lunedì 20 aprile 2015

Paolo Vanni - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 27 gennaio 1998

 
« DOPO LA SOSPENSIONE » 

Presidente: Lei è Vanni Paolo?
Paolo Vanni: Sì.
Presidente: Già qualificato in atti. Già sentito l'altra volta, vero?
Paolo Vanni: Sì, sì.
Presidente: Lei vuol deporre, o no?
Paolo Vanni: Come?
Presidente: L'altra volta l'abbiamo interrogato, esaminato su alcune circostanze.
Paolo Vanni: Sì, sì, va bene, va bene.
Presidente: Lei vuole deporre anche oggi, vero?
Paolo Vanni: Sì, sì.
Presidente: Lei, come nipote del Vanni Mario... Senta, le volevo fare solamente una... Lei, l'altra volta, parlò dei suoi rapporti di amicizia che aveva con l'avvocato Corsi.
Paolo Vanni: Sì, certo.
Presidente: Presente qui in aula.
Paolo Vanni: Certo.
Presidente: Bene. Ecco, lei dice che ha avuto un colloquio telefonico con questo avvocato.
Paolo Vanni: Sì.
Presidente: E parlaste dello zio - lo zio sarebbe Mario – lo zio Mario…
Paolo Vanni: Sì.
Presidente: ...e lui le avrebbe detto: 'mah, l'è messo un po' malino', una frase di questo genere. Lo disse lei l'altra volta.
Paolo Vanni: Magari perché gliel'ho chiesto io, sì.
Presidente: Ecco. Voglio sapere: ma quando avvenne questo colloquio, suo zio era in carcere, o non era in carcere?
Paolo Vanni: Io non lo ricordo bene, però mi sembra... mi sembra che era già stato arrestato. Perché...
Presidente: Era già stato arrestato, o era indagato? Cioè, diciamo un po'...
Paolo Vanni: A me pare che sia stato dopo che... che era già stato arrestato.
Presidente: Dopo che era già stato arrestato.
Paolo Vanni: Sì, sì, che io ero un po' arrabbiato per certe cose.
Presidente: Lei? Perché arrabbiato?
Paolo Vanni: Sì, ero arrabbiato perché avevo fatto— Ora no so, a me pare che sia stato dopo questo... Ero arrabbiato perché...
Presidente: Suo zio quando è stato arrestato?
Paolo Vanni: ...cercavo... Mio zio quando è stato arrestato? Ma non lo so. Circa due anni fa, non so. Più o meno.
Presidente: E quindi, questo episodio, sarebbe avvenuto quando? Questa telefonata, i discorsi che avrebbe fatto...
Paolo Vanni: Dopo, perché qualcosa che mi dà spunto nel ricordo...
Presidente: Sì.
Paolo Vanni: ...è che io ero un po' arrabbiato con l'avvocato Pepi, perché due volte sono andato a cercare lo zio, prima a Prato e poi a Pisa, così, cioè, non doveva... Doveva dire: 'guarda, non puoi entrare...', insomma, praticamente sono andato due volte, una volta con tutti i bagagli, la prima volta a Prato. E la seconda così, a Pisa, per andare a trovarlo. E, cioè, quando non è possibile...
Presidente: E non lo hanno fatto entrare.
Paolo Vanni: ...lo doveva sapere che non era possibile che io accedessi al carcere. Sono andato laggiù facendo delle figure, un po'...
Presidente: Cioè, questo vuol dire, che lei ha avuto questo colloquio con l'avvocato Corsi, dopo che era stato a Prato e a Pisa.
Paolo Vanni: Mi pare, mi pare.
Presidente: "Mi pare" lo deve dire lei.
Paolo Vanni: Eh, lo devo dire... A me sembra dopo, in riguardo a questo avvenimento qui. Che io cercavo un'altra persona per mio zio che lo difendesse in un modo magari...
Presidente: E lei con l'avvocato Pepi, ci parlò?
Paolo Vanni: No, ci sono andato una volta... Sì, esatto, la volta che avevo i bagagli per portare a Prato, cioè, i bagagli, gli indumenti di mio zio.
Presidente: Sì.
Paolo Vanni: Andai a sentire dove dovevo andare.
Presidente: Dove portarlo.
Paolo Vanni: Eh, quello.
Presidente: E lui gli disse che ci voleva il permesso, gli disse...
Paolo Vanni: No, no, andai così, con questa valigetta con gli indumenti; andai laggiù, ci persi tutto il pomeriggio, fui deriso al massimo. E... niente, tornai a casa.
Presidente: Senta, e invece quella lettera di cui parlò suo zio, che aveva ricevuto dal Pacciani, eccetera, a che epoca la può collocare, così, grossomodo?
Paolo Vanni: È molto difficile questo. Io... non lo ricordo. Certamente ci saranno delle cose che lo ricordano, perché io proprio non lo ricordo.
Presidente: Ci sono tante persone che hanno parlato di questa lettera, eh.
Paolo Vanni: Come?
Presidente: Ci sono parecchie altre persone...
Paolo Vanni: Sì. Ma io non...
Presidente: No, io volevo sapere per lei, a lei.
Paolo Vanni: Eh, non lo so.
Presidente: Ciò che risulta a lei.
Paolo Vanni: Cioè, sicuramente me n'ha parlato nel momento che.... dopo poco che le è arrivata. Cioè... però io non so che periodo fosse, non lo ricordo, non lo posso rico...
Presidente: Senta, rispetto a quando andò a Prato e andò a Pisa per trovare suo zio, e poi non fece nulla, ecco, questa lettera era molto più giù nel tempo...
Paolo Vanni: Sì sì, sì, molto più...
Presidente: Qualche anno prima, due anni prima, tre anni prima...
Paolo Vanni: Sì, sì, diversi anni prima.
Presidente: Diversi anni prima.
Paolo Vanni: Eh, sì, sì, sì.
Presidente: Diversi anni prima.
Paolo Vanni: Si parla di diversi anni prima.
Presidente: Bene. Io non ho altre domande al teste.
P.M.: Nessuna il P.M. Grazie.
Presidente: Le altre parti?
Avvocato Zanobini: Sì, Presidente. Mi pare di aver capito che il teste ha detto, nel riferire che questo colloquio sarebbe avvenuto dopo che il Vanni era in carcere, che ha preso spunto per ricordarlo dal fatto che era arrabbiato con l'avvocato Pepi. Domando...
Presidente: Sì, sì questo l'ha detto, lo ha detto.
Avvocato Zanobini: Sì, sì, infatti. Domando: prende spunto da questo fatto perché forse ricorda che, di questo parlò con l'avvocato Corsi, o no?
Paolo Vanni: Sì, prendo spunto da questo, che ho parlato con l'avvocato Corsi.
Avvocato Zanobini: Ecco, in che termini? Se lo ricorda?
Paolo Vanni: In che tempi?
Avvocato Zanobini: In che termini.
Paolo Vanni: Mah nei termini...
Avvocato Zanobini: Si lamentò, gli chiese qualche consiglio...
Paolo Vanni: Nei termini di chiedere consiglio per un legale, magari, un po' più efficace. Cioè, che non mi mandasse a far le giratine. E chiesi consiglio e chiesi mio zio, insomma, com'era la cosa. Perché non riuscivo io a capire questo arresto. Di conseguenza, gli domandavo come mai, perché, queste cose qui. Però, io non lo ricordo bene. Non ho questa memoria. Un anno dopo che è deceduta mia madre, ho sbagliato l'epitaffio, sicché, non... la memoria è tutta qua.
Avvocato Zanobini: E quindi lei...
Paolo Vanni: E' una cosa...
Avvocato Zanobini: Lei ricorda che, in questa circostanza, gli chiese com'era messo suo zio.
Paolo Vanni: Sì.
Avvocato Zanobini: Ho capito bene?
Paolo Vanni: Certo, certamente, sicuramente.
Avvocato Zanobini: Ecco. Ed è in questa circostanza che lui gli dette una qualche risposta.
Paolo Vanni: Sì, penso di sì. Perché non mi ricordo che risposte... non me lo ricordo. Non mi ricordo le risposte.
Presidente: Bene.
Avvocato Zanobini: Ha avuto anche altri colloqui con l'avvocato Corsi dopo che il Vanni era stato arrestato? Se lo ricorda? Lo ha incontrato altre volte in paese, ci ha parlato...
Paolo Vanni: No, no, non l'ho rivisto. Non l'ho rivi… A me pare di non l'aver rivisto da tanto tempo, fino ad oggi.
Avvocato Zanobini: Bene, Presidente, non ho altre domande.
Presidente: Senta, un'altra domanda: lei con l'avvocato Corsi ha parlato di suo zio in altre occasioni, altre volte...
Paolo Vanni: Scusi, come? Come?
Presidente: Con l'avvocato Corsi...
Paolo Vanni: Sì.
Presidente: ...aveva parlato altre volte di suo zio?
Paolo Vanni: In precedenza?
Presidente: In precedenza.
Paolo Vanni: Mah…
Presidente: Del più e del meno, qualche... Insomma, si è interessato di suo zio con l'avvocato Corsi?
Paolo Vanni: Mah, qualche volta può essere capitato di... Ma non domandare o chiedere, per... precisamente per il fatto. Può essere avvenuto un colloquio nel quale c'era entrato di mezzo anche mio zio. Ma non riferimenti particolari per chiedere, o per fare.
Presidente: Prego, avvocato Filastò.
Avvocato Filastò: Presidente, volevo fare un paio di domande al teste, con riferimento ad una istanza che poi presenterò alla Corte. Le è mai capitato, signor Vanni, che suo zio sia stato trovato sulla porta di casa, abbandonato, completamente ubriaco?
Paolo Vanni: Mah, non proprio sulla porta. Qualche episodio... credo. Io lo dico non perché l'ho visto coi miei occhi, però per sentito dire. Alle volte, nel piazzone, ha passato la notte... Cioè, nel piazzóne, la piazza grande.
Presidente: La piazza di San Casciano, sì.
Paolo Vanni: Di San Casciano, che ci sono i giardini. Alle volte s'è risvegliato lì la mattina, insomma. Un fatto... questo, lo so. Una volta, certamente. Qualche altra volta si perso magari, non so, in un altro posto. Una volta al Ponte Rotto, mi sembra sia rimasto, sempre una località lì vicino San Casciano.
Avvocato Filastò: Praticamente ha perso l'orientamento. Non trovando la strada per tornare a casa, diciamo meglio. Che era completamente sbronzo..
Paolo Vanni: Penso sia quello il motivo, sì.
Avvocato Filastò: Senta, per quello che conosce lei, suo zio è una persona che ci sta con la testa, è in grado di capire le cose, da quando lo conosce, rendersi conto delle situazioni, sostenere una conversazione...
Paolo Vanni: Sostenere una conversazione, no. Magari, intendere le cose, sì. Cioè, se le dice: 'vai, prendimi, fammi un piacere', te lo fa volentieri. Però, conversazioni lunghe non riesce a farle. Cioè, né lunghe e né... Lui parla pochissimo, Cioè, non si esprime. Di conseguenza, è difficile avere un...
Avvocato Filastò: Ho capito.
Paolo Vanni: Insomma…
Avvocato Filastò: Senta, ha sempre fatto il postino?
Paolo Vanni: No, prima non so che faceva. Prima... non so se portava i pacchi... Insomma, sempre roba riguardo alla Posta, mi pare. Mi pare, non sono certo.
Avvocato Filastò: Senta, ma nei confronti, nei rapporti con gli altri, è una persona attiva, una persona che prende iniziative, oppure una persona che... insomma, sta a quello che gli capita?
Paolo Vanni: Mah, io direi iniziative con me no; con gli altri, non lo so. Con me iniziative... Cioè, non... Può aver chiesto qualche volta, tanti anni fa, una ventina di anni fa o anche... di andare in un posto, se lo accompagnavo, così... Niente, fine lì.
Avvocato Filastò: La ragione per cui non guida la macchina: è perché insomma non ce la fa?
Paolo Vanni: No, non guidava nemmeno la Vespa. Non riesce a capire, prima, seconda, frizione, freno... Freno sì, forse. Perché... Ma insomma, non riesce a capire il moto della vespa o di un mezzo meccanico. 0 della macchina... Non si rende conto, ecco. Magari lui viaggia in prima a 40 chilometri, o in quarta. È lo stesso, ecco.
Avvocato Filastò: Con la Vespa, questo?
Paolo Vanni: Con la Vespa. Con la macchina...
Avvocato Filastò: Con la macchina… Non ho altre domande.
Presidente: Può andare. Grazie.
P.M.: Presidente, chiedo scusa.
Presidente: Ah.
P.M.: Chiedo, a questo plinto, di fare qualche domanda, dopo le domande del difensore.
Presidente: Sì, sì.
P.M.: Scusi, però lei sa che guidava la Vespa.
Paolo Vanni: Sì, sì.
P.M.: Aveva la patente per la Vespa.
Paolo Vanni: Penso di sì.
P.M.: Qualcuno gliel'ha data.
Paolo Vanni: Sì, sì, sì.
P.M.: Ecco…
Paolo Vanni: Riusciva a guidarla, ma...
P.M.: Ecco. Quindi lei, quando dice 'non guidava la vespa', cosa intende dire?
Paolo Vanni: No, non guidava. Cioè, non riusciva...
P.M.: Non la guidava bene.
Paolo Vanni: ...a intuire l'azione meccanica. Cioè, come si può guidare un mezzo. Poi...
P.M.: Scusi, ma con questa Vespa...
Paolo Vanni: ...riuscire, viaggiava. Con la Vespa faceva il servizio.
P.M.: Bene, bene. Senta una cosa, signor Vanni: lei ha accennato ora a due episodi, se non ho capito male, in cui suo zio avrebbe dormito fuori, si è addormentato fuori. Uno, ci ha parlato, lo hanno trovato la mattina in piazza; e una volta a Ponte Rotto, è così?
Paolo Vanni: E questo è… Cioè, io non l'ho visto coi miei occhi. L'ho sentito da lui, oppure dalla moglie, oppure da mia zia. Non ricordo. Però, il più delle volte gli capitava di far giorno...
P.M.: Ma lei sa___ Ecco. Di far giorno fuori.
Paolo Vanni: Senza rientrare a casa e...
P.M.: Ecco, signor Vanni, ma lei si rende conto che, a mia domanda, ha risposto nello scorso dibattimento: "La sera alle sei era bell'e a letto”?
Paolo Vanni: Sì, anche...
P.M.: E ora sta dicendo che gli capitava di non tornare a casa e - se non ho capito male, nessuno l'ha cercato.
Paolo Vanni: Ma alle volte, alle volte, poteva esser capitato.
P.M.: Sì, ho capito. Guardi, ma io glielo contesto, eh.
Paolo Vanni: Sì, sì.
P.M.: Signor Vanni, perché qui bisogna dire la verità. O la sera non tornava a casa e lo trovavano la mattina, è un conto. Io ne prendo atto oggi. Lei, nello scorso dibattimento, a mia domanda precisa, ha detto: "Il più dei giorni la sera alle sei era bell'e a letto. La..."
Avvocato Filastò: Il più dei giorni.
P.M.: Mi lasci finire. Io gli chiedevo a che ora entrava la sera, era una domanda ben precisa. E lei dice ora: 'guardi, un paio di volte un si sa nemmeno... ha dormito fuori e nessuno se n'è accorto'.
Paolo Vanni: Lei deve perdonare la mia ignoranza, però...
P.M.: No, non è questione di ignoranza...
Paolo Vanni: Le ho detto due episodi che io sapevo così, raccontati da lui. O prima, o dopo, antece... Io ho detto lì, ultimamente. Se lei ha...
P.M.: Sì, sì. No...
Paolo Vanni: Questo che ho ripetuto l'altra volta lì era ultimamente...
P.M.: Ho capito.
Paolo Vanni: Perché non ne poteva più negli ultimi anni.
P.M.: Bene. Io le chiedo: si ricorda... siccome lei queste cose dice 'le ho sentite dire', da chi ha saputo che lui ha dormito fuori perché si era, insomma, ubriacato, o quel che è. Lo ha saputo da qualcuno, lo ha saputo da lui, o dalla zia?
Paolo Vanni: Io.. .
P.M.: Si ricorda chi materialmente glielo ha detto?
Paolo Vanni: Non si esce: dalla zia o da lui.
P.M.: Ecco. Questa zia, cioè la moglie del Vanni, quando...
Paolo Vanni: No, da mia zia.
P.M.: Cioè, la sorella.
Paolo Vanni: Sì.
P.M.: Ecco. Il fatto che non tornava a casa, avvertivano i Carabinieri, avvertivano qualcuno, o era diventato una cosa un po' naturale? Perché, di questi fatti che lo ritrovavano la mattina, lo sentiamo dire da lei oggi.
Paolo Vanni: Io, questo...
P.M.: E, capisce..
Paolo Vanni: Io, questo, non lo so.
P.M.: Non lo sa. se era stato...
Paolo Vanni: Non credo, però.
P.M.: Ne era stata denunciata la sparizione?
Paolo Vanni: No, no.
P.M.: No, era così...
Paolo Vanni: Assolutamente.
P.M.: Bene. Non ho altre domande. Grazie.
Paolo Vanni: Mi dispiace, ma non...
Presidente: Prego. Può andare, grazie.
Paolo Vanni: Grazie, buongiorno.

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