martedì 21 aprile 2015

Renzo Rontini - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 27 gennaio 1998 - Prima parte

 

Presidente: Venga Rontini Winnie.
P.M.: Intanto il signor Rontini...
Presidente: Intanto la signora Rontini, sì.
Avvocato Pellegrini: Signor Presidente, approfitto... Avvocato Pellegrini.
Presidente: Sì.
Avvocato Pellegrini: Per segnalare che la signora Rontini non è venuta. E, se fosse possibile, gradirebbe non venire neanche una seconda volta, se la Corte può rinunciare alla sua audizione, perché è molto scossa, molto giù di nervi, in questo momento, e ritornare continuamente in questi locali e su queste cose la disturba moltissimo. Io quindi rappresento questa situazione, sia per giustificarla sia per spiegare che se quello che dichiarerà Rontini fosse ritenuto sufficiente sarebbe, direi, quasi una cortesia personale nei confronti de...
Presidente: No, va be', prendiamo atto di queste dichiarazioni, di questa situazione, vediamo il signor Rontini che cosa ci dice.
Avvocato Pellegrini:La ringrazio.
Presidente: Bene. Signor Rontini...
Renzo Rontini: Mi dica.
Presidente: ...lei ha già deposto l'altra volta.
Renzo Rontini: Sì.
Presidente: Sotto il vincolo dell'impegno di dire la verità, eccetera.
Renzo Rontini: Sì, sì.
Presidente: Noi volevamo sapere questo... cioè, un po' di cose sono dette, l'ha dette più che altro sua moglie.
Renzo Rontini: Sì.
Presidente: Ha parlato degli orari che faceva questa ragazza, sua figlia, la Pia, venne assunta il primo luglio mi pare, no?
Renzo Rontini: Sì.
Presidente: Fino al 29 luglio, eccetera. Faceva riposo settimanale il martedì, la Pia. Se lo ricorda lei o no?
Renzo Rontini: Il lunedì di solito il bar fa chiusura.
Presidente: Il lunedì era il... chiuso il bar.
Renzo Rontini: Sì.
Presidente: Ma questa ragazza aveva anche un riposo settimanale suo, indipendentemente dalla chiusura del bar.
Renzo Rontini: No, lì al bar lei lavorava quasi sempre il pomeriggio e a volte anche tardi la sera. E gli orari...
Presidente: Allora aspetti, andiamo per ordine. Allora, che orario faceva questa ragazza, quand'è che lavorava di solito?
Renzo Rontini: Lei è stata venticinque giorni lì a questo bar.
Presidente: Venticinque giorni. Ecco, in questi venticinque giorni, lavorava la sera dopo cena, prima di cena, il pomeriggio...
Renzo Rontini: Lavorava a volte nel pomeriggio, a volte la mattina o anche la sera dopo cena. E quando lavorava la sera dopo cena c'ero sempre io fuori...
Presidente: A prenderla, questo l'aveva de...
Renzo Rontini: ...a prenderla... Ma sì, ma io non volevo darle fastidio...
Presidente: Sì, sì, ma questo l'ha spiegato già l'altra volta e noi abbiamo preso atto di questo. Noi volevamo sapere più o meno i ragazzi... l'orario di questa ragazza.
Renzo Rontini: Sinceramente, precisa... orari precisi, dice: entro alle otto e sorto alle quattro; non ci sono mai stati. Anche perché c'era diverse altre persone lì al bar, a volte si scambiavano i turni. Perciò non posso dire che costantemente mia figlia cominciava la mattina alle otto e finiva alle quattro, se mancava una persona chiamavano lei.
Presidente: Cioè, lei vuol dire soltanto... ma l'orario suo qual era?
Renzo Rontini: L'orario suo era nel pomeriggio e la... o la sera dopo cena.
Presidente: Nel pomeriggio o la sera.
Renzo Rontini: O la sera.
Presidente: Allora il pomeriggio o la sera. Qualche volta ha fatto servizio anche la mattina dipend... vedendo un po' come cambiare con qualcuno.
Renzo Rontini: Sì, sì, sì.
Presidente: Perché la Bazzi, si ricorda la Manuela lei?
Renzo Rontini: Sì.
Presidente: Lei è stata presente in aula e diceva che la ragazza faceva servizio... fu lei che chiese di cambiare quel qiorno l'orario con lei, con la Pia; si ricorda?
Renzo Rontini: Questo punto è un punto interrogativo perché quel 29... per quanto riguarda la dichiarazione della Bazzi... per esempio, il 29 di luglio, quando è successo, dopo l'omicidio di Pia, fui io a accompagnare alle cinque il pomeriggio, insieme alla mamma e a mio cognato, al lavoro. E Pia ritornò a casa alle otto. Sicché erano... era una sostituzione fatta per mancanza di una delle persone.
Presidente: Sì.
Renzo Rontini: Non era previsto perché aveva già lavorato la mattina.
Presidente: Senta e que... e quel giorno la ragazza fino a quando è stata in casa?
Renzo Rontini: Ecco. Mi ricordo benissimo, signor Presidente, Pia... io stavo guardando una corsa di Formula Uno.
Presidente: Sì.
Renzo Rontini: Verso le quattro ho chiesto a Pia se mi andava a prendere una birra.
Presidente: Quindi, fino alle quattro è stata in casa lei.
Renzo Rontini: Anche più tardi. Pia è andata in paese, mi ha comprato una birra, si è trattenuta un pochino a casa e poi è andata a fare una giratina. Giratina - siccome doveva incominciare alle 17.00 - che sarà durata, massimo, venticinque minuti. È ritornata a casa, si è cambiata e l'abbiamo accompagnata cinque minuti prima che cominciasse il lavoro stabilito per le 17.00. Io proseguii insieme a mio cognato per Livorno, perché dovevo fare una ispezione su una nave e fui avvisato la mattina...
Presidente: Senta, e quella degli orari di pomeriggio che era libera, non libera, è successo parecchie volte, è successo qualche volta.
Renzo Rontini: Sa, nel periodo di venticinque giorni qualche volta è successo.
Presidente: Qualche volta è successo.
Renzo Rontini: Questo non glielo so dire.
Presidente: E quella di fare servizio la sera, era di regola o era più che... un periodo...
Renzo Rontini: Era quasi di regola vorrei dire.
Presidente: Quasi di regola.
Renzo Rontini: Quasi di regola, sì. (voce fuori microfono)
Presidente: Ah, sì. Il Pubblico Ministero aveva segnalato che lei era a conoscenza di una situazione a proposito di una buca che c'era lì alla piazzola di Vicchio...
Renzo Rontini: Sì. Mi perdoni, signor Presidente, voglio ripetere che quando Pia lavorava la sera ero sempre presente io fuori del bar.
Presidente: All... quando... alla chiusura.
Renzo Rontini: Fino alla chiusura, sì.
Presidente: Cioè, andava sempre lei.
Renzo Rontini: Io, dopo cena, andavo lì...
Presidente: Allora, un'altra cosa è questa: quando la... se la Pia doveva lavorare di sera e poi cambiava improvvisamente l'orario, l'avvertiva a lei? Dice: babbo non venire perché oggi lavoro di pomeriggio...
Renzo Rontini: Lo sapevo perché sa. . .
Presidente: Perché veniva di giorno.
Renzo Rontini: ...veniva a mangiare.
Presidente: Veniva a mangiare. Veniva avvertito lei.
Renzo Rontini: Sempre, sì.
Presidente: Sì, sì.
Renzo Rontini: Premetto che Pia, fra l'altro, non è mai stata fuori dopo cena, non è mai stata col fidanzato a mangiare da nessuna parte, perciò faceva una vita molto sedentaria.
Presidente: Ecco, "dopo cena" che cosa vuol dire? Che non usciva lei col fidanzato la sera dopo cena?
Renzo Rontini: No. Stava a casa con la mamma.
Presidente: E quella sera perché uscì allora?
Renzo Rontini: Quella sera...
Presidente: La sera del fatto, diciamo.
Renzo Rontini: ...lì è un... quella sera era tornata alle otto a casa. Lì un po' la mamma si sente un po' colpevole per questo, poveretta, ma...
Presidente: Insomma...
Renzo Rontini: Era stanca e fu proprio la mamma a dirle: 'ma vai a fare una giratina poi torna, torni presto'.
Presidente: Sì, Sì.
Renzo Rontini: Fu dato l'allarme abbastanza presto perché conoscendo le usanze di Pia...
Presidente: Eh.
Renzo Rontini: ...che non aveva mai fatto tardi, incominciarono a stare in pensiero. Fino a che alle undici, sia la mamma della Pia sia la mamma di Claudio si preoccuparono e andarono dai Carabinieri. La risposta fu: 'dove andiamo a cercarla? Domani mattina alle sette'. Allora fu che incominciarono a telefonare a tutti gli ospedali, ai vigili del fuoco, alle misericordie e nessuno seppe darle una risposta esatta. A una certa ora, in paese, si formò dei gruppi di giovani che si davano ognuno... io vado in questo posto, io vado in questo posto...
Presidente: Sì.
Renzo Rontini: ...io vado di là. E poi si ritrovavano in piazza per sapere un po' le...
Presidente: Per informarsi.
Renzo Rontini: E questa corsa alla ricerca di questi ragazzi durò fino alle tre la mattina, fino a che fu trovato il luogo dove erano cadaveri questi due ragazzi. A quel punto si mossero i Carabinieri. Questa è la...
Presidente: Sappiamo un po' la storia dei Carabinieri, quindi... sì, sì.
Renzo Rontini: La storia... eh, appunto.
Presidente: Senta, volevo sapere un'altra cosa, lei abita proprio in paese a Vicchio?
Renzo Rontini: Sì, proprio in paese.
Presidente: In paese a Vicchio. Ecco, quella piazzola era frequentata anche da altre coppiette, che ha saputo lei poi dopo?
Renzo Rontini: Questo io ero completamente al buio.
Presidente: Non l'ha saputo.
Renzo Rontini: Perché questa... lì in quella zona fu fatto questa piazzola e questo viottolo che portava alla piazzola perché nel 1946 costruivano un tunnel della ferrovia. Allora usavano questa piazzola per lasciarci il materiale, per essere vicini alla ferrovia, insomma.
Presidente: Sì, sì, sì.
Renzo Rontini: E c'è questo pezzettino di strada...
Presidente: No, ma io volevo sapere, dopo che è successo il fatto o prima...
Renzo Rontini: Non ero al corrente della zona...
Presidente: Dico, ha saputo anche da altri giovani che...
Renzo Rontini: No, no, no...
Presidente: ...frequentavano quell'area o no?
Renzo Rontini: ...non so niente.
Presidente: Senta, e in paese c'era... se lo sa, eh...
Renzo Rontini: Sì, sì, sì, è chiaro.
Presidente: ...qualche altro ragazzo, qualche altra persona che avesse una macchina tipo quella che aveva lei, la Panda celeste? O era del ragazzo?
Renzo Rontini: Era del ragazzo.
Presidente: Del ragazzo. Ci sono altre macchine dello stesso tipo in paese?
Renzo Rontini: Non credo che ce ne fosse molte, tanto più che io a casa c'è...
Presidente: No, no, ma non occorre molte, ce ne era qualche altra o no?
Renzo Rontini: Non credo.
Presidente: Cioè, in paese c'era solamente quella Panda lì. Vicchio non è che è una città grande.
Renzo Rontini: No, può darsi che...
Presidente: Quanti abitanti c'ha Vicchio?
Renzo Rontini: Mah, 5.000-6.000, mi pare.
Presidente: 5.000, e insomma vi conoscete tutti, in pratica.
Renzo Rontini: Sì, è chiaro.
Presidente: Vi conoscete tutti, quindi...
Renzo Rontini: Sì, sì.
Presidente: ...tizio c'ha la macchina, quell'altro ha la macchina, cioè, c'erano altre macchine o no?
Renzo Rontini: Su questo non posso risponderle perché non lo so. Allora diciamo così, sono più tranquillo.
Presidente: Non lo sa.
Segue...

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