mercoledì 15 maggio 2013

Ennio De Pace - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 30 giugno 1997 - Quarta parte

Segue dalla terza parte.

Presidente: Senta, senta un pochettino.
E.D.P.: M'hanno detto: 'che vuole questo?' Non voglio nulla io, voglio giustizia, questa gente chiede giustizia.
Presidente: Signor De Pace, si giri di qua. Bene? Ecco, lei ha detto che ha visto Pacciani nel bosco, che era lunedì, lunedì che bruciò l'erba e che la domenica successiva andò a vedere perché c'erano stati i Carabinieri per il delitto.
E.D.P.: C'erano stati i Carabinieri là. Per quello ... lunedì, la domenica dopo andai là.
Presidente: Ho capito, ho capito. Ho riassunto io le sue dichiarazioni. Lei come fa a dire che era il Pacciani?
E.D.P.: Perché l'ho visto di faccia pure.
Presidente: Ma lo conosceva già il Pacciani, o no?
E.D.P.: Sì, era Pacciani.
Presidente: Ma lo conosceva già...
E.D.P.: No, non lo conoscevo. Se lo conoscevo venivo subito. Quando l'ho incominciato a vedere sul giornale e nelle televisioni ho detto: 'stavolta l'hanno indovinate, è lui '.
Presidente: Quando cominciò a vedere sui giornali e in televisione.
E.D.P.: Poi quando ho visto a quell'altro, ho detto: 'saranno due, ci saranno sotto'.
Presidente: Lei di questa cosa, che aveva visto il Pacciani nel bosco, eccetera, ne ha parlato con qualcuno? E quando...
E.D.P.: No, l'ho tenuto chiuso.
Presidente: Chiuso per sempre.
E.D.P.: Eh.
Presidente: E quando...
E.D.P.: Quando pure l'ho visto in televisione, l'ho tenuto sempre chiuso.
Presidente: E quand'è che ha parlato con l'avvocato... Con quale avvocato ha parlato?
E.D.P.: L.P..
Presidente: L.P.?
E.D.P.: Eh. E ... di sotto casa. E il ... ha detto pure: 'vai a testimoniare tutto'.
Presidente: Scusi, l'avvocato L.P. uomo, o l'avvocato L.P. donna?
E.D.P.: Uomo.
Presidente: Come si chiama?
E.D.P.: L.P..
Presidente: Come si chiama L.P.? S..
P.M.: S.
Presidente: S. L.P..
E.D.P.: Che sta vicino a casa mia.
Presidente: E quando ci parlò con questo avvocato?
E.D.P.: Vicino a casa mia, per la strada.
Presidente: Sì, ma l'epoca, l'epoca, il periodo?
E.D.P.: Quando ho conversato tutta la cosa.
P.M.: Quando si è presentato alla Polizia.
Presidente: Quando si è presentato alla Polizia?
E.D.P.: Quando mi sono presentato alla Polizia.
Presidente: Ecco.
E.D.P.: (incomprensibile)
Presidente: Senta un po', il Lotti, lei ha parlato che ha visto anche il Lotti. Quando ha visto il Lotti e dove ha visto il Lotti?
E.D.P.:La domenica mattina, alla catena. C'è la catena, a quel bosco, c'è la catena.
Presidente: A Chiesanuova.
Presidente: La macchina là, la 500 bleu e io mi parcheggiai di qua, c'era il mio nipote dentro, c'aveva 17 anni, mio nipote. E ha visto il mio nipote, ho chiuso la... L'ho guardato io a questo qua, come sono arrivato si è messo il giornale, ho detto: 'ma che si copre questo qui?' Il mio nipote mi ha detto: 'nonno, che c'è il mostro?' 'Stai zitto'. Ho preso il fucile e me l'ho portato nel bosco.
Presidente: Da caccia?
E.D.P.: No, ma là è riserva non si può portare il fucile, ma l'ho portato dentro la custodia il fucile.
Presidente: Eh.
E.D.P.: Quando sono entrato dentro il bosco, non sono andato a vedere dei funghi, mi sono nascosto nel bosco, mi sono nascosto. E chiuso la macchina, è venuto là, ha preso il viottolo e è andato verso, sotto dove è stato l'omicidio. Quando è arrivato giù sotto, ho detto ' andiamo via, ho detto a mio nipote. 'Nonno, c'è il mostro?' 'Stai zitto, andiamo via, non mi garba quell'uomo'. 
Presidente: E anche Lotti.. .
E.D.P.: A coprirsi con il giornale, non si voleva far vedere, qualche motivo c'era.
Presidente: Senta, e anche Lotti l'ha riconosciuto in televisione?
E.D.P.: Sì.
Presidente: Non lo conosceva prima, non ci ha mai parlato prima?
E.D.P.: (incomprensibile) di faccia, lo volevo vedere di faccia chi era.
Presidente: Eh?
E.D.P.: (incomprensibile) era, con il vestito bleu e la camicia gialla.
Presidente: Voglio dire, Lotti non lo conosceva lei prima?
E.D.P.: Chi lo conosceva.
Presidente: Va bene.
E.D.P.: Non conoscevo né Pacciani e né Lotti. Se lo conoscevo che era Pacciani, subito vi telefonavo e dicevo: 'sì, è lui'.
Presidente: Va bene. Ci sono altre domande?
P.M.: Nessuna il P.M., Presidente.
Presidente: Bene, può andare grazie.
P.M.: Presidente, chiedo scusa, avrei da perfezionare l'istanza che avevo già fatto. Cioè quella di sentire la figlia, di acquisire la documentazione medica perché obiettivamente... così abbiamo la possibilità di valutare l'incidenza di questo stato che presenta il teste sulle sue odierne capacità. Di sentire inoltre l'avvocato Lo Presti - ammesso che sia il Lo Presti Silvio - su questa confidenza che avrebbe ricevuto. All'esito di queste eventuali testimonianze, se del caso, sentire anche il nipote. Mi sembra che preliminare sia quello oggi...
Presidente: Il nipote non ce l'ha detto come si chiama. Chiamiamo un attimo lui, il teste.
P.M.: Sì.
Presidente: Fatelo venire in aula.
P.M.: Presidente, il mio pensiero era questo, se permette: preliminare era la necessità di accertare l'attuale stato di salute del teste, per vedere se c'è una possibilità di capire se c'è stato qualche mutamento rispetto al passato e per vedere di capire obiettivamente l'attuale situazione del, De Pace. Grazie.
Presidente: Signor De Pace, qui, qui, a sedere un attimo.
E.D.P.:Io ho visto tante cose.
Presidente: No, no, no...
E.D.P.: Io ho visto tante cose, ma mettendo in mezzo a queste cose si passano dei guai. Ho visto tante cose e non le posso raccontare.
P.M.: Va bene, va bene, signor De Pace.
Presidente: Ormai che c'è, ce le dica queste cose.
E.D.P.: Io vorrei parlare con lui e con Vigna. Non mi hanno fatto mai parlare.
Presidente: Bene.
P.M.: Va be', poi vediamo, poi la convochiamo.
Presidente: Scusi.
Avvocato Pepi: Mi sembra, Presidente, che a questo punto se il teste dice di aver visto tante cose, siccome siamo qui per cercare la verità...
Presidente: Gli faccia la domanda...
Avvocato Pepi: Sarà bene che glielo dica.
Presidente: Bene, bene.
E.D.P.: È la verità quello che ho detto.
Presidente: Bene, bene.
E.D.P.: Sennò non venivo qua.
Presidente: Senta, oh, allora suo nipote, che era con lei quando ha visto il Lotti, come si chiama suo nipote?
E.D.P.: Ricoverato.
Presidente: Come “ricoverato”?
E.D.P.: A Torre Galli (ospedale fiorentino n.d.r.).
Presidente: Io ho domandato come si chiama.
E.D.P.: I..
Presidente: Come?
E.D.P.: I.P..
Presidente: Ixx.P.
E.D.P.: I.P..
Presidente: Io non lo capisco.
E.D.P.:Ha ragione. I.P..
Presidente: I.P..
E.D.P.: Ricoverato a Torre Galli sta.
Presidente: Dove risiede?
E.D.P.: Al coso là, all'ospedale.
Presidente: Dove risiede?
E.D.P.: A Xxxxxxx.
Presidente: Xxxxxxx. Via?
E.D.P.: Via... come si chiama? Numero X, non mi ricordo, è…
Presidente: A Xxxxxxx, va bene, lo troveremo. E ora è ricoverato. Perché è ricoverato?
E.D.P.: Sono due figli, tutti e due.
Presidente: E perché è ricoverato?
E.D.P.: Perché sotto militare l'hanno fatto... Sono 10 anni che è cosi.
Presidente: Ah, è ricoverato per disturbi mentali?
E.D.P.: Sta male, sta male conciato.
Presidente: Fa così, disturbi mentali?
E.D.P.: Eh.
Presidente: Va bene, va bene.
E.D.P.: Sta male conciato, sta.
Presidente: Senta, e sua figlia dove abita ora?
E.D.P.: Mia figlia?
Presidente: M.P..
E.D.P.: A Xxxxxxx.
Presidente: Sempre a Xxxxxxx.
E.D.P.: Sì.
Presidente: Il numero lo sa? La via la sa?
E.D.P.: Numero X è il numero.
Presidente: Numero X.
E.D.P.: Un pezzo di via, non lo so.
Presidente: Non si ricorda la via, va bene.
P.M.: Va bene, la troviamo Presidente.
Presidente: Senta, lei ha detto c'ha tante cose da dire, le dica ora.
E.D.P.: No, no, è meglio non farlo.
P.M.: Ma se riguardano questo processo...
E.D.P.: È meglio non farlo.
Presidente: Va bene.
E.D.P.: È roba grossa.
Presidente: Allora va bene.
E.D.P.: Io volevo parlare con Vigna prima, non m'hanno mai fatto parlare con Vigna.
P.M.: Sì, va bene.
Presidente: E parli ora, scusi eh.
E.D.P.: No, no. C'è troppe orecchie.
Avvocato Pepi: A questo punto sennò, viene considerato reticente. A questo punto se ha da dire, lo dica.
E.D.P.: C'è troppe orecchie.
Avvocato Pepi: A un certo punto, ha parlato di cose grosse, mi sembra che sia proprio...
Presidente: Bene, l'avvocato vuole insistere. Ci insiste lei avvocato Pepi.
Avvocato Pepi: Io insisto...
Presidente: La parola spetta a voi.
E.D.P.: Quando vi dico che era Pacciani, era Pacciani, sennò non venivo qua.
Avvocato Pepi: Lasci fare un attimo Pacciani, di cui ha già detto.
E.D.P.: Era lunedì.
Avvocato Pepi: Lei ha detto testualmente: "Io ho cose importantissime che ho visto e grossissime..."
E.D.P.: Non vi posso raccontare nulla.
Avvocato Pepi: E come non le può raccontare... 
(voci sovrapposte)
E.D.P.: Perché no, perché so io quando le racconto queste cose.
P.M.: Riguardano questi fatti, o fatti diversi?
E.D.P.: No, altri fatti. Peggio, peggio sono.
P.M.: E allora in questo processo non interessano.
E.D.P.: Peggio sono.
P.M.: Bene.
Presidente: Va bene.
P.M.: Presidente...
Presidente: Può andare, grazie.
P.M.: Insisto nelle richieste.
Presidente: Questo alla fine, si vedrà.
P.M.: Sì, sì, Presidente, volevo...
E.D.P.: Io volevo parlare allora...
P.M.: Va bene, va bene. 
(voci sovrapposte)
Presidente: Signor De Pace...
E.D.P.:... con Vigna. Non mi hanno mai fatto conoscere Vigna.
P.M.: Glielo faremo...
E.D.P.: Ora c'è lei.
P.M.: Glielo facciamo conoscere. Va bene.
Presidente: Signor De Pace, può andare, grazie.
E.D.P.: È roba che non si può parlare.
Presidente: Abbiamo capito.
E.D.P.: (voce fuori microfono)
P.M.: Bene.
E.D.P.: (voce fuori microfono)
P.M.: Va bene. Abbiamo capito.
E.D.P.: (voce fuori microfono)
Presidente: Attenzione a non cadere, mi raccomando.

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