora a lei Presidente, devo conseguentemente fare anche la richiesta di acquisizione ora in questo momento degli atti che sono serviti a questo difensore per la contestazione nell'incidente probatorio, oppure lei ritiene di riservarsi e poi queste questioni relative alla formazione del fascicolo del dibattimento farle in un momento successivo?
Presidente: Preferivo che le questioni almeno fossero anticipate tutte, per sapere i tempi in cui la Corte deve decidere.
A.Z.: Ecco, sì. Allora io proseguo…
Presidente: Non possiamo programmare nulla se non so i tempi che occorrono, capito?
A.Z.: Bene. Allora io proseguo, proseguo, fatta questa...
Presidente: Allora, finita sulla eccezione dell'avvocato Filastò, ha finito vero?
A.Z.: Sì, sì.
Presidente: Bene.
A.Z.: Conseguentemente, io chiedo che siano acquisite al fascicolo del dibattimento le dichiarazioni Lotti, rese dal Lotti nella fase delle " indagini preliminari/ 12/06/96, 21/02/96; la richiesta è una pura e semplice richiesta perché lei avrà visto che si tratta per queste due dichiarazioni, soltanto di trasfondo.
Presidente: Dichiarazioni che son servite per le contestazioni?
A.Z.: Che sono servite per le contestazioni dico, queste in realtà voi l'avete di già perché sono state allegate a quella mia richiesta di cui poi discuteremo.
Presidente: Si, va bene.
A.Z.: Ci sono, ma io non le ho viste. Mi stanno dicendo che ci sono già, io non le ho viste.
(voce fuori microfono): Se formalmente mancano...
A.Z.: Esatto, e quindi è per questo che io faccio ora questa proposta.
Presidente: Io non l'ho trovato, l'ho detto già all'avvocato Zanobini.
A.Z.: Esatto. Siccome anch'io mi sono preoccupato precedentemente di verificare in cancelleria il fascicolo del dibattimento, e non li ho visti. Allora, se formalmente, appunto si dia atto che nel fascicolo del dibattimento devono contenersi le dichiarazioni Lotti, 12/06/95, 12/03/96, 21/02/96, 11/02/96 che risultano essere state utilizzate per le contestazioni, non credo che ci sia bisogno di..,
Presidente: Son tre i verbali, vero?
A.Z.: Sono quattro. Presidente.
Presidente: Allora: 12 giugno, 12 giugno '96.
A.Z.: 12/03... 12 marzo '96, 21 febbraio '96, 11 febbraio '96. Ovviamente per la parte che a me interessa, cioè relativo a...
Presidente: Scusi avvocato, con precisione perché sennò non ci troviamo più. 12 giugno '96.
A.Z.: Si.
Presidente: Poi?
A.Z.: 12 marzo '96.
Presidente: Sì.
A.Z.: 21 febbraio '96.
Presidente: Bene.
A.Z.: 11 febbraio '96

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