lunedì 29 settembre 2014

Alberto Corsi - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 11 dicembre 1997 - Quindicesima parte

Segue dalla quattordicesima parte.

Presidente: Allora, una domanda io, avvocato Corsi.
Alberto Corsi: Sì, signor Presidente.
Presidente: Allora, io tento di raccogliere un po' le voci di tante persone. Lei conosce Vanni Paolo?
Alberto Corsi: Vanni Paolo è nato a San Casciano, classe 1943, più o meno siamo cresciuti insieme, perché io sono del '41.
Presidente: Ecco, dove sta questo signore?
Alberto Corsi: Il Vanni Paolo sta a Firenze. C'ha il "Tranvai”, che è uno pseudo ristorantino, una tavola calda, non lo so, in piazza Torquato Tasso.
Presidente: Bravo, sì. È un nipote del...
Alberto Corsi: Un nipote di Mario Vanni.
Presidente: Lei ha mai parlato con questo signore, del Vanni? E se sì, in che termini?
Alberto Corsi: Non ho mai parlato specificatamente del Vanni, perché... sì, me lo ha chiesto: 'ma mio zio è messo, è messo bene...' Ma insomma, io non son mai... specificatamente non ho mai parlato.
Presidente: Perché lui dice di avere avuto un incontro con lei e gli ha domandato dello zio.
Alberto Corsi: Per telefono, mi sembra, Presidente.
Presidente: No, no. No, no. "Dissi all'avvocato Corsi, come va la faccenda di mio zio?"
Alberto Corsi: Cioè...
Presidente: E lei avrebbe risposto: "È messo un po' malino."
Alberto Corsi: No...
Presidente: Ecco, se vuol chiarire...
Alberto Corsi: Se... non va bene...
Presidente: No, no. Aspetti, aspetti. Se c'è stato un discorso di questo tipo, in questi termini, oppure diversamente, e cosa riguardava. Tutto qui.
Alberto Corsi: Io, questo non lo rico... Mi sembra di ricordare che mi chiese: 'come anderà mio zio?'
Presidente: Come?
Alberto Corsi: 'Come anderà mio zio?', in questo modo. Ma, Vanni, quando c'è questo colloquio era già in carcere, era, eh.
Presidente: Non lo so...
Alberto Corsi: Sì, sì. No, lo so io, appunto... Può prendere atto, era già in carcere. E, trovandomi a San Casciano, 'cosa ne pensi di mio zio', ma il solito discorso che poteva fare anche all'avvocato Zanobini di Firenze e anche a un altro. Ecco, fu un discorso in questo modo.
Presidente: No, ma lei dice: "È messo un po' malino", si riferisce a qualche situazione particolare?
Alberto Corsi: Più che in galera, dottore, 'l'è messo malino', io lo dissi in questo modo. Ma non...
Presidente: In questo senso.
Alberto Corsi: ...rientrando negli atti. Ma poi, "è messo un po' malino", un credo sia stato l'italiano, insomma.
Presidente: Va bene. Poi c'è un altro teste, il... Ricci Walter, lo conosce lei?
Alberto Corsi: II...?
Presidente: Ricci Walter.
Alberto Corsi: Ricci Walter lo conosco, sì.
Presidente: E chi è?
Alberto Corsi: Ricci Walter è un ex fiorentino che ha sposato una sancascianese, certa Mazzei Laura. E... credo sia, la Mazzei, parente del Vanni.
Presidente: Sì, sì, infatti.
Alberto Corsi: È venuto a Firenze e io... lavora attualmente alla Cassa Rurale di San Casciano, come faticante, come portiere, non lo so. E io lo conosco, sì.
Presidente: Allora, il Vanni... questo signore, dice che lo zio... cioè, lo zio, insomma, il cognato, forse. Aspetta... "È cugino di mia suocera."
Alberto Corsi: E un cugino acquistato, non è niente.
Presidente: Insomma, sì. Va bene. Che questo parente, riferendosi al Vanni, gli aveva parlato della lettera che il Pacciani gli aveva scritto dal carcere. E il Vanni gli avrebbe detto che voleva andare da un avvocato. Alberto Corsi: Sì...
Presidente: Non fece il nome dell'avvocato Corsi. Chiariamo questo. Almeno lui ha detto questo qui.
Alberto Corsi: Che era una supposizione sua.
Presidente: Era una sua supposizione... dice che voleva andare da un avvocato. Poi dice che il giorno dopo, o due o tre giorni dopo, ha visto parlare lei, avvocato Corsi, e il Vanni, a San Casciano.
Alberto Corsi: Lo dice Ricci.
Presidente: Lo dice lui.
Alberto Corsi: Ecco. Cioè, il Ricci direbbe oggi che si ricorda che sei anni prima lo ha visto parlare...
Presidente: Aspetti. Io non so... aspetti, io riferisco quello che ha detto il testimone.
Alberto Corsi: Sì, sì, sì.
Presidente: Poi si vedrà se ha detto il falso, o...
Alberto Corsi: Io, dottore, non ero...
Presidente: No, no. Aspetti, lasci spiegare. Si vedrà se ha detto il falso, o ha detto il vero, eccetera. Io riferisco solamente la circostanza, perché lei possa discolparsi. Una cosa che riguarda lei e io gliela contesto.
Alberto Corsi: Giusto. Grazie, grazie.
Presidente: In questo senso.
Alberto Corsi: Sì, sì.
Presidente: E così metterla in condizioni di difendersi. Ecco, dobbiamo sapere anche la sua versione.
Alberto Corsi: Sì.
Presidente: Lui dice, lui dice che, appunto, sentì il Vanni, seppe dal Vanni di questa lettera, di questa lettera del Pacciani e che voleva, lui Vanni, andare da un avvocato. Bene. Poi, due o tre giorni dopo che gli ha fatto questo ... discorso, ha visto lei, avvocato Corsi, e il Vanni parlare insieme. Domanda che faccio io: avete ma, gli ha parlato per caso di questa lettera, o no?
Alberto Corsi: Non mi ha mai parlato di questa lettera.
Presidente: Non le ha mai parlato...
Alberto Corsi: Logicamente no. Però vorrei sapere come fa il Ricci...
Presidente: La risposta era scontata per me.
Alberto Corsi: Appunto.
Presidente: Però io gliela devo fare.
Alberto Corsi: Appunto, io...
Presidente: Io gliela devo fare.
Alberto Corsi: Come fa il Ricci a ricordarsi che nel 1991...
Presidente: Io non lo so questo.
Alberto Corsi: ... che il Vanni parlava con me in piazza? Io non lo escludo che ci posso avere anche parlato, eh. Per l'amor di Dio! Ma comunque, questo, c'ha la memoria da Pico della Mirandola, per ricordarsi queste cose, eh. Proprio, io credo che Pico della Mirandola, era niente, rispetto a questo.
Presidente: Va bene.
Alberto Corsi: Fra l'altro, se non mi sbaglio... ma tanto lei mi chiede un parere, credo che nel novanta...
Presidente: No, io non credo pareri, io chiedo risposte.
Alberto Corsi: Eh. Credo che nel '93, Ricci abbia detto che della lettera non le sembrava nulla. Nel '96, si ricorda che nel '91 parlò con me. Questo, l'è un po' troppo, credo. Se lei trova l'interrogatorio del Ricci nel '93, credo nel '93, lui dichiara che, della lettera, non ha mai saputo niente.
Presidente: No, io del Ricci so quello che ha dichiarato qui. Cosa ha dichiarato poi nel precedente verbale, non 10 so.
Alberto Corsi: Sì, ma c'è agli atti anche l'altro...
Presidente: Va be', poi vedremo.
Avvocato Zanobini: Sono verbali allegati, perché sono serviti per la contestazione. E l'avvocato Corsi si riferisce...
Presidente: Va be', dopo riferiremo...
Avvocato Zanobini: ... a quel verbale che io ho usato per la contestazione, in cui...
Presidente: Bene. Io non ho altre domande, all'avvocato Corsi.
Alberto Corsi: Grazie, signor Presidente.
Presidente: Bene.
P.M.: Sì, Presidente, un paio, se mi è consentito.
Presidente: Sì.
P.M.: A seguito... E vorrei sapere questo: lei sa, o sapeva, prima che fosse noto in questo processo, che auto aveva il Lotti?
Alberto Corsi: Il tipo di auto non lo so. Come vi ripeto, gli ho chiuso un incidente. Io, nel 1990, a Lotti, che aveva urtato uno straniero, insomma, non che sia difficile, ma quando si picchia con uno straniero, c'è una procedura da fare particolare. E la macchina, il tipo di macchina che aveva, non lo so. Lui, mi sembra gli abbia avuto sempre delle Ritmo, o qualcosa di simile.
P.M.: Ecco, io le...
Alberto Corsi: Vecchie e stravecchie.
Presidente: ... contesto che, in un interrogatorio, esattamente quello del 26 gennaio '96, al P.M. lei, per quel che si ricorda, dice le macchine. E ora glielo leggo.
Alberto Corsi: Sì.
P.M.: Io le dico, non se le ricorda ora. Io, quello che voglio capire...
Alberto Corsi: No, no, ma io lo riconfermo, se...
P.M.: Ecco. Quello che voglio capire, dico, la sua conoscenza, visiva o meno, del Lotti, era tale che lei ricordasse, quando ci ha risposto, in data 26 gennaio, anche le macchine? Cioè, conosceva il Lotti, sia pure nei modi che ci ha detto, e lo aveva visto anche con qualche macchina? Perché io le contesto che lei dice: "Il Lotti possiede attualmente una vecchia macchina rossa..."
Alberto Corsi: Attualmente, eh, '95, eh, dottore.
P.M.: Nel '96, per l'esattezza.
Alberto Corsi: Ecco, appunto, attualmente dissi.
P.M.: Se me lo lascia leggere, vediamo cosa intendo contestare.
Alberto Corsi: Sì.
P.M.: "Il Lotti possiede attualmente una vecchia macchina rossa. Forse una Ritmo, od una 124. Ricordo che in passato ha avuto una Ritmo di un colore che non ricordo. Non ricordo, invece, che egli abbia avuto una macchina 128 coupé ma non lo escludo." Cioè, io le chiedo: allora lei sapeva che macchine aveva. Tant'è che ce le ha elencate, quelle che si ricordava, nel colore. Nel caso, quello che abbia detto in questo interrogatorio sia la verità, come faceva lei a sapere che macchine e che colore avevano queste macchine? Perché lo vedeva passare, perché...
Alberto Corsi: È logico, lo vedevo passare. Le macchine vengono posteggiate sempre in questa famigerata piazza di San Casciano sotto l'orologio. Quindi, uno si vede.
P.M.: Senta...
Alberto Corsi: Ma poi se avesse una Ritmo... Insomma...
P.M.: Lo ha detto lei.
Alberto Corsi: Sì, va bene. Me lo avete fatto... Insomma, me lo avete chiesto, vi ho risposto. Ma...
Presidente: Avvocato, avvocato Corsi, quella famosa piazza che dice lei, è quella dell'incrocio sulla Cassia?
Alberto Corsi: No, quella... È in paese, proprio.
Presidente: Ah, è in paese.
Alberto Corsi: Si sale su... Noi si chiama piazza, ma sarebbe un incrocio.
Presidente: Va bene, va bene.
Alberto Corsi: Ci ha l'orologio... 

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