giovedì 11 aprile 2013

Michele Giuttari - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 25 giugno 1997 - Sesta parte

Segue dalla quinta parte

« DOPO LA SOSPENSIONE »
Presidente: Bene, dottore, venga. Ecco, dottore, abbiamo esaurito Vicchio, no?
M.G.: Sì.
Presidente: Allora volevo fare una domanda, così, prima, sennò mi passa di mente.
M.G.: Prego.
Presidente: Abbiamo presente la dichiarazione che lei riferì della Frigo.
M.G.: Sì.
Presidente: Di quella stradina che lei percorreva in discesa e le macchine.. .
M.G.: E le macchine salivano.
Presidente: ... salivano.
M.G.: Esatto.
Presidente: Questa stradina si ricollegava alla strada che poi porta alla fonticina…
M.G.: Certo, si collegava alla strada che porta alla fonticina e alla strada dove, poi, c'era il casolare di cui ho parlato prima.
Presidente: Bene. Voglio sapere se su questo punto, non voglio sapere cosa ha detto, però se ha fatto qualche dichiarazione il Lotti.
M.G.: Conosceva quella strada indicata dalla Frigo; risulta negli atti.
Presidente: E se quella sera la percorse o no.
M.G.: L'ha percorsa, l'ha percorsa; risulta...
Presidente: Ha detto...
M.G.: Risulta negli atti.
Presidente: Bene. 
P.M.: Ha proprio fatto quel giro lì che abbiamo disegnato noi.
M.G.: Quel giro.
Presidente: Ma dal grafico non risulta, veramente; da una piantina che abbiamo negli atti sembra un po' diversa la situazione, ecco perché facevo la domanda.
P.M.: Ce lo facciamo, poi, spiegare.
Presidente: Va bene.
P.M.: Presidente...
Presidente: Così quando viene il Lotti...
P.M.: ... se fosse...
Presidente: ... ci dirà... 
(voci sovrapposte)
Presidente: Scusi. 
P.M.: Se fosse necessario ovviamente, facciamo tutti i sopralluoghi che la Corte- riterrà opportuno.
Presidente: Sì, sì, per carità. Per saperlo ora.
P.M.: Ecco, allora facciamolo spiegare bene al dottor Giuttari.
M.G.: Risulta, ricordo bene, già nel verbale del 18 febbraio del '96 di sopralluogo fatto col Lotti, che Lotti, quando passiamo dalla stradina con la deviazione La Rena, dice: sì, questa non è la strada della piazzuola, questa porta a una fattoria; questa l'ho percorsa anche con la Filippa. Quindi conosceva quella strada. Questo risulta già dagli atti.
Presidente: Sì.
M.G.: Poi, nella ricostruzione del sopralluogo successivo, dell'itinerario fatto quella...
P.M.: La notte famosa.
M.G.: ... la notte famosa, noi, percorrendo quella strada, arriviamo al casolare di cui ho parlato.
Presidente: (voce fuori microfono)
M.G.: È chiaro che l'ha dovuta percorrere in sé, perché, percorrendo quella strada, si arriva là. Percorrendo quella strada si arriva alla fonte d'acqua, che Lotti riconosce, perché dice: 'sì, ricordo questo ponte, ricordo la fonte; quella notte scorreva meno acqua', il 29 luglio '84.
Presidente: Sì, questo lo sappiamo.
M.G.: Questo, ecco, c'è proprio l'individuazione esatta del Lotti di questi posti, che sono lungo quell'itinerario.
Presidente: Ok, va bene. Passiamo oltre.
M.G.: Allora, riferisco adesso i riscontri...
Presidente: Al delitto di Giogoli.
M.G.: ... al delitto di Giogoli - qua, poi, devo soffermarmi a parlare dei riscontri che ho effettuato sul Vinci Francesco - delitto di Giogoli, che si è verificato il 9 settembre del 1983. Io passerei alle foto del furgone dei due turisti, per evidenziare i riscontri che ho notato alle dichiarazioni del Lotti. Il furgone - questa è la foto fatta dagli operatori della Scientifica in occasione della scoperta dei cadaveri il giorno 10 settembre 1983 - il furgone presentava dei colpi, dei fori prodotti da colpi di arma da fuoco sulla fiancata laterale destra ed esattamente nei vetri. Se si può fare un particolare più da vicino... 
(voce fuori microfono)
M.G.: Ecco. Quindi, presentava dei fori; segno, questo, che erano stati esplosi da fuori all'altezza dei vetri. Questo è il lato destro del furgone, quello, per intenderci, che dava verso la strada, dai lato della strada dove erano state fermate le macchine. Il furgone - vedendo la successiva foto della fiancata sinistra, lato guida - presentava dei fori anche su quel lato, sempre nei vetri. Vetri che, sia da questo lato che dal lato destro, come abbiamo visto nella foto precedente, erano in parte, almeno uno, coperti di bianco, di vernice bianca. Andando alla successiva foto, vediamo che sul sedile anteriore del furgone veniva rinvenuto un bossolo di pistola: ecco il particolare del bossolo sul sedile; segno che erano stati esplosi colpi di arma da fuoco dentro il furgone... anche da dentro il furgone. Questo si rileva dai rilievi esistenti nel fascicolo fatto all'epoca il 10 settembre 1983. Sugli spari al furgone, ma già esiste negli atti dell'altro processo, ho riscontrato tutto uno studio peritale che per l'altezza dei fori facevano riferimento ad una persona che doveva essere alta 1 metro e 80 circa. Questo per quanto riguarda i riscontri sulla attività, sulla dinamica esecutiva del delitto.
P.M.: Scusi, dottore, ovviamente non citando, onde evitare opposizioni, lei faceva riscontri, in questo caso, positivi rispetto alla dinamica descritta dal Lotti, questo che ci sta dicendo.
M.G.: Certo.
P.M.: Ecco.
M.G.: Sicuramente. Io...
P.M.: Lo ridiciamo... 
M.G.: Non cito le dichiarazioni di Lotti, per i motivi detti prima.
P.M.: Ecco.
M.G.: Però è chiaro che quello che io riferisco, lo riferisco in quanto riscontrato positivamente in relazione alle dichiarazioni del Lotti, che risultavano dai vari verbali resi dal Lotti nel tempo, dai vari verbali di interrogatorio, che mi erano stati trasmessi dal P.M. per i riscontri.
Presidente: Certo.
P.M.: Ecco.
M.G.: Quindi, una visione complessiva di tutti i verbali, delle dichiarazioni di tutti i verbali del Lotti, che sono diversi.
P.M.: Questi sono i riscontri oggettivi...
M.G.: Oggettivi, esatto.
P.M.: …che lei ritrova in quella ricostruzione della Polizia Giudiziaria a quelle dichiarazioni.
M.G.: A quelle dichiarazioni, perfetto.
P.M.: Bene. Qui, come per altro... rispetto all'altezza dei colpi, al luogo e alla posizione dei bossoli.
M.G.: Al luogo e quindi alla dinamica esecutiva del delitto.
P.M.: Bene.
M.G.: Con colpi, quindi, esplosi sia dal lato destro del furgone sia dal lato, sinistro e sia dentro il furgone.
P.M.: Bene.
M.G.: Altro riscontro... Effettivamente, dopo questo duplice omicidio, Vinci Francesco - che era all'epoca imputato di essere autore di quei delitti attribuibili al "mostro di Firenze" - veniva scagionato da quella imputazione. Si era verificato questo duplice delitto e Vinci Francesco era detenuto, era in carcere...
Presidente: (voce fuori microfono)
M.G.: Sì, era in carcere. Era imputato di quei delitti attribuibili al "mostro". Si verifica il delitto di Giogoli, quindi dopo qualche mese viene scagionato.
P.M.: Perché è detenuto anche per altra causa.
M.G.: Sì, è detenuto per altre cause, quindi resta dentro, però dall'imputazione di essere autore dei delitti attribuibili al "mostro" viene scagionato, perché, mentre stava in condizione di detenzione, era stato eseguito questo duplice delitto ai danni dei due turisti tedeschi. Qui vi sono dei riscontri a quello che ha dichiarato Lotti sul Vinci, e che io non riferisco per attenermi all'invito che ho avuto.

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