giovedì 2 maggio 2013

Michele Giuttari - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 27 giugno 1997 - Quarta parte

Segue dalla terza parte.

Presidente: Allora, prima di andare avanti, se potete possiamo chiarire la storia della orma, della impronta delle scarpe, va bene?
Avvocato Pepi: Era già fatto tra l'altro.
Presidente: No. Allora abbiamo trovato la scarpa sequestrata al Vanni, io ricordavo dagli atti di P.G. delitto dell'81 che c'era una fotografia, l'abbiamo trovata; cioè hanno fatto il calco.
P.M.: '81 Presidente.
Presidente: '81, sì.
P.M.: Benissimo. No...
Presidente: Se vogliamo farle vedere, per vedere se c'è somiglianza o non somiglianza. È una cosa che va fatta, da verificare. È stata la Polizia che ha fatto il calco dell'impronta, della scarpa.
M.G.: Non so se è stata la Polizia o i Carabinieri nell'81.
Presidente: Insomma, uno dei due.
M.G.: Comunque l'avevano fatto però poi non si è trovato.
P.M.: L'equivoco...
Presidente: Questa è la scarpa sequestrata al Vanni, va bene?
M.G.: Questa sì, sì.
Presidente: Ecco. Passi all'altra fotografia? E questa è l'impronta che viene trovata sul...
M.G.: E si vedono sempre quei segni...
Presidente: Sì, ma è un disegno un po' diverso, non è uguale.
P.M.: Presidente, chiedo scusa. L'equivoco è perché è l'81 questo.
Presidente: Questo è '81, sì, delitto '81.
P.M.: Io avevo capito '83.
Presidente: Cioè, è un'impronta di scarpa diversa da quella...
P.M.: È stato fatto un accertamento. Però la domanda gliel'avevamo fatta per l'83, per questo è nato l'equivoco.
Presidente: No, no...
P.M.: No, no, io, io Presidente.
Presidente: Insomma, si parla... Io mi ricordavo dell'81 che c'era questa impronta che andava nella zona della macchina... Va bene.
Avvocato Pepi: Bene. Andiamo avanti allora.
Presidente: Chiarito.
Avvocato Pepi: Dunque. Senta, lei ha fatto, nell'ambito sempre delle indagini, o anche indagini relative alla situazione economica o patrimoniale del Vanni e se l'ha fatto quali sono stati i risultati, se è stato trovato somme ingenti di denaro, depositi dal Vanni? O se viceversa sono state trovate somme compatibili con il tipo di lavoro che per tutta la vita il Vanni ha fatto?
M.G.: Ma guardi, sul Vanni abbiamo fatto gli accertamenti, adesso non ricordo esattamente quanto abbiamo trovato nei conti. Se non ricordo male complessivamente 60-70 milioni, ecco, una somma del genere. Non la somma che risultava a un altro imputato, una somma di questo genere. Comunque sono stati fatti, li hanno fatti i miei collaboratori, potranno essere ancora più precisi loro nel dettaglio di questa...
Avvocato Pepi: Va bene.
M.G.: Però non erano somme di questa portata, 60-70 milioni circa che ricordi io.
Avvocato Pepi: Senta, lei ha poi parlato, quando ha individuato e caratterizzato le persone implicate in questo processo, relativamente anche al Vanni ha riportato una serie di dichiarazioni rese da varie persone informate sui fatti, sulle abitudini di vita del Vanni e sulle sue anche abitudini sessuali. Ora io le chiedo: è stato fatto un riscontro con le persone più vicine al Vanni e, in special modo, soprattutto sotto questo punto di vista, è stato fatto un riscontro, è stata sentita la moglie del Vanni su questo punto, che penso sia la persona più... che poteva dare maggiori riscontri alle dichiarazioni di terzi estranei?
M.G.: Ma guardi, le dichiarazioni di terzi estranei sì, ma il Nesi già risultava come un ottimo amico e frequentatore del Vanni, quindi era di una persona molto vicina. La Sperduto - e risultava da più dichiarazioni - i rapporti frequentazioni, i rapporti intimi col Vanni. Quindi mi sembra che già... La moglie. La moglie poverina già c'era negli atti nel '64 una denuncia che il Vanni col coltello la inseguiva e la faceva cadere dalle scale. Ha sofferto anche un periodo di carcerazione per le violenze sulla moglie.
Avvocato Pepi: Dottore, mi scusi no, io le ho fatto una domanda diversa.
Presidente: La domanda, la domanda.
Avvocato Pepi: Io le chiedo: è stata sentita la signora Vanni sulle abitudini sessuali del marito?
M.G.: No. . .
Avvocato Pepi: Che è la persona, ritengo, più adatta a dare determinate risposte.
M.G.: No, non è stata sentita.
Avvocato Pepi: Basta.
M.G.: Non è stata sentita su questo aspetto.
Avvocato Pepi: A me basta questo. Basta questa risposta. Senta, poi lei ha parlato, a un certo momento - se non vado errato mi sembra nella udienza di ieri, o quella di ieri l'altro, ma questo poco importa - del fatto che la famosa Beretta 22 sarebbe passata dalle mani del Vinci a altra persona e vi sarebbe poi successivamente stato un discorso di ricatto a questa persona con...
M.G.: Si, ho riferito le dichiarazioni di Calamosca, sì.
Avvocato Pepi: Ecco. Con richieste di danaro, eccetera. Lei ha fatto indagini su questo punto, se fra qualche persona implicata in questo processo vi siano dei riscontri a queste dichiarazioni, se vi siano stati passaggi notevoli di danaro a favore di Vinci, o meno?
M.G.: Ma guardi, questo del ricatto è una circostanza emersa in maniera chiara alle dichiarazioni di Calamosca in riferimento agli imputati di questo processo, mi sembra di avere spiegato ieri l'esito degli accertamenti che abbiamo fatto delle emergenze di questa attività investigativa che portarono a un rapporto di conoscenza e di frequentazione, in particolare di Pacciani con Vinci e in più abbiamo le dichiarazioni del Lotti di Vinci Francesco con Vanni, visto proprio da Lotti in una circostanza lì a San Casciano. Quindi questi rapporti, riscontri, i riferimenti ci sono. Sui soldi, sul passaggio dei soldi da Vinci... da questo gruppo al Vinci, questo non è stato fatto, ma credo che sia impossibile poterlo provare con documenti, con assegni o...
Avvocato Pepi: Quindi devo desumere, a questo punto, che l'unico discorso che regge questa posizione è le dichiarazioni del Calamosca?
M.G.: No...
Avvocato Pepi: Perché non sono state riscontrate, perché...
M.G.: No, le dichiarazioni di Calamosca sole no. Perché dall'altro lato noi abbiamo anche una consistenza patrimoniale non giustificata del Pacciani che, comunque, è imputato in un altro processo ma per gli stessi fatti per i quali sono imputati questi...
Avvocato Pepi: Va be', quello...
M.G.: Là abbiamo noi 157 milioni in contanti, più due case. Quindi anche là abbiamo una situazione che parte dall '81, quando iniziano i delitti e che può essere una situazione analoga a quella del Vinci Francesco.
Avvocato Pepi: Situazione del tutto opposta per il Vanni, benissimo. Senta, volevo ora un chiarimento sulla posizione di Pucci Fernando.
M.G.: Sì.
Avvocato Pepi: Che lei chiaramente ha sentito.
M.G.: Sì, sì.
Avvocato Pepi: Varie volte.
M.G.: L'ho sentito io per primo il 2 gennaio 1996.
Avvocato Pepi: Senta, il Pucci, chiaramente come tutti ormai qui sappiamo, ha fatto delle dichiarazioni in cui dice, fra l'altro, di essere stato presente all'omicidio degli Scopeti, sappiamo con chi, le modalità... non sto qui a rifare il discorso.
M.G.: Sì.
Avvocato Pepi: Ecco, in una situazione di questo genere - io che è 27 anni che faccio questa professione, bene o male non lo so, ma insomma è 27 anni che la faccio - non le sembra, e questa poi è la domanda che io faccio, lei da parte sua non ha invitato, o comunque comunicato alla Procura la possibilità di agire nei confronti di questo Pucci, di non ritenerlo semplice teste ma quantomeno indiziato del reato di favoreggiamento?
M.G.: Ma guardi, io il verbale del 2 gennaio '96, in cui Pucci riferisce la circostanza della presenza agli Scopeti, insieme al Lotti, per soddisfare in quella occasione, disse, un bisogno fisiologico, a proposito delle due persone notate sul luogo, quando riferisce a verbale che voleva andare dai Carabinieri, Lotti glielo sconsigliò perché, dice: 'non voglio fare da spia', è chiaro che questo passaggio, questo 'non foglio fare da spia’ mi portò subito a segnalare alla Procura l'importanza dell'atto. Per rispondere in maniera specifica alla sua domanda, l'attività che abbiamo svolto non ha portato a elementi di coinvolgimento nel delitto di Pucci. Noi abbiamo avuto proprio prova concreta della genuinità del racconto, del Pucci. Il 24 gennaio del '96, dopo uno degli interrogatori fatti dalla Procura al Pucci, successivo quindi a quello fatto da me, i familiari del Pucci hanno chiesto, tornando a casa il Pucci, spiegazioni su queste convocazioni. Ebbene, solo in quella occasione il Pucci ha raccontato ai propri familiari il reale motivo delle convocazioni, cioè che era stato teste oculare. Il Pucci non aveva detto niente a nessuno, neppure ai propri familiari. Il fratello e la sorella di Pucci, quella sera stessa, chiamano l'ufficio mio, vogliono parlare, andiamo e quasi mortificati, dice: 'guardi, l'abbiamo saputo adesso, e quello che dice... mio fratello non ci dice bugie'. Ecco la genuinità, la spontaneità per come le ho vissute: 'non ci dice bugie, non è uno che sa dire bugie'. L'ha detto solamente adesso perché l'abbiamo proprio scalzato a cena per capire i motivi di queste convocazioni. E se l'avessimo saputo prima sicuramente l'avremmo portato dai Carabinieri'. Cioè io, avendo vissuto questi fatti, ho avuto proprio, anche dai familiari, dalle persone più vicine al Pucci, una prova proprio della genuinità, della spontaneità di quello che aveva raccontato il Pucci stesso.
Avvocato Pepi: Sì, comunque non...
M.G.: Comunque non sono emersi nell'attività che ho fatto si delega. Non sono emersi elementi per far cambiare, come dire, la qualità del Pucci da teste oculare a complice, altrimenti l'avrei sicuramente segnalato.
Avvocato Pepi: Sì, comunque dottore, io non contestavo a Pucci - né mi sarei mai sognato di contestare a Pucci - un concorso nel reato di omicidio...
M.G.: Lei diceva di favoreggiamento.
Avvocato Pepi: A questo punto, una persona che per 11 anni è stata presente ha favorito sicuramente...
M.G.: Però, avvocato, io ho fatto il primo verbale il 2 gennaio '96, verbale in cui il Pucci mi racconta genericamente, inizia a fare le prime ammissioni. Dice: non voleva passare da spia Lotti, quindi per me è sta... Poi è stato sentito più volte dal P.M. alla mia presenza chiaramente, quindi favoreggiamento... che cosa dovevo segnalare io, avvocato? Per favoreggiamento?
Avvocato Pepi: Io ne prendo atto e andiamo avanti. Veniamo proprio ora a Lotti. Lei chiaramente è a conoscenza della attuale situazione giuridica del Lotti? Nel senso, il Lotti come lo si può definire, persona sottoposta a regime di protezione?
M.G.: Ma guardi, dalle notizie che posso darle io su questo aspetto molto generico, perché sono notizie anche di una certa riservatezza. Comunque le posso dire che è curato dal Servizio di Protezione, per i collaboratori di giustizia. Ecco, questo è quello che io so e le posso dire. I dettagli poi del servizio, sono cose riservate che non le posso riferire perché anche non le so, non è che non glielo voglia riferire.
Avvocato Pepi: Ecco, quindi lei per esempio non sa se il Lotti... come sappiamo benissimo i collaboratori di giustizia, sappiamo alcuni svolgono delle attività lavorative, hanno una retribuzione...
M.G.: questo aspetto assolutamente, non è competenza mia. Io faccio le indagini, non posso sapere queste cose no.
Avvocato Pepi: Siccome lei ha...
M.G.: C'è un ufficio ministeriale del Servizio Centrale di Protezione che ha competenza esclusiva su questo aspetto, quindi che gestisce i collaboratori di giustizia in tutte le necessità. Quindi non le posso dire completamente nulla su questo.
Avvocato Pepi: Lo chiederemo a Lotti al momento dell'esame, non è questo... Però, allora le chiedo, indipendentemente dall'attuale situazione, diciamo economico- lavorativa attuale del Lotti, di cui lei non sa nulla, lei ha fatto indagini sulla vita "ante acta" del Lotti, se aveva una vita, se era povero, se lavorava, in che condizioni viveva?
M.G.: Ricco non era, sicuramente, il Lotti.
Avvocato Pepi: Ma viveva...
M.G.: Le testimonianze anche degli amici che abbiamo sentito, lo descrivono tutti come una persona molto buona, una persona che parlava poco, una persona che non aveva disponibilità di denaro, assolutamente. Ma se noi andiamo ad analizzare anche le macchine che ha avuto nel tempo, sono tutte macchine, sì grosse, la 124, 131 e 128 rosso, ma che comprava di seconda o terza mano, che comprava... pochi soldi e che poteva comprare sicuramente con i soldi di operaio che ricavava dal... lavorava alla draga, ecco, faceva l'operaio. Quindi diciamo un tenore di vita consono, è risultato dall'attività, all'attività lavorativa.
Avvocato Pepi: Ecco, questa è una domanda, non lo so se lei mi può rispondere perché mi sembra che su questo non abbia cognizione perché l'ha detto prima lei. Lei... Comunque gliela faccio la domanda, semmai mi risponde che non lo sa. Che lei sappia il Lotti, essendo oggi in regime di protezione, può ricevere tranquillamente dall'esterno lettere?
M.G.: No, io questo non glielo so dire.
Avvocato Pepi: Non lo sa. Bene.
M.G.: Io non so né dove sta né...
Avvocato Pepi: No, no.. .
M.G.: Niente su Lotti.
Avvocato Pepi: Io ho fatto una domanda, lei è un alto funzionario di Polizia.
M.G.: Sì, sì. Non glielo so dire, sinceramente.
Avvocato Pepi: Lei sa in generale se un collaboratore di giustizia a protezione possa ricevere tranquillamente dall'esterno lettere?
Avvocato Bertini: Presidente, mi perdoni.
M.G.: No, questo...
Avvocato Bertini: Avvocato Bertini. Vorrei sapere che attinenza hanno al processo queste domande? Se può spiegarcelo.
Avvocato Pepi: Hanno molto attinenza, basta leggere anche i...
Presidente: Va be', ma questo non lo sa, la domanda rimane senza effetto.
M.G.: Io queste cose non le posso sapere, signor Presidente.
Avvocato Pepi: Va be', io gliel'ho chiesto, se non lo sa...
M.G.: Io posso sapere l'attività investigativa. Queste cose amministrative esulano dalle mie competenze.
Avvocato Pepi: Bene. No, no...
Presidente: Ce lo dirà il Lotti dopo.

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