giovedì 31 ottobre 2013

Paolo Vanni - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 14 luglio 1997 - Quarta parte

Segue dalla terza parte.

Presidente: Senta, lei quando è successo, si presentò a lei e parlò di questa lettera che aveva ricevuto da Pietro, eccetera, eccetera, perché non... chiese o non di leggere la lettera?
P.V.: No, non lo chiesi.
Presidente: Come mai?
P.V.: Perché non sono curioso, Presidente. Non so.
Presidente: Va be', ma se questa lettera creava un problema al signor Vanni...
P.V.: Ma lui ne aveva tanti, anche...
Presidente: ... il minimo che potesse fare una persona come lei, è che dice: 'beh, vediamo cosa dice questa lettera'.
P.V.: Eh, non mi è venuta.
Presidente: Non le è venuta. Va bene.
P.V.: Anche perché ho sempre fretta.
Presidente: Sì.
P.V.: Quando io andavo a San Casciano, avevo sempre...
Presidente: Senta, lei prima, non ora, prima dell'intervento dell'avvocato Pepi, ha detto che lei pensò che la lettera contenesse delle minacce dal modo come si comportava il Vanni...
P.V.: Cioè, dalla...
Presidente: ...impaurito, un po'. È così, o no?
P.V.: Ma è così, diciamo, è così. Non lo so, non mi sembrava tanto... Più che altro marcava il fatto: 'mi ha scritto Pietro dal carcere...', ma non ci si leva un granché dal mi' zio. Non so se voi ci riuscite. Io non ci sono riuscito.
Presidente: Va bene. Prego, avvocato Curandai. Ah, aspetti, un'altra cosa: ha mai sentito suo zio che voleva acquistare una, pistola? Qualche teste lo ha detto. Lei non sa nulla di questa cosa?
P.V.: Mio zio?
Presidente: Eh.
P.V.: Per sparare dalla canna, forse?
Presidente: Non lo so.
P.V.: No... Io non l'ho mai sentito. Comunque eventualmente avrebbe sparato con la canna in mano, lui...
Presidente: Va bene. Prego, avvocato Curandai.
Avvocato Curandai: Sì. Signor Vanni, lei prima ha detto di aver consigliato lo zio...
Avvocato Pepi: Presidente, ma mi sembra che le parti civili debbano parlare prima.
Presidente: Sì, prima, però...
Avvocato Curandai: Va bene, ma dopo...
Presidente: Ma dopo, dopo che ha fatto la domanda il Presidente si riapre il giro di chi vuol farlo.
Avvocato Pepi: Ho capito. Grazie.
Presidente: Questa, è la regola.
Avvocato Curandai: Lei prima ha detto una cosa precisa. Cioè, di fronte a questa lettera, lei consigliò lo zio di recarsi dal maresciallo. Lei, successivamente, ha mai chiesto allo zio per quale motivo non si era recato dal maresciallo?
P.V.: Ah, perché io non gliel'ho chiesto e non lo sapevo nemmeno. Io ho chiuso lì, quando gli ho detto, ho creduto di consigliarlo...
Avvocato Curandai: Appunto, avrà chiesto: 'che fine ha fatto questa lettera, perché non ti sei rivolto...'
P.V.: No, mi dispiace, ma... Mi dispiace, ma non gliel'ho chiesto.
Avvocato Curandai: Non lo ha chiesto.
P.V.: Non mi sono interessato più.
Avvocato Curandai: Bene. Un'altra domanda, dunque, lei prima ha detto che alcuni poliziotti venivano, o sono venuti una sola volta, non so se una sola volta o più volte, all'interno della sua trattoria.
P.V.: Sì.
Avvocato Curandai: Ecco, di questa circostanza, questa circostanza lei la riferì allo zio che alcuni poliziotti erano venuti nella sua trattoria?
P.V.: Allo zio, mi sembra, no.
Avvocato Curandai: Allo zio, no. A chi lo ha riferito allora?
P.V.: Mah, non so...
Presidente: A noi?
Avvocato Curandai: Eh, appunto.
P.V.: Cosa?
Avvocato Curandai: No...
P.V.: Io non credo... non credo...
Avvocato Curandai: Lei non ha riferito a nessuno questa circostanza che alcuni poliziotti si erano recati presso la sua trattoria?
P.V.: Mah così non mi viene in mente, però, così, se mai... non so, a mio zio mi sembra di no.  
Avvocato Curandai: Le sembra di no, ma non lo può escludere.
P.V.: Non potrei, no. Non potrei...
Avvocato Curandai: Non lo può escludere, ecco, di avere informato lo zio. E lei prima ha detto - un'ultima domanda, eh - che, di fronte alle sue domande, lo zio avrebbe risposto, ad un certo momento: "Se mi vogliono, verranno a pigliarmi". Queste sono le parole testuali che ho verbalizzato diciamo privatamente. "Se mi vogliono", chi? "Se mi vogliono i poliziotti",
P.V.: Certo. Lui, dichiarandosi anche a me, cioè che non aveva fatto neanche...
Avvocato Curandai: "Se mi vogliono"... No, mi risponda. "Se mi vogliono", i poliziotti?
P.V.: Sì.
Avvocato Curandai: Grazie.
P.V.: Prego.
Presidente: Prego, avvocato Colao.
Avvocato Colao: Una sola domanda. Lei ha detto prima che parlando della famosa lettera che suo zio riferiva aver avuto da Pacciani, con tono preoccupato, lei ha detto che suo zio non riuscì a spiegarsi.  
P.V.: No...
Avvocato Colao: Lei ha detto così. È vero? 'Mio zio non riuscì a spiegarsi'. Ma le chiedo io: per difficoltà di esposizioni dello zio, esponeva male?
P.V.: Sì.
Avvocato Colao: Può precisare? Perché com'è che uno gli chiede un consiglio e poi non riesce a spiegarsi? Mi sembra strano, mi scusi, ce lo vuol spiegare meglio?
P.V.: Io... posso anche provare a spiegarmi meglio, ma...
Avvocato Colao: Ecco, ci vuol dire...
P.V.: Forse non capisco nemmeno quello che...
Avvocato Colao: Sì. Lei ha detto...
P.V.: Sì.
Avvocato Colao: ... ebbe, si spiegò: 'mio zio non riusciva a spiegarsi'.
P.V.: Ma in nessuna cosa riusciva a spiegarsi, e a essere chiaro.
Avvocato Colao: Con la lettera in mano.
P.V.: No con la lettera in mano.
Avvocato Colao: No, ma con riferimento alla lettera.
P.V.: No...
Presidente: Non aveva la lettera.
Avvocato Colao: No, ma con riferimento alla lettera. Come...
P.V.: Disse che gli aveva scritto Pietro dal carcere. Io glielo... 'ma icché gl'ha scritto? Che ha...' Non ci rilevavi niente, non ci capivi niente, dal... Dico, comunque io gli dissi, perché non ho capito quello che lui voleva dire, gli ho detto: 'comunque, se c'è qualcosa che... portala ai Carabinieri', basta. Ho detto... Anzi, ho detto: 'portala al maresciallo', basta.
Avvocato Colao: Allora la vostra fu una conversazione telegrafica.
P.V.: Era una conversazione che eravamo di passaggio.
Avvocato Colao: Telegrafica.
P.V.: Come telegrafica?
Avvocato Colao: A botta e risposta.
P.V.: Su questo caso, sì. Così.
Presidente: Prego, ha altre domande?
P.V.: In questo caso, sì.
Presidente: Altre domande?
P.M.: Il P.M., Presidente.
Presidente: Può andare il teste, grazie.
P.V.: Prego.
P.M.: Presidente, chiedo scusa, volevo chiedere ancora una...
Presidente: Ah, va bene.
P.M.: Ritornare un attimo ai discorsi che lei faceva riferiti ai suoi colloqui con l'avvocato Corsi, di cui ha già risposto. Volevo chiederle questo: l'argomento Vanni, nei colloqui con l'avvocato Corsi - se lo ricorda - lo ha iniziato lei, o è stato il Corsi a parlarle, dice: 'ma... ', perché lei, io mi sono scritto, dice: 'il Corsi mi disse' - riferito a Vanni - 'è messo un po' malino'.
P.V.: Sì, sì. Gliel'ho chiesto io.
P.M.: Quindi...
P.V.: Dico: 'ma la faccenda di mi' zio, come la va lì, che tutte queste cose...?' Mi disse: 'mah, l'è messa un po' male, perché...', non mi ricordo, mi dette delle parole, non...
P.M.: Può cercare di ricordare queste parole?
P.V.: Ah, non lo so, può darsi perché ci aveva qualche verbale a carico, qualche cosa, non lo so.
P.M.: Le sembrò che l'avvocato Corsi era comunque al corrente, almeno quanto lei, o più di lei, dei problemi sul punto, del Vanni?
P.V.: No, solo tecnicamente, perché essendo avvocato, poteva dire qualcosa in più. Ma non penso...
P.M.: E - se non ho capito male - è stato lei a chiedergli all'avvocato...
P.V.: Sì, certo. Io sicuramente.
P.M.: Perché sapeva che il Vanni si era rivolto all'avvocato? Come mai gliel'ha chiesto?
P.V.: No, io non sapevo che si era rivolto.
P.M.: E allora come mai lo ha chiesto all'avvocato Corsi?
P.V.: Ma come mai, perché in un paese ci si conosce, c'hai le amicizie e tu gli domandi a lui, essendo un legale, essendo un... tu gli domandi: 'ma come la sta questa cosa?', così...
P.M.: Ebbe la sensazione o la convinzione che Vanni aveva parlato dei suoi problemi con l'avvocato Corsi?
P.V.: No, io no.
Avvocato: Presidente...
P.V.: Io non sapevo nemmeno che questo...
P.M.: E allora come fece a instaurare una conversazione con l'avvocato Corsi, con Vanni, su...
P.V.: Le conversazioni partivano da altre cose, da fatti di amicizia. Poi, ad un certo punto, uno gli fa la domanda: 'oh, ma il mi' zio come gli è messo? Cioè, quali sono i problemi?', no? Chiede se sa qualcosa. Mi rispose, però io non mi ricordo la risposta. Cioè, non mi rico... Disse: 'mah, non è messo tanto bene, perché...', ma non lo so, quelle parole non me le ricordo, perché forse erano parole di studio, ecco, diciamo. Di avvocati, di. . .
P.M.: E, a proposito di... lei ha detto, dice: 'si riferiva a qualche verbale', come ha avuto questa...
Presidente: L'ha pensato lui.
P.M.: Lo ha pensato lei.
P.V.: L'ho pensato... Non so, verbali, nel senso di essere chiamato, richiamato, avvisi di presentazioni, questo.
P.M.: Non ho altre domande, grazie.
Presidente: Va bene.
P.V.: La ringrazio.
Avvocato Pellegrini: Presidente.. .
Presidente: Avvocato Zanobini.
Avvocato Pellegrini: Posso io, signor Presidente...
Presidente: Ah, l'avvocato Pellegrini.
Avvocato Pellegrini: Avvocato Pellegrini, parte civile. Qual era l'atteggiamento di suo zio quando gli parlò di questa lettera?
(voce fuori microfono): Ha già risposto...
Avvocato Pellegrini: Ah, scusate. Ho chiesto al collega, pare che su questo punto non sia stato...
Presidente: No, no, ha risposto su questo punto. Ha risposto parecchie volte su questo punto.
Avvocato Pellegrini: Ho capito.
Presidente: Va bene. In ogni modo...
Avvocato Pellegrini: Ma aveva un atteggia... Io voglio capire questo, scusate se... Aveva un atteggiamento di persona preoccupata, o tranquilla? 
(voce fuori microfono)
Presidente: È arrivato ora l'avvocato Pellegrini, è arrivato ora. Comunque ha risposto su questo punto.
Avvocato Pellegrini: Facciamolo rispondere un'altra volta.
P.V.: Comunque io la ringrazio, perché è stato l'unico che si è presentato. Mi hanno fatto tutti le domande senza sapere... Io ringrazio lei, perché perlomeno si è presentato. 
(voce fuori microfono)
P.V.: No, non mi sembrava preoccupato.
Avvocato Pellegrini: Non le sembrava preoccupato?
P.V.: No.
Avvocato Pellegrini: Ecco. Allora, visto la domanda non è così errata come poteva sembrare, il 25 ottobre del '96 lei, interrogato dalla Polizia, ha detto, a questo proposito: "Ricordo che era visibilmente preoccupato quando mi riferì di aver ricevuto tale missiva".
P.V.: Io non lo ricordo, comunque, se è scritto, lo avrò detto senz'altro. Cioè, l'ho detto senz'altro. Il tempo, più che passa, e più che si...
Avvocato Pellegrini: Ecco.
P.V.: Io non mi ricordo nemmeno se ho fatto colazione stamani.
Avvocato Pellegrini: Tanto che lei riferì quello che le venne in mente.
P.V.: Ma dipende anche... Alle volte dipende anche dalla domanda e dall'espressione. Cioè...
Avvocato Pellegrini: Sì, sì, certo.
P.V.: È difficile spiegarlo.
Avvocato Pellegrini: Visibilmente...
P.V.: Visibilmente... Se me lo dice, è segno che un minimo di cosa c'è. Però non era preoccupato da dire: 'come fo, come fo, come...', qui là, sotto e sopra.
Avvocato Pellegrini: Benissimo. Questo lo abbiamo capito.
P.V.: Non so se mi...
Avvocato Pellegrini: Ecco, io vorrei andare avanti, sempre seguendo la falsa riga di questo verbale che ho sotto gli occhi. "Era così visibilmente preoccupato", tanto che lei cosa pensò sul momento, di fronte a questo atteggiamento di preoccupazione dello zio? Quale immaginò che fosse il contenuto della...
Presidente: Avvocato, bisognerebbe queste risposte sono state tutte date, andiamo. Sennò allora si rilegge la trascrizione...
Avvocato Pellegrini: Allora, questo siccome mi pare che lo dice adesso. Il verbale mi è servito per una contestazione, io lo...
Presidente: Sì, benissimo, sì, sì.
Avvocato Pellegrini: Bene.
Presidente: Comunque, a questa domanda, ha già risposto prima. Tant'è vero che poi gli suggerì di andare dal maresciallo, ecco.
Avvocato Pellegrini: Va bene. Grazie.
Presidente: Va bene? Altre domande? Avvocato Zanobini, lei che è chiamato in causa, oggi.
Avvocato Zanobini: Senta... Avvocato Zanobini per avvocato Corsi. Senta, Vanni Paolo, ricorda dove - mi spiego meglio - genericamente nel paese, nella piazza del paese, nel paese, lei ebbe a parlare, a chieder all'avvocato Corsi come era messo suo zio?
P.V.: Telefonicamente.
Avvocato Zanobini: Ah, per telefono?
P.V.: Sì, sì.
Avvocato Zanobini: E in occasione, diceva, di altri problemi vostri, oppure...
P.V.: No, no, di nessun problema, di sentirsi solo amichevolmente: 'icché tu fai, dove vai, come mai...', ecco. 'Non ti vedo, l'è un po' di tempo...', così, queste cose così. Rapporto di amicizia che intercorreva e intercorre tuttora - tra me e Alberto.
Avvocato Zanobini: Sì, ho capito. Grazie.
P.V.: Prego.
Presidente: Bene. Può andare, signor Vanni.
P.V.: Grazie, buongiorno.
Presidente: Prego. Buongiorno.
P.M.: Buongiorno, grazie.

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