giovedì 25 febbraio 2016

Processo contro Mario Vanni +3 - Udienza del 12 marzo 1998 - Quarta parte

Segue dalla terza parte

Avvocato Filastò: Ma vedano, questa carta perché è interessante? Per questo aspetto che vi dicevo prima. Ma ce n'è un altro. Secondo la impostazione dell'accusa, queste persone che fuggono da un delitto, invece di prendere rapidamente la strada di casa e andarsene il più possibile velocemente via dal luogo del delitto, si determinerebbero a fare questo assurdo giro — che è un assurdo giro attraverso questa carrareccia o viottolo, perché? Per evitare il passaggio a livello. Ora, primo: il passaggio a livello, dalla piazzola dove è avvenuto il delitto, se è aperto o chiuso non si vede - lo metta questo, dottor Canessa, o grazie - da lì non si vede. Secondo: Benissimo fanno questa stradella, percorrono tutto questo giro pazzesco per superare... arrivano al podere La Rena, prendono questa specie di sentiero che arriva fino a Martino a Scopeto, a Martino.....a Scopeto ritrova... a San Martino a Scopeto. 
(voce fuori microfono) 
Avvocato Filastò: Sì, San Martino a Scopeto ritrovano la stradaccia, sempre brutta, tremenda, dissestata, eccetera, arrivano giù, passano la Bricciana, passano ancora... vanno giù ancora per un bel pezzo, scendono fino agli Scopeti, arrivano alle porte di Dicomano, cosa trovano? Un passaggio a livello. C'è il passaggio a livello. Eh, il Pacciani che conosce la strada... se conosce la strada, se ha preso questa strada per evitare il passaggio a livello che fa tutto questo giro per andare a trovarne un altro? 
P.M.: È al contrario, è nella direzione opposta. 
Avvocato Filastò: No, no... 
P.M.: (voce fuori microfono) 
Avvocato Filastò: Su questo rifò la scommessa con lei che ho fatto col dottor Giuttari, prima o poi mi sbanca qualcuno, insomma, voglio dire, perché lì poi me lo sono trovato davanti. Ma poi si vede qui, guardi, si vede qua, non c'è nulla da fare, si vede perfettamente: il passaggio a livello eccolo qui, da una parte e dall'altra, non c'è cristi, eccola qua c'è la ferrovia di mezzo. Fra questa strada e Dicomano, c'è la ferrovia di mezzo, c'è il passaggio a livello, non c'è nulla da fare. Allora? Per tornare poi però alla faccenda della strada, sulla quale abbiamo avuto cosi, come dire, un piccolo battibecco io e il Pubblico Ministero, guardino che quello che vi sto dicendo l'ha detto un testimone, che è per l'appunto il teste Caini. In quale, interrogato il giorno 7 luglio '97, e siamo a pagina 51, fascicolo... fascicolo va be', qui c'è troppe indicazioni, il fascicolo non lo trovo, di questa, insomma, di questo verbale, dice... Insomma, dice, parla di questa... che la piazzola è lì da quelle parti. "Sì," — dice — "anche perché la cosa ci sembrò strana, i giorni dopo che venne fuori sul giornale che c'era stato questo, insomma, omicidio che era successo." Il Pubblico Ministero chiede: "Perché, in linea d'aria è lì vicino?" "Eh, insomma, siamo non, 'diciamo, lontanissimi, però ci sarà, mezz'ora,, insomma, a piedi o una macchina un po' robusta ci vuole." 
P.M.: A piedi. 
Avvocato Filastò: No, Pubblico Ministero, non faccia così. Eh, abbia pazienza. 
P.M.: Se c'è stato lo vede. 
Avvocato Filastò: Ma scusi, abbia pazienza, sto leggendo quello che dice il teste, perché dice... il Pubblico Ministero fa: "Mezz'ora a piedi." Dice il Pubblico Ministero, esattamente come ha detto ora, no? Il Pubblico Ministero gli contesta, dice: "Lei ha detto mezz'ora a piedi. Qui si parla di automobili." "No," dice il teste Caini "scusi, dico, mi scusi, mezz'ora con una macchina un po'... un fuoristrada.” Ecco che dice il teste "Perché lì la strada l'è brutta, insomma, una mezz'oretta circa ci sarà dal punto come l'è, sulla Strada Provinciale insomma." E il Pubblico Ministero’è di parere diverso, dice: "Ci vuole qualche minuto, noi l'abbiamo fatta. Noi s'è anche cronometrato" Quanto c'avete messo... 
P.M.: (voce fuori microfono) 
Avvocato Filastò: ...a fa' questa stradella che dice il testimone ci vuole un fuoristrada, come mi è sembrato anche a me. Perché mi è sembrata una strada di quelle che venivano percorse dai contadini, a suo tempo, con la treggia. Cos'era la treggia? La treggia era un vecchissimo strumento di locomozione dei contadini tipo slitta, che non aveva ruote e che serviva in particolare per le strade particolarmente erte, per salire o per scendere. C'erano due tronchi di albero e sopra un intreccio, ben fatto, di giunchi. E l'arcivescovo di Fiesole, all'epoca... dei tempi, quando scendeva giù da Fiesole per andare alla sua pieve a Firenze, veniva giù in treggia. Beh, allora, quindi, tutta una... insomma, elementi di estrema irrilevanza, sotto il profilo probatorio, salvo che anche qui, bisogna dirlo, sempre perché si sta difendendo il signor Mario Vanni, anche questi due testimoni Caini e Martelli, chi ci vedono sulle macchine? Due persone sole, due... il guidatore di una e il guidatore dell'altra. E Vanni? Lei che fece Vanni? Tornò a casa a piedi? 
Mario Vanni: ....(voce fuori microfono) 
Avvocato Filastò: No, davvero, eh. E veniamo a un'altra testimone che va liquidata molto velocemente, vale a dire la Sperduto, "tanto nomini nullum pare logium". Che è una testimone, bisogna dire subito, con riferimento al processo Pacciani, buona per tutte le occasioni. Perché all'epoca del processo Pacciani venne ascoltata per la questione del seno sinistro. Lì si stava cercando la perversione di Pacciani con riferimento alla sua propensione al seno sinistro, tant'è vero che una volta ne aveva tagliato uno, e lì la testimone andò a riferire che il Pacciani ce l'aveva fissa con il suo seno sinistro. Questa volta invece arriva, qui in questo dibattimento, e ci condisce la scenetta sinistra, campagnola che voi sapete. Tanto per cominciare, la signora Sperduto, parla di episodi avvenuti nel '72. E a tutto concedere, parla di un episodio che va in direzione, come abbiamo visto, difforme rispetto al tipo di delitti, perché parla di masturbazione e perché chi si masturba davanti alla sua nudità, non eccelsa, per dir la verità - guardatela insomma, non certamente tale da eccitare e a provocare particolari eccitazioni sotto il profilo sessuale - ma insomma, certamente lo farebbe anche all'interno di quella progressione psicopatologica di tipo sessuale che esprimono i delitti contro le coppie. Noi sappiamo che è un dato obiettivo costante: dal '68 in poi non ci sono mai tracce di liquido spermatico. Ma poi l'avete vista e sentita la Sperduto, i suoi farfugliamenti, i suoi falsi pianti, perché come ho detto prima, piangiucchiava, ma piangiucchiava senza lacrime, con quell'arietta così, il suo "sono emozionata", i discorsi ammezzati, insomma era anche, fra l'altro, una testimone che non era nemmeno stata presentata dal Pubblico Ministero, il quale, certamente, deve aver ritenuto che non fosse una testimone decente da presentare davanti ad un Corte di Assise. Insomma, è venuta, ha detto quello che ha detto, in quel modo come l'ha detto e insomma, va valutata per quello che è: certamente una povera donna; certamente una persona che ne ha viste di tutti i colori; certamente una persona che ha avuto, molte disgrazie. Però è anche una persona che insomma lei esercita un certo mestiere… È inutile nascondersi dietro un dito, la Sperduto è una prostituta, anche lei, e non solo ma è una prostituta che come ci dice la Ghiribelli nel suo esame, addirittura faceva anche la concorrente della figlia. In una certa zona, dice la Ghiribelli, a un certo punto venne la Sperduto, vale a dire Sperduto madre, e la figlia si lamentò dice: guarda questa mamma, oltretutto viene anche a rompermi le scatole sul lavoro, portandomi via un po' di clientela. Insomma, è quello... che poi... Quindi, che la Sperduto sia stata qualche volta visitata dal Vanni, il quale c'ha la moglie malata, c'ha i suoi problemi, questa signora è anche un po' a portata di mano, insomma. Vanni poi non credo che. . . una persona che abbia poi dei particolari gusti raffinati in materia... quando quella signora, poi, fra l'altro, ancora aveva un minimo di appetitività, perché in un momento successivo, io dico è proprio... la signora mi pare fosse da tenersi alla larga, anche dal punto di vista di carattere sessuale. Ma spostiamoci su... spostiamo il discorso dei cosiddetti riscontri nell'omicidio di Calenzano. E qui non troviamo un riscontro, troviamo un contrasto che più netto non potrebbe essere. Perché sul luogo abbiamo una Alfa Romeo GT rossa; ne parla sia Parisi Rossella che Tozzini, quello che ora è diventato il marito. Questo avvistamento fatto da questi signori, in una situazione in cui tutto ci lascia intendere che loro hanno visto anche loro il serial killer della provincia di Firenze. Basta andare sul posto per capirlo. Perché quella volta il posto del delitto era stato scelto male dal mostro. Non ci sono vie di uscita. Cioè a dire, ce n'è una da una parte, che va verso Prato, un'altra per chi voglia invece tornare, diciamo cosi, verso i monti, c'è solo quella. E passando solo in quella direzione si deve per forza transitare da quel ponticino. E per attraversare quel ponticino non c'è niente da fare, bisogna rallentare a meno di non essere pazzi. E questo è un pazzo, è un allucinato, tant'è vero che non rallenta, tant'è vero che lo prende a velocità, tant'è vero che costringe questi altri due a fermarsi. E loro allora lo possono vedere bene in visto, notano l'espressione preoccupata, allucinata — questo allucinato lo ... - dico io, la teste Parisi usa degli altri aggettivi ma un'espressione strana, di questa persona, e siamo verso l'ora del delitto, più o meno. E questo signore Faggi ne parleranno certamente di questo i suoi difensori, che hanno già parlato i suoi difensori, Faggi non è, perché Faggi non ha quella macchina. Non è Pacciani, perché Pacciani non ha quella macchina; non è Vanni perché lui di macchine proprio manco l'idea... mai avute. Non è nemmeno Lotti, perché Lotti quella macchina non ce l'ha; e quindi è un'altra persona, non c'è niente da fare. Ed è un'altra persona anche in termini di identikit, perché se voi avete osservato, questo predetto indizio che dovrebbe in qualche modo aggredire il signor Faggi, è un indizio al contrario. Il signor Faggi ha una caratteristica personale molto evidente che è quella di avere i capelli a V sulla fronte. Un'attaccatura di capelli particolarissima, non molte persone hanno, e questa persona invece — così come viene descritta approfonditamente dai testimoni: Parisi e Tozzini — invece, questa caratteristica fisica non ce l'ha. 

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