martedì 14 luglio 2015

Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 25 febbraio 1998 - Terza parte

Segue dalla seconda parte.

Avvocato Curandai: Per quanto riguarda Giogoli, signor Presidente, io direi che non vi annoierei più di tanto su questo punto e spero di dire anche qui cose nuove. E due cose fondamentali, signor Presidente. Il Lotti ha sempre detto, mi ha impressionato, è sempre stato preciso e non si è mai contraddetto sulla posizione del furgone. E poi non si. è mai contraddetto su un altro punto fondamentale: lui ha detto di avere sparato attraverso il vetro. Dice: 'il vetro era opaco, era appannato'. E infatti, quel tipo di Volkswagen ha il vetro opaco sullo sportello, sui due sportelli, diciamo a libro, questo è il tipo di furgone, di camper, che si trovano sulla fiancata destra del furgone. E questo è un elemento oggettivo. Come poteva sapere, il Lotti, che questo tipo di Volkswagen ha il vetro opaco? Basta. Ha sparato attraverso il vetro opaco. E c'è un altro fatto al quale questo difensore attribuisce molto rilievo, un rilievo del tutto particolare. C'è un riscontro obiettivo alle dichiarazioni di Lotti impressionante. Lotti durante il dibattimento è stato accusato dall'avvocato Mazzeo di volersi correggere, eccetera. Però a un certo momento, allora, io... L'avvocato Mazzeo ha detto a un certo momento: "l'avvocato Curandai deve fare delle domande precise". E ho fatto io una domanda precisa a un certo momento, su un punto sul quale Lotti aveva già risposto. I movimenti di Pacciani intorno al furgone. Il Pacciani comincia a sparare sulla destra, poi si porta sulla sinistra e poi ritorna sulla destra. Io mi sono chiesto perché ritorna sulla destra il Pacciani? E allora io do questo tipo di spiegazione. Cioè si riporta sulla destra per due motivi, anzi per tre motivi. Primo, perché questo furgone non ha lo sportello sulla fiancata sinistra, lo sportello che dà sull'abitacolo interno. Ha solo lo sportello del posto di guida, il quale era chiuso. Poteva benissimo, con qualsiasi mezzo, in quel momento aprire lo sportello di guida. Perché non l'ha fatto? Perché tra lo sportello di guida e il muro ci sono 80 centimetri, l'ha detto il maresciallo Storti. Quindi era estremamente difficoltoso entrare lì. Allora lascia quel posto e ritorna sulla destra e lì gli sportelli sono aperti. E li troveremo aperti, come in questa fotografia scattata dai primi investigatori. È impressionante: gli sportelli di destra aperti, gli sportelli di sinistra chiusi. Impressionante. Impressionante. Guardate che su questo punto il Lotti è estremamente credibile e sapete perché? Perché il Lotti non vi dice: gli sportelli di sinistra del furgone erano... gli sportelli di destra erano M aperti e quelli di sinistra erano chiusi. Non ve lo dice il Lotti. Ma ve lo fa capire indirettamente, il che è più importante. Ve lo fa capire indirettamente. Perché se il Lotti avesse detto: gli sportelli di destra sono aperti - del furgone - gli sportelli di sinistra sono chiusi, si direbbe che è stato imbeccato dalla Polizia, sicuramente; gli hanno fatto vedere la foto. Invece lui ce lo fa capire molto indirettamente. Perché se Pacciani fa questo movimento significa che gli sportelli di sinistra erano chiusi e non si potevano aprire in quel momento. Gli sportelli di de... Quindi ha finito i ragazzi ritornando sulla destra e infatti la foto ci dà ragione, è impressionante. Quindi: riscontro obiettivo e attendibilità del Lotti, nel momento in cui ci fa capire questo molto indirettamente. Perché Lotti certe cose, fra l'altro, le fa capire indirettamente, per questo è credibile. E secondo me, lo dico fin da ora, è credibile anche nelle sue imprecisioni. Perché io, come parte civile, mi sarei preoccupato se il Lotti fosse stato troppo preciso per raccontare fatti di 10-15 anni fa. Allora, sì, avrei potuto pensare a un governo, a una gestione scorretta di questo teste, indagato, eccetera. Invece no, invece no. Le imprecisioni di Lotti, secondo me, sono il segno della sua credibilità, della sua attendibilità, su fatti di 10-15 anni fa. E in riferimento, provenienti poi da un personaggio come Lotti. Poi vi devo dire... Ecco, questo bisogna che lo butti fuori, perché sennò sto male. Ci sono, a proposito di Lotti, delle dichiarazioni di Lotti; e qui faccio un riferimento preciso: fascicolo 63, pagina 95; fascicolo 64, pagina 7. Lui dice di non aver fatto i sopralluoghi né a Baccaiano, né a Giogoli. Su questo si potrebbe anche aprire un altro discorso, perché su Giogoli c'è già una 128 rossa e un'auto bianca: teste Nenci e teste Buzzichini. Non ne parlo più, ne ha parlato il Pubblico Ministero. Però, guarda strano, sarà anche una coincidenza, ma in questo processo ce ne sono tante: Baccaiano e Giogoli non ci sono sopralluoghi e sono, sotto certi aspetti, secondo gli scopi di questi criminali, sono due omicidi falliti, sotto certi aspetti. Mentre dove si fanno i sopralluoghi, minuziosamente - come vedremo, Vicchio e Scopeti -c'è il raggiungimento dello scopo. Come ripeto, prendetela come una semplice coincidenza. E Giogoli, Giogoli poi apre un certo tipo di discorso, perché a me ha impressionato quello che Lotti ha sempre detto e ha ribadito qui al dibattimento sullo scopo di questo duplice omicidio: la liberazione di Vinci. Dice: 'io l'ho appreso da Vanni. Vanni mi indicò quella persona, quella persona barbuta che io' -che poi è stata riconosciuta per Vinci Francesco -'in San Casciano e mi disse: guarda, quel signore è colui che noi abbiamo fatto liberare, per cui noi abbiamo ucciso quei due poveretti di Giogoli'. Qui il Lotti è stato un po' confuso in modo lessicale, perché diceva "dovevan, dovevan". Poi abbiamo capito che il "dovevan" di Lotti va tradotto come avevano, avevano liberato. L'abbiamo capito in un secondo momento. In un primo momento siamo rimasti un po' tutti sconcertati da questo linguaggio estremamente, diciamo così, asintattico e sgrammaticato, appunto, di Lotti. E poi su guesto punto abbiamo appunto Sgangarella il quale diceva che il Vinci, in carcere, si lamentava, era depresso: 'mi hanno abbandonato, gli amici di fuori mi hanno abbandonato'. Dirà poi il Calamosca che li aveva ricattati, aveva paura di loro, c'è la lettera alla moglie, insomma, tutti discorsi che però vanno a inserirsi in questo quadro di cui parla il Lotti, come in questo caso, de relato. Perché sono cose apprese appunto dal Vanni. E quindi su questo punto non insisto più di tanto. Ecco, passiamo quindi adesso al duplice omicidio di Vicchio. Anche qui Lotti ha sempre detto - su circostanze importanti che costituiscono il nucleo centrale dei fatti - ha sempre detto cose importanti e sempre le stesse cose. Non si è contraddetto. E qui, per quanto riguarda Vicchio, signor Presidente e Signori della Corte, qui sono importanti anche i fatti prodromici, rispetto a Vicchio e cioè i cosiddetti sopralluoghi. Il Lotti ci ha detto, e mi ricordo che sono state necessarie le insistenze anche del signor Presidente, il quale ha rivolto domande mirate su questo punto; un punto estremamente importante. Alla fine il Lotti ha ammesso: 'sì, si facevano i sopralluoghi'. Poi vedremo che sulla necessità dei sopralluoghi c'era già un'intuizione di Perugini. Parleremo anche di Perugini su questo punto. E c'è un sopralluogo, un sopralluogo che lui non ha potuto negare, ed è quello con la Nicoletti. E qui mi viene in mente quello che diceva Perugini: può darsi che uno di costoro, di questi criminali - o "il mostro”, od altri - abbia fatto il sopralluogo con una donna, proprio per non essere individuato, proprio per camuffarsi, per mimetizzarsi. Sarà anche questa una coincidenza, ma fa questo primo sopralluogo con la signora Nicoletti. Tant'è vero che a pagina 15 delle intercettazioni telefoniche, il Lotti nel suo linguaggio così, diciamo, per usare un eufemismo, estremamente rurale, dice: "Eh, è a Vicchio, l'è cominciato tutto da Vicchio. Ora ho capito perché è cominciato tutto da Vicchio. L'è stato tutto l'84 per me" - parlando con la Nicoletti - "l'è stato tutto l'84". E' chiaro. Perché qui non c'è il Pucci di mezzo, qui ci sono altri testi diversi dal Pucci. I quali dicono... Cioè, c'è la Nicoletti, la quale dice di essere stata con lui a Vicchio. C'è lo stesso Pucci, ma c'è un altro teste, ecco perché parlavo di altri testi, che indirettamente ci fa capire la presenza di Lotti a Vicchio. Vi ricordate la domanda che io feci a Lotti: "Ma lei è mai stato da solo a Vicchio?" E lui rispose: "Sì, sono stato da solo". E ci disse addirittura che era stato su quell'altura da cui... Cioè, diciamo così, sopra la piazzola, da cui poteva osservare la piazzola. Cioè quell'altura che si raggiunge da guella strada sterrata, che è stata poi la strada della via di fuga, fattoria La Rena. E su guesto punto la Frigo ci dice una cosa importante. E' forse una delle cose più nascoste fra le carte, ma che io ho il dovere di mettere in rilievo. Ci dice che lei aveva visto una settimana prima una macchina rossa. C'è una ricognizione fotografica. La Frigo notava una forte rassomiglianza con . la persona raffigurata, che raffigurava la persona di Lotti sulla fotografia. Su questo punto c'è una testimonianza importante della Frigo che coincide con quello che ha... Ma sapete poi dove la Frigo ha visto il Lotti? Lo ha visto su quella stessa, in prossimità di quella stessa altura, dove il Lotti dice di essere andato da solo- Impressionante! Un quadro... Però bisogna conoscere bene le carte processuali. E allora, conoscendo bene le carte processuali, la verità pian pianino viene fuori. E poi il Lotti è andato a Vicchio con il Vanni -su questo punto è preciso il Pucci - e ci è andato con il Pacciani. Che sia andato col Vanni ce lo fa capire molto indirettamente lo stesso Vanni, quando confessa su questo punto. Ma il Pucci ci dice che il Pacciani e il Vanni erano stati a vedere come potevano fare per ammazzarli. E poi c'è il sopralluogo di Pucci. C'è il sopralluogo di Lotti su Vicchio. Leggete quel sopralluogo, ve ne ha parlato il Pubblico Ministero, ma è un passo importante del processo. Come il Pucci... il Lotti riconosca i luoghi, dice: 'state attenti, qui si va a destra, qui c'è un ponte, qui c'è un passaggio a livello'. Insomma, non ritorno su questo punto. Su altri fatti importanti di Vicchio, ha detto la verità il Lotti. 

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