giovedì 23 aprile 2015

Gino Borsi - Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 27 gennaio 1998


Presidente: Bene. Allora, chi è l'altro teste, chi è Borsi?
P.M.: Le deposito in Cancelleria, Presidente.
Presidente: Sì, sì. Borsi Gino. Pubblico Ministero, ce le ha lei le dichiarazioni che ha reso... Ah, no, sono qui.
P.M.: Le avevo... sono state acquisite dalla Corte.
Presidente: Sì, sì. Come si chiama lei?
Gino Borsi: Borsi Gino.
Presidente: Dov'è nato?
Gino Borsi: Xxxxxxx. il XX/XX/XX
Segr. d'udienza: Dove risiede?
Presidente: A Xxxxxxx
(voce fuori microfono)  
Presidente: Come?
Segr. d'udienza: Non ha gli occhiali per leggere.
Gino Borsi: Mi si sono rotti e non li ho rifatti.
Presidente: Ma non ci vede senza occhiali, eh?
Gino Borsi: No.
Presidente: Gliela legga lei un po'... gliela legga lei. Insomma, si obbliga a dire la verità e non tacere nulla di quello che è a sua conoscenza.
Gino Borsi: Lo giuro.
Presidente: Va be', lo giura. È la stessa cosa, via, non siamo formali. Senta, signor Borsi, si ricorda l'omicidio degli Scopeti?
Gino Borsi: Sì.
Presidente: Eh. Venne scoperto quando, lunedì, mi pare, lunedì mattina.
Gino Borsi: Eh, questo non me lo ricordo. Mi ricordo del fatto, ma quando, la data...
Presidente: Lei venne sentito...
Gino Borsi: La data non me la ricordo.
Presidente: Venne sentito dai Carabinieri un paio di giorni dopo, mi pare.
Gino Borsi: Sì, sì.
Presidente: Lo abbiamo a verbale, si può dire esattamente... Il 12 venne sentito, il 12. Ecco, lei riferì una circostanza particolare.
Gino Borsi: Mah, la circostanza particolare, quei due che erano stati in quel bar.
Presidente: Eh. E chi erano questi due che erano stati in quel bar, lì?
Gino Borsi: Quelli due che sono stati uccisi. I francesi... non lo so, non mi ricordo chi erano.
Presidente: Eh, i francesi. E quando li vide lei? Lei, ci parlò lei con questi signori?
Gino Borsi: Sì. La mattina dalle nove alle dieci. Nove e mezzo, ora non mi ricordo di preciso.
Presidente: Eh, quei due francesi.
Gino Borsi: Sì.
Presidente: Come si chiamava questo locale?
Gino Borsi: Eh... Il locale Bar degli Scopeti.
Presidente: Bar degli Scopeti. Che è lì vicino?
Gino Borsi: Dove?
Presidente: È vicino alla zona dove poi successe il fatto?
Gino Borsi: Sì, è... vicino, insomma, abbastanza lontanino è successo questo fatto.
Presidente: Ho capito. Ma si chiama Scopeti, è la stessalocalità, voglio dire.
Gino Borsi: Sì, sì, proprio la stessa località.
Presidente: Ah, quello voglio dire. Va be', non proprio vicino vicino, ma insomma, lì.
Gino Borsi: No.
Presidente: E quando avveniva questo?
Gino Borsi: Mah, quande... Io non mi ricordo le date.
Presidente: No. Lì c'è il giorno di festa, il giorno non festa... C'è...
Gino Borsi: Eh, un me lo ricordo. Se fu un giorno di festa, la domenica, un lunedì, un me lo ricordo.
Presidente: Non se lo ricorda ora, ma allora se lo ricordava?
Gino Borsi: Allora sì.
Presidente: Allora disse la verità?
Gino Borsi: Sì, senz'altro.
Presidente: Spiegò bene. E lei cosa... Gli ha fornito qualche cosa a questi ragazzi, o no?
Gino Borsi: Mah, lì chiesero la colazione, che mi ricordo.
Presidente: Ah, la colazione.
Gino Borsi: Sì. Con un panino, l'affettato, e...
Presidente: Conferma quello che a suo tempo disse al processo Pacciani.
Gino Borsi: Ma certo.
Presidente: Lei fu interrogato...
Gino Borsi: Certamente.
Presidente: Noi abbiamo la deposizione di allora, è inutile che gliela leggo. La conferma anche questa.
Gino Borsi: Confermo.
Presidente: Bene. Il Pubblico Ministero può continuare.
P.M.: Nessuna domanda. Grazie.
Presidente: Le altre parti?
(voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: Lei presta servizio in quel bar, signor Borsi?
Gino Borsi: No, io stavo aiutando il genero. Aiutando, per i chiodi, così. Ero in pensione. Capitavo dalla figliola e il genero, capitavo lì. Gli davo una mano quando... quando c'ero.
Avvocato Filastò: Ci capitava tutti i giorni?
Gino Borsi: Mah... spesso sì; ma tutti i giorni, no.
Avvocato Filastò: Che ore erano quando fece questa cosa?
Gino Borsi: Mah, preciso... dalle nove alle dieci. Preciso un me lo ricordo.
Avvocato Filastò: Lei rammenta qual era il giorno di chiusura del bar?
Gino Borsi: Il martedì.
Avvocato Filastò: Non ho nessun'altra domanda, Presidente.
Presidente: Bene. Può andare. Grazie.
Gino Borsi: Prego.

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